L’attesa si fa sempre più spasmodica: dopo le parole di Zendaya che definiscono Dune – Parte 2 “doloroso”, i fan non vedono più l’ora di scoprire il destino di Paul Atreides, in quello che si prospetta essere tra i film più epici del 2024.
Forte di un cast stellare, il sequel firmato Denis Villeneuve riprenderà le vicende del personaggio di Timothée Chalamet lasciate in sospeso nel finale di Dune – Parte 1, proseguendo per i districati meandri della trama narrata nell’omonimo romanzo, il capolavoro science-fiction di Frank Herbert.
Nel lungometraggio, in arrivo nelle sale italiane il 28 febbraio, rivestirà un ruolo cruciale Austin Butler, il celebre interprete di Elvis Presley nel fortunato biopic di Baz Luhrman, il quale darà il volto al temibile Feyd-Rautha, crudele nipote di Vladimir Harkonnen ed erede al trono della sua casata.
Come evidente dalle immagini e dai trailer rilasciati online, il villain ha un aspetto totalmente glabro, un look decisamente insolito per l’amato attore statunitense, il quale tuttavia sembra non aver sofferto alcun tipo di disagio, anzi dichiara:
“Ho trovato molto liberatorio potermi guardarmi allo specchio e non vedermi, è emozionante arrivare a fare qualcosa di completamente diverso da tutto ciò che ho fatto precedentemente”.
E a proposito del ruolo interpretato, Butler sembra essersi perfettamente calato nei panni e nelle malefiche intenzioni della sua controparte on screen:
“Vedo il suo mondo dall’interno, come se tutto quello che sto facendo sia la cosa giusta, il che può essere difficile da giustificare, un comportamento che sulla carta sembrerebbe malvagio. Il modo in cui parlava, trovare la sua voce è stata davvero una chiave di volta per me”.
La star sembra, pertanto, entusiasta del suo ruolo: starà a noi spettatori decretare se la sua interpretazione sia in grado di elevarsi al grado di iconicità e memorabilità che la trasposizione cinematografica Dune ha cominciato ad assumere tra gli appassionati spettatori col primo capitolo.
Intanto, Denis Villeneuve pensa già a Dune – Parte 3, predicando quella calma necessaria per realizzare con assoluto impegno e dedizione certosina una saga di tale portata in grado di mettere in difficoltà anche un maestro quale David Lynch. Riuscirà il regista di Arrival e Blade Runner 2049 a replicare o quantomeno avvicinarsi alla meravigliosa complessità del materiale originale? Non ci resta che attendere.
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