«Vogliamo un’agricoltura meno subordinata all’ambiente, o meglio, all’ideologia ambientalista. Perché laddove c’è attività agricola, anche attività agricola industriale, c’è un profondo rispetto dell’ambiente e tutela del territorio». Ne è convinto il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, che illustra le strategie per rispondere alla domanda di cambiamento venuta dalle manifestazioni dei trattori di questi giorni. «Dobbiamo chiarire a Bruxelles – aggiunge – che l’agricoltura non è un nemico dell’ambiente ma ne è il principale alleato. E nel corso dell’ultima legislatura Ue non è stato così. Prova ne è la riforma Pac che a parità di budget rispetto al passato ha introdotto vincoli ambientali irraggiungibili o ingestibili sul piano burocratico» . Con l’effetto di provocare un taglio degli aiuti agli agricoltori in media del 40%. Taglio che è alla base , molto più della mancata esenzione Irpef , delle proteste andate in scena in queste settimane.
L’attenzione all’ambiente è stata l’architrave della Commissione in scadenza.
Noi confidiamo nelle prossime elezioni. Se dovesse spuntarla una coalizione di centro destra, come mi auguro, cambieremo in profondità questo assetto.
Metterete in soffitta la transizione ecologica?
I temi della tutela dell’ambiente non sono in discussione. Ma lo saranno i tempi. E soprattutto lo sarà il concetto di una sostenibilità ambientale completamente slegata dalla sostenibilità economica. Non possiamo immolare alla transizione green interi settori produttivi.
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