Un episodio di vandalismo estremo ha colpito il cuore di Chinatown a San Francisco, segnando una nuova pagina nelle già tese relazioni tra la città e le aziende di veicoli automatizzati. Intorno alle 21 (ora locale) di ieri, un individuo ha deciso di saltare sul cofano di un taxi driverless di Waymo, per poi frantumarne il parabrezza. L’atto ha generato un applauso spontaneo tra i presenti, prima che la situazione degenerasse rapidamente: una folla si è formata intorno al veicolo, ricoprendolo di vernice spray, infrangendo le finestre e, infine, dandogli fuoco. Nonostante l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, arrivati pochi minuti dopo, le fiamme avevano già avvolto completamente l’auto.
Le cause dietro questo gesto di vandalismo restano al momento oscure. Sandy Karp, rappresentante di Waymo, ha dichiarato che l’auto, completamente autonoma, “non stava trasportando passeggeri” al momento dell’attacco, durante il quale sono stati lanciati all’interno dell’auto dei fuochi d’artificio, innescando le fiamme. L’ufficiale di informazione pubblica del dipartimento di polizia di San Francisco, Robert Rueca, ha confermato che le forze dell’ordine sono intervenute “approssimativamente” alle 20:50 per trovare l’auto già in preda alle fiamme, aggiungendo che non ci sono state “segnalazioni di feriti”.
Un video postato dal canale YouTube FriscoLive415 mostra il relitto carbonizzato del taxi Jaguar elettrico di Waymo, simbolo di una tensione crescente tra i residenti di San Francisco e gli operatori di veicoli automatizzati. La sospensione delle operazioni del robotaxi rivale Cruise da parte del California Department of Motor Vehicles, seguita all’incidente in cui un suo veicolo ha investito e trascinato un pedone l’anno scorso, e gli episodi precedenti in cui i taxi automatizzati hanno causato caos bloccando il traffico o collidendo con un’autopompa dei vigili del fuoco, alimentano il dibattito sulla sicurezza e l’opportunità di questi servizi nella vita urbana.
L’opposizione dei funzionari della città e di alcuni residenti all’operatività 24/7 di queste auto, manifestata anche attraverso gesti simbolici come il posizionamento di coni arancioni sui cofani dei veicoli, sottolinea la resistenza della comunità all’imposizione di questa tecnologia. L’episodio di vandalismo si inserisce in un contesto più ampio di sfide che le aziende tecnologiche devono affrontare nel dispiegare i loro dispositivi nello spazio pubblico, un fenomeno che vede precedenti storici dalla distruzione di biciclette in sharing a episodi di violenza contro veicoli e scooter elettrici.
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