Candidata all’Oscar per il miglior film straniero, ecco come celebrare al meglio l’opera di Matteo Garrone
Seydou (Seydou Sarr) e Moussa (Moustapha Fall) abbandonano la loro casa a Dakar, nel Senegal, per raggiungere l’Europa col sogno di un’altra vita e diventare star dell’hip hop. Per intraprendere il viaggio hanno accumulato soldi lavorando di nascosto e Seydou si è guardato bene dal raccontare il piano alla madre vedova, la quale non ha mai perso occasione per avvertirlo dei pericoli mortali di una simile impresa, specialmente la tratta via mare. Dopo essersi rivolti agli antenati attraverso uno sciamano, senza avvisare nessuno muovono inizialmente in autobus verso ovest, attraversando il Niger e ottenendo passaporti falsi. Percorso che diventa sempre più insidioso e pericoloso, con sempre meno soldi e mezzi di trasporto che diventano sempre meno sicuri.
Un viaggio inimmaginabile per un sedicenne, tragico percorso che inevitabilmente brucia l’innocenza di Seydou, col quale è facile immedesimarsi anche grazie alla naturale bravura dell’attore non professionista. Garrone costruisce con maestria e minuzia un racconto visivo ricco di sensibilità: diversi i momenti disturbanti e toccanti, così come non mancano transizioni di incantevole bellezza. Con un budget superiore al passato il regista torna a parlare di immigrazione con un diverso e maggiore respiro filmico dopo Terra di mezzo del 1996, suo primo lungometraggio.
Riprese per luoghi suggestivi che possono trasformarsi in un inferno, location marittime e desertiche molto impegnative capaci di trasmettere la sconfortante vastità della distanza percorsa. Il film mantiene la suspense fino all’ultimo momento, con l’incertezza sulla sorte di Seydou. Sebbene la tenue luce della speranza resista alle incognite che si pongono davanti al giovane, si è assaliti dalla terribile sensazione che siano molte di più le storie di chi non ce l’ha fatta. Leone d’argento miglior regia alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, il film è al momento candidato agli Oscar per il miglior film straniero.
Io Capitano – Il Blu-ray 4K
Girato interamente digitale con camere Arri Alexa Mini LF a imprecisata risoluzione, par lecito immaginare che si sia partiti da un master nativo 4K per la realizzazione di questo Blu-ray 4K. Formato immagine originale 1.85:1 (3840 x 2160/24P), codifica HEVC su BD-100 triplo strato, il film in questa versione offre una profonda immersione narrativa in virtù della strepitosa qualità delle immagini.
Al netto di qualche limite nelle sfumature colore in secondo piano ravvisabili perlopiù in presenza di schermi di grandi dimensioni, lo spettacolo è di altissimo livello, neri profondi, colori intensi o rarefatti a seconda delle riprese del cinematographer Paolo Carnera (Suburra, Favolacce), qui alla prima collaborazione con Garrone. I cromatismi e la dinamica delle luce ulteriormente favoriti dal Dolby Vision, che avvicina ulteriormente alla visione di entrambi.
Doppia traccia DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano e originale wolof (entrambe 24 bit), per un viaggio sonoro che esalta l’intera colonna sonora, tra musiche, effetti, dialoghi, dove in presenza di un vero impianto Home Theater affiorano anche gli elementi più fievoli. Inclusa traccia audio Dolby Digital 2.0 (192 kbps) descrittiva non vedenti. Non sono presenti extra.
Edizione numerata a tiratura limitata di 1.000 copie con un ricco libretto di foto dai set e testo, disponibile anche sul sito e-commerce Film&More di Eagle Pictures con autografo del regista.
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