La Politica agricola comune (Pac) va profondamente rivista perché la riforma entrata in vigore a gennaio 2023 era stata negoziata anni prima, prima dell’emergenza Covid e dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente e per questo è nata inadeguata. Inadeguatezza che alla prova dei fatti, nel primo anno di applicazione, si è dimostrata non più sostenibile. Poi spirale inflattiva e aumento dei tassi di interesse hanno reso ancora più dolorosi i già significativi tagli degli aiuti Ue agli agricoltori. Un cortocircuito esploso nelle diffuse proteste delle scorse settimane.
Per questo bisogna correre ai ripari e bisogna farlo in modo tempestivo. Sono queste le premesse dalle quali parte il No Paper, che il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida presenterà al prossimo Consiglio Agrifish del 26 febbraio come proposta dell’Italia per modificare la Politica agricola Ue e che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare. Il documento – va sottolineato – sarà importante anche alla luce del Consiglio dei Capi di Stato e di Governo di marzo per il quale la Premier, Giorgia Meloni ha chiesto, e ottenuto, che all’ordine del giorno ci sia anche una discussione sui temi dell’agricoltura. E in quella sede, con ogni probabilità, la Premier riprenderà e riproporrà i temi salienti del No Paper predisposto dal ministero guidato dal Lollobrigida.
Il documento ha come titolo «L’Agricoltura, la Pac e la sovranità alimentare europea. Riconnettere cibo e società» e punta su un rafforzamento della dotazione di risorse della Politica agricola Ue perché «l’attuale budget si è dimostrato non sufficiente a garantire il necessario equilibrio tra sostenibilità economica e ambientale».
Ma gli asset principali del documento sono il sostegno e la tutela del reddito degli agricoltori e il rafforzamento della sovranità alimentare europea. In questa chiave vengono tratteggiate le linee della futura politica agricola rispolverando alcuni strumenti del passato che, alla luce dei profondi cambiamenti innescati prima dal Covid e poi dagli scenari geopolitici, erano stati spediti in soffitta forse un po’ frettolosamente. Mentre parallelamente la fiducia cieca in un’ampia liberalizzazione degli scambi ha mostrato pochi vantaggi ma molti limiti ai quali bisogna porre rimedio.
Il No Paper distingue tra gli obiettivi che è possibile raggiungere a breve termine da quelli che bisogna rinviare alla futura riforma della Politica agricola Ue.
Post comments (0)