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Se i Galaxy S23 e Galaxy S23+ non fossero mai esistiti, probabilmente parleremmo di Galaxy S24 e Galaxy S24+ come dispositivi da comprare a tutti i costi. Parleremmo anche di una Samsung che finalmente riesce a proporre un SOC, l’Exynos 2400, di alto livello e quasi competitivo con la controparte Snapdragon. Qualche giorno fa, nel live batteria dedicato al Galaxy S24 Plus abbiamo potuto osservare come, in una giornata decisamente impegnativa, lo smartphone si comporti bene.
Certo ve lo anticipo e vi confermo che lo Snapdragon 8 Gen 2 di S23 Plus, benchmark esclusi, permetteva di avere prestazioni identiche ma dei consumi ridotti, ma la distanza è davvero minima. L’Exynos 2400 non affanna anche nell’utilizzo gaming più spinto o nell’editing di reel con CapCut e non arriva mai al punto di limitare il refresh rate dinamico come accadeva con l’Exynos 2200. A conti fatti questo Exynos 2400 va anche meglio del Tensor G3 di Pixel 8 Pro prodotto sempre dalla stessa Samsung!
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E allora perché c’è tanto malumore attorno a questi nuovi Galaxy S24 e S24 Plus? Perché da una nuova generazione di top di gamma, ovviamente, ci si aspetta sempre un incremento prestazionale e non dei passi indietro. Sostengo ed apprezzo tantissimo che Samsung continui a sviluppare i propri SOC, perché più competizione significa sempre più innovazione, ma forse questo tentativo andava proposto sul Galaxy S23 FE, così da migliorare la sua reputazione e mettere in buona luce un Exynos 2400 che è vicinissimo alle prestazioni di uno Snapdragon 8 Gen 2, il top fino a qualche giorno fa.
Un gran peccato perché tutta questa polemica sugli Exynos rischia di oscurare un Galaxy S24 Plus (e un Galaxy S24) che sono degli ottimi smartphone e, grazie ad una politica di sconti aggressiva, li rende anche decisamente competitivi. Non perdiamo tempo quindi ed iniziamo subito a parlare di questi tanto discussi Galaxy S24.
INDICE
ESTETICA E DESIGN
Dopo un anno intero in compagnia di S23 trovo le piccole migliorie estetiche e strutturali di S24 Plus un toccasana da non sottovalutare. Galaxy S24 Plus mantiene lo stesso peso e dimensioni di S23 Plus, integrando però una batteria più capiente ed un sistema di dissipazione ingrandito, oltre che un display leggermente più ampio. Il cambiamento più impattante lo notiamo sul frame dove svetta ora un alluminio “di grado spaziale” chiamato “Armor Aluminum” da Samsung, decisamente più gradevole al tatto e che garantisce quindi un grip migliorato.
Non solo perché essendo il frame piatto si ha la sensazione ottica, vedendo lo smartphone da davanti, che le cornici attorno al display siano nettamente inferiori. Il fatto poi che l’alluminio sia opaco permette di evitare sverniciature della cromatura lucida, tipiche del Galaxy S23. La nostra colorazione grigia risulta forse un po’ anonima ma apprezzo sempr il design generale che risulta sobrio e con delle fotocamere minimali e poco sporgenti. Il peso di 196 grammi, in relazione alle dimensioni, lo fanno sembrare più leggero di quanto poi lo sia realmente.
La colorazione Violet e Black sono le uniche che, avendo un frame scuro, non fanno risaltare il bordino nero attorno al display. Ovviamente resta, come per la precedente generazione, la certificazione IP68. Sul frame troviamo il sensore a infrarossi, due microfoni, il tasto power ed il bilanciere del volume con trama identica al frame, uno speaker principale ed il carrellino per due sim fisiche. Seppur ci sia il supporto alle due SIM fisiche vi ricordo che c’è la possibilità di sfruttare anche la comodissima eSIM, essenziale ormai quando si è in viaggio fuori dall’unione europea.
