Se per tanti anni, prima dell’avvento di Denis Villeneuve, ci siamo portati dietro la convinzione (più che plausibile) che Dune fosse un libro impossibile da trasporre sul grande schermo lo dobbiamo soprattutto all’insuccesso del tentativo di David Lynch: un film, il suo, diventato a suo modo un cult ma pensato male per tanti motivi.
A parlarne è stato più volte Kyle MacLachlan: l’attore di Paul Atreides, che oggi compie 65 anni, ha sempre puntato il dito non solo contro le insufficienti tecnologie dell’epoca, ma anche contro una distribuzione forse troppo avventata nel pubblicizzare il film in un certo modo.
“Dino De Laurentiis aveva quest’abitudine di creare troppo hype intorno ai suoi film, pubblicizzandoli come i film a più alto budget di sempre. [Dune] Era un libro incredibilmente popolare, ma impossibile da trasporre. David fece un buon lavoro. Oggi faresti una cosa come Il Signore degli Anelli, lo divideresti in 3 parti sperando in un ritorno” sono state le sue parole.
MacLachlan prosegue: “Quello sarebbe come il libro, ci vorrebbero 3 film. Penso sia stato un progetto sfortunato sin dalla nascita. Non c’era modo di farne uscire una cosa sensata, accadono davvero troppe cose. E poi gli effetti speciali erano allo stato embrionale, so che c’era già stato Star Wars, ma il blue screen era comunque ancora molto rudimentale“. E voi, siete riusciti comunque ad apprezzare il risultato finale? Fatecelo sapere nei commenti! Qui, intanto, trovate un nostro approfondimento sul Dune di Lynch e sulle differenze con il libro di Frank Herbert.
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