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Apple ha eliminato dall’App Store un’applicazione che diffondeva illegalmente contenuti protetti da copyright, come film e serie TV, spacciandosi per un test oculistico. No, seriamente! L’app si chiama (chiamava) Kimi, ed è durata decisamente poco – la pubblicazione della prima versione risale a settembre 2023. Il successo è stato decisamente limitato: circa 25.000 download. Ma stava cominciando a prendere piede: era entrata nella lista delle app di tendenza, anche se solo al 46° posto su 50.
A quanto pare Apple è stata messa al corrente del fatto dai colleghi di The Verge. Il fatto strano è che l’app non provava nemmeno vagamente a giustificare in qualche modo la sua vera natura: chi è riuscito a provarla dice che assomigliava un po’ a Popcorn time come interfaccia, altra app di streaming illegale che ebbe un brevissimo momento di successo qualche anno fa.
La testata americana ha chiesto chiarimenti ad Apple su come sia possibile che un’applicazione così sfacciatamente illegale sia riuscita a passare i controlli di sicurezza dell’App Store – una domanda molto interessante e legittima visto che soprattutto proprio sulla sicurezza dell’utente verte l’ostilità della società di Cupertino ad aprire i suoi iPhone e iPad a negozi di app di terze parti.
Apple ha peraltro dichiarato a più riprese che le famose commissioni su ogni acquisto elaborato tramite App Store servono a coprire, oltre i costi di gestione del servizio, quelli per mantenere il marketplace sicuro. Eppure questa sicurezza è tutt’altro che infallibile, come dimostra non solo il caso di oggi ma anche il clone truffaldino di LastPass di cui vi abbiamo parlato appena qualche giorno fa. Al tempo stesso, viene da chiedersi come sia possibile che gli sviluppatori di Kimi pensassero di farla franca…
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