DISPLAY E SBLOCCO DEL DISPOSITIVO
Per sbloccare il Galaxy S24 Plus, proprio come la precedente generazione, sfruttiamo il buon sensore di impronte posto sotto al display. Per arrivare al sensore non sbilanciamo lo smartphone e nelle situazioni più critiche possiamo sfruttare la selfie camera per lo sblocco con il volto 2D. All’interno del live batteria abbiamo applicato un “hybrid glass” sopra al Gorilla Glass Victus 2, per testare lo sblocco dell’impronta in caso di vetri e pellicole, riscontrando come tutto rimanga invariato.
Una volta sbloccato lo smartphone ci troviamo davanti ad un display da 6.7″ AMOLED LTPO con refresh rate variabile 1-120Hz. La risoluzione quasi raddoppia rispetto alla precedente generazione, arrivando ora al QHD+ e ciò associato alla luminosità al picco di 2700 Nits, ci regala un pannello pressoché identico a quello di Galaxy S24 Ultra recensito qualche giorno fa. Potrebbe sembrarvi poco ma il display è una delle cose migliorate di più rispetto alla precedente generazione. Purtroppo manca uno switch dinamico, come avviene su alcuni smartphone cinesi, per lasciar cambiare automaticamente la risoluzione allo smartphone in base al contesto d’uso.
Come su Galaxy S24 Ultra vi segnaliamo un bug che al momento non permette di cambiare le modalità colore del display. Passando infatti da Vivida a Naturale non cambia nulla, ma Samsung ha promesso un fix a breve.
Vi ricordo comunque che questi super picchi di luminosità, come 2700 Nits, si possono ottenere soltanto in pochissimi frangenti e per pochissimo tempo. Nella vita di tutti i giorni il pannello risulta di poco più luminoso rispetto a quello di S23 Plus. Anche lato PWM Dimming ci fermiamo soltanto a 492Hz contro i 2000-3000 raggiunti dalla concorrenza cinese. Bene comunque la visualizzazione di contenuti in applicazioni di streaming terze, come Netflix, grazie al pieno supporto all’HDR10+ e l’HEVC in alta qualità. Il formato rettangolare del display poi si sposa benissimo con i formati più cinematografici, per quanto parliamo di virgolette.
INTELLIGENZA ARTIFICALE E AGGIORNAMENTI
Come per Galaxy S24 Ultra, anche i Galaxy S24 base verranno aggiornati per un periodo di sette anni tra major updates e patch di sicurezza. Assieme alla mastodontica politica di aggiornamenti, la novità lato software rimane sicuramente l’intelligenza artificiale. Nella recensione di Galaxy S24 Ultra abbiamo fatto un lunghissimo approfondimento su tutte le varie funzioni e abbiamo scoperto come al momento soltanto pochissime diano davvero il meglio di quanto promesso.
Vi ricordo le funzioni principali tra la “Chiamata AI” con traduzione in tempo reale tramite un Voice Bot, la “Traduzione in tempo reale” di chat e pagine web, i riepiloghi e le sbobinature delle note vocali, il cerchia e cerca basato su Google Lens, il “magic editor” delle foto con IA generativa e la formattazione del testo.
Tutte funzioni sulla carta fighissime ma che al momento, colpa del loro funzionamento ballerino, restano marginali e non essenziali. Escluso ciò la OneUI 6.1 rimane una delle interfacce grafiche Android più ricche lato funzioni e features ma occhio perché tutto ciò comporta anche dei drain da non sottovalutare. Proprio nel live batteria abbiamo potuto osservare di come la OneUI abbiamo un consumo abbastanza importante all’interno della giornata d’uso, cosa che ad esempio non avviene con Xiaomi o Honor o OnePlus.
SCHEDA TECNICA
ESPERIENZA D’USO
Ed eccoci di nuovo a parlare di prestazioni, Snapdragon ed Exynos. Lo Snapdragon 8 Gen 3 provato sul Galaxy S24 Ultra ci ha più che convinto grazie a delle prestazioni monstre, consumi per certi versi minori della precedente generazione e delle temperature sempre sotto controllo. Avessimo avuto lo stesso SOC su questo Galaxy S24 Plus staremmo parlando di un best buy, ma così non è.
