Migliorare un già ottimo Honor Magic 5 Pro, che abbiamo riprovato qualche mese fa per voi, non era assolutamente facile eppure Honor con questo Magic 6 Pro ci ha convinto. Grazie ad un prodotto ben studiato, completissimo ed al top per quanto riguarda l’hardware, con un massiccio update software con tantissima AI alle porte ed un prezzo al lancio aggressivo, le caratteristiche per far bene ci sono tutte. 1000€ anziché 1299€ di listino per la versione 12/512GB è l’offerta che ci viene proposta per i primi giorni di lancio, un prezzo che ovviamente rimane alto in generale ma allineato alla concorrenza.
Honor Magic 6 Pro ha diverse novità e tra queste si nota subito il nuovissimo display AMOLED da ben 5000 Nits di luminosità di picco, Snapdragon 8 Gen 3, 12GB di RAM LPDDR5X, 512GB di storage UFS 4.0, tre fotocamere di cui una periscopica da ben 180MP, una batteria incredibile da 5600 mAh. A questo si aggiungono alcune novità come la nuova Magic Capsule, una sorta di Dynamic Island, e la promessa di una AI potenziata con un update ad aprile che ci porta già a promettervi una riprova di questo Magic 6 Pro tra una trentina di giorni.
INDICE
ESTETICA E DESIGN
Esteticamente il design rimane molto simile a quello dell’anno scorso con qualche piccola differenza attorno all’oblò della fotocamera che ora offre una corona lucida in grado di rompere la monotonia cromatica della scocca posteriore offrendo un effetto gradevole e un tocco di modernità rispetto al modello 2023.
Proprio il vetro posteriore è leggermente curvato in modo simile a quello anteriore che copre lo schermo OLED. Questa doppia curvatura garantisce allo smartphone un’ottima piacevolezza al tatto ed anche il grip saldo visto che 6 Pro scivola molto meno del precedente modello. Nonostante il display da 6.8″ ed il peso da 229g, nella nostra versione con retro in vetro, Honor Magic 6 Pro risulta uno smartphone godibile anche in mobilità e non sbilanciato nell’uso con una sola mano… e finalmente c’è la gesture per abbassare la tendina delle notifiche dalla Home.
Sul frame rimane tutto allo stesso posto rispetto alla precedente generazione: due microfoni, una type c 3.2 gen 1 con uscita video, lo speaker principale e dei forellini superiori per fare fluire l’audio dalla capsula auricolare che funge da secondo speaker ed il carrellino per due SIM.
Vi menziono il fatto che una delle due SIM può essere sostituita dalla eSIM, funzione non disponibile sul modello cinese. I due speaker offrono anche il supporto al Dolby Atmos e al DTS:X Ultra come vedremo più avanti. Presente ovviamente la certificazione IP68 contro acqua e polvere.
DISPLAY E SBLOCCO
Per sbloccare Honor Magic 6 Pro possiamo sfruttare l’ottimo sensore di impronte posto sotto al display o in alternativa lo sblocco con il volto 3D. Già perché questo smartphone, proprio come il predecessore, integra lo sblocco con il volto non solo grazie alla selfie camera ma anche a sensori integrato all’interno della pillolina centrale. A Differenza di Magic 5 Pro qui infatti abbiamo un design finalmente simmetrico con le due fotocamere frontali in posizione centrale. Questo ha permesso ad Honor di sfruttare la pillolina come una vera e propria Dynamic Island con la quale possiamo interagire via software.
Vi avevo già raccontato come all’evento di presentazione cinese, al quale abbiamo assistito dal vivo, Honor avesse mostrato tantissime applicazioni e servizi che permettevano di sfruttare questa Magic Capsule ma a conti fatti nel nostro mercato non è ancora supportata da nessuna app se non quelle musicali. Una cosa simpatica è però che nella Magic Capsule si possono impilare più funzioni, così da richiamarle tutte con un semplice tap.
Qualche animazione attorno a questa capsula comunque è da rivedere perché ancora non ottimizzata. Seppur in Cina ci siano già una miriade di servizi che sfruttano questa funzione difficilmente vedremo da noi qualche app integrare un supporto nativo anche se speriamo che Honor possa fare qualcosa in merito visto che è una funzionalità visivamente molto gradevole.
Parlando del display posso tessere solo lodi di fronte ad uno dei pannelli AMOLED più belli che abbia mai visto e sfruttato. Vi ripeto quanto detto nella riprova di Honor Magic 5 Pro ovvero che seppur questo sia incredibile, nel quotidiano quello dell’anno scorso è ancora al top.
Se la mettiamo ai punti però avere più luminosità, più contrasto, più fedeltà ma più che altro anche resistenza, grazie al vetro NanoCrystal Shