Il maestro Giovanni Allevi è tornato ad esibirsi su un palco e lo ha fatto su uno dei più importanti: quello dell’Ariston durante la seconda serata del Festival di Sanremo. L’artista, affetto da mieloma multiplo, mancava dalle scene da quel giugno 2022 in cui ha comunicato di aver ricevuto la terribile diagnosi. Al Festival ha voluto portare un monologo a tratti interrotto dall’emozione che ha toccato il cuore di tutti per l’intensità di ciò che ha detto, con il corpo scosso dai tremori.
Ha raccontato cosa ha provato quando ha scoperto di essere malato: “All’improvviso mi è crollato tutto. Nell’ultimo concerto a Vienna il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello e non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi: pesantissima. Ho guardato il soffitto con la sensazione di avere la febbre a 39 per un anno consecutivo. Ho perso molto, il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze. Ma non la speranza e la voglia di immaginare”.
Allevi ha poi parlato dei tanti doni che questa malattia gli ha offerto, come ad esempio capire che i numeri non contano: “Non molto tempo fa durante un concerto in un teatro pieno ho notato una poltrona vuota. Mi sono sentito mancare. Eppure quando ero agli inizi ho fatto concerti davanti a 20 o 30 persone ed ero felicissimo. Oggi dopo la malattia non so cosa darei per suonare davanti a 15 persone”. Ha poi espresso “gratitudine nei confronti della bellezza del creato” e riconoscenza “per la ricerca scientifica, senza la quale non sarei qui a parlarne”.
Toccante il momento in cui ha citato i piccoli “guerrieri” provati da mali terribili che ha voluto portare simbolicamente sul palco e a cui ha chiesto di dedicare un lungo applauso. Infine, ha parlato di accettazione di se stessi. Un’accettazione che si è ritrovato a fare in prima persona, ora che ha un nuovo aspetto rispetto a prima. “Quando tutto crolla, il giudizio esterno non conta più. Io sono quel che sono. Voglio andare fino in fondo con questo pensiero. Se le cose stanno davvero così, cosa mai sarà un giudizio dall’esterno? Voglio accettare il nuovo Giovanni”.
Prima di congedarsi, però, Allevi si è seduto di fronte al pianoforte ed è tornato a suonare, eseguendo il brano Tomorrow. Un pezzo che ha suonato con tutta l’anima che aveva e che ha vibrato a lungo anche nelle nostre: “Per onorare la vostra attenzione e per dare forza e speranza alle persone che come me lottano contro la sofferenza, suonerò il pianoforte. Ho due vertebre fratturate e tremore e formicolio alle dita, si chiama neuropatia. Come dissi a Vienna, non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l’anima. Ci sarà sempre un giorno più bello ad attenderci”.
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