L’Exynos 2400 è un 3-4 generazioni avanti ad un Exynos 2200 che trovavamo su S22 e sul recente S23 FE, ma si ferma poco sotto uno Snapdragon 8 Gen 2. Seppur sulla scheda tecnica sia migliore grazie alla struttura a 10 core e ad una gpu super potente, nella vita reale c’è qualche intoppo in più. Se ad esempio videogiochiamo a titoli come Honkai Star Rail o l’appena uscito Resleriana, noteremo dopo poco meno di un’ora di gaming temperature batteria che sfiorano i 41°C.
In questi scenari di gaming o di utilizzo pesantissimo, lo smartphone scalda ed il frame inizia a diventare leggermente troppo caldo da dar fastidio al tatto. Vi ripeto che parliamo di situazioni borderline, difficilmente replicabili nella vita di tutti i giorni. Sotto 5G, con luminosità del display al massimo ed un uso fotografico/social lo smartphone rimane al massimo tiepido con una temperatura ambientale di 16°C con sole diretto.
Il vero tallone d’Achille di questo SOC rimane il modem, l’Exynos 5300 già osservato sui Pixel 8. Capiamoci, non parliamo di un modem pessimo, poiché garantisce un buon segnale e dei buoni dati in download e upload ma, proprio come sui Pixel, pare richiedere più risorse di quanto ci si aspetti. Sotto WiFi infatti lo smartphone ha un comportamento prevedibile ed ottimale, con una batteria pressoché infinita, ma appena si esce sotto rete dati e soprattutto in 5G i consumi iniziano a salire vertiginosamente con una durata della batteria molto meno prevedibile.
Lo Snapdragon 8 Gen 2 ed il nuovo Gen 3 hanno un comportamento WiFi e 5G quasi sovrapponibile, risultando quindi in un utilizzo del telefono molto più prevedibile e piacevole per l’utente finale. Occhio perché la RAM è un modulo LPDDR5X 16bit quad-channel ma la memoria è UFS 3.1 se acquistate la versione 128GB e UFS 4.0 per la 256GB o 512GB.
Non allarmatevi troppo per quanto detto poco sopra perché tutto sommato, come osservato nel live batteria, lo smartphone permette di concludere una giornata operativa di 14-15h con oltre 5h e 30min di display con il 70% dell’uso in esterna e con circa 200km di spostamenti con cambi celle. Considerando il display QHD+ super luminoso, il SOC da top di gamma e i 4900mAh di batteria non è assolutamente un risultato da demonizzare. Certo S23+ permetteva di fare 30-60minuti in più di autonomia in una giornata simile e magari uno Snap8 Gen 3 avrebbe permesso lo stesso, ma con più potenza a disposizione.
La ricarica rapida purtroppo non è molto rapida e si ferma a 45W tramite la Type-C 3.2 Gen 1 mentre la carica wireless è di soli 15W. Attenzione perché rispetto ai precedenti Exynos ma anche al Tensor G3 by Samsung qui i consumi in standby e deepsleep sono nettamente migliorati. Quando non si usa lo smartphone i consumi, proprio come su Snapdragon, sono minimi. Non è impossibile in una giornata con molto wifi arrivare anche a 7-8 ore di display.
Per quanto riguarda la ricezione essa è sovrapponibile a Galaxy S24 Ultra ovvero buona ma non eccellente come i top di gamma cinesi. Vi ricordo però che Samsung ha sempre dei valori SAR inferiori ai telefoni appena menzionati. Non abbiamo il WiFi 7 ma soltanto 6E, mentre il bluetooth resta un 5.3. I microfoni sono eccezionali, con un terzo nascosto sotto la fotocamera ultrawide. Personalmente trovo i microfoni di questo S24+ migliori del mio iPhone 14 Pro e poco migliori di S23.
FOTOCAMERA CHE VINCE NON SI CAMBIA O FORSE SI?
Galaxy S23 ci aveva convinto lato fotocamere, seppur nella sua riprova nove mesi dopo iniziavano a sentire molto più il peso del tempo e della concorrenza. Samsung infatti aveva riproposto su di esso le stesse fotocamere di S22 e fa lo stesso per questo S24 ed S24 Plus. Se l’anno scorso aveva senso, con una principale ancora decisamente competitiva, quest’anno serviva qualcosa in più. Ci saremmo aspettati ad esempio dei nuovi sensori per la fotocamera tele e la ultrawide, in modo da portare tutti e tre i sensori a 50mpx, e invece nulla. Certo il software è migliorato ed ora abbiamo un’esposizione ancor migliore, ma ciò non toglie che le foto ottenute da S24 ed S24+ sono più assimilabili a smartphone di fascia media/medio-alta che ai top di gamma.
La tele e la ultrawide soffrono tantissimo in scenari di bassa illuminazione, artificiale o ambientale, e tra l’altro anche la stabilizzazione non è delle migliori. Uno Xiaomi 14 presentato in Cina e che a breve arriverà anche in Europa ci porta un trittico di fotocamere completamente rinnovate e che, ereditando il meglio degli Xiaomi Pro della scorsa gen, risulta essere competitivo. Ecco avremmo desiderato un qualcosa di simile anche su questo Galaxy S24 Plus che invece porta a casa solo il compitino con dei piccoli miglioramenti software.
Fortunatamente resta l’eccellente selfie camera con autofocus, la fantastica modalità cinema “stile iPhone” e una qualità video generale che si posiziona poco sotto gli smartphone di Apple. A differenza di Samsung S24 Ultra qui non abbiamo il cambio tra i tre sensori 0,6X, 1X e 3X in 4K/60FPS ma soltanto fino al 4K/30FPS. Rimangono poi le piccole novità come il nuovo formato RAW in Expert RAW, ma sono molto meno impattanti rispetto ad un Galaxy S24 Ultra che mette a disposizione sensori migliori.
CONCLUSIONI
In conclusione cosa dire di questo Samsung Galaxy S24 Plus? Ci troviamo tra le mani un buon telefono che purtroppo vive e vivrà per ancora molti mesi sotto l’ombra di un eccellente Galaxy S23 Plus con Snapdragon 8 Gen 2. Seppur all’atto pratico abbiamo osservato come questo Exynos 2400 si comporti bene e sia quasi al pari della precedente gen, è un peccato avere una nuova generazione che fa dei passi indietro rispetto alla precedente. Non è solo una mossa controproducente per l’utenza, che rimane delusa, ma anche per Samsung che rischia di far svalutare un Exynos 2400 che a conti fatti funziona bene.
Confermo quindi che la soluzione migliore sarebbe stato lasciare lo Snapdragon 8 Gen 3 su tutti i Galaxy S24, magari eliminando il modello Plus di troppo, e puntare molto più su un Galaxy S23 FE con Exynos 2400 che avrebbe ricevuto meno critiche e più incoraggiamenti.
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Il prezzo, super aggressivo al day one, è sicuramente una mossa pensata per alleggerire un listino che recita 1189€ per la versione 12/256GB e 1309€ per la versione 12/512GB. I prezzi in fase di lancio tra coupon, bundle, sconti compleanno e via dicendo hanno già toccato i 900€ o meno, un prezzo decisamente più competitivo. Ad oggi un Galaxy S23 Plus è ancora facilmente reperibile a 800€ senza offerte particolari, risultando per molti appetibile.
Certo i 7 anni di aggiornamenti software fanno gola, anche perché potrebbe aiutare a mantenere una rivendibilità alta nel tempo, ma tutto sommato Galaxy S23 Plus ha ancora quattro anni di supporto garantiti. Insomma soddisfatti sì, ma fino a un certo punto.
VIDEO
(aggiornamento del 06 febbraio 2024, ore 19:15)
Written by: redazione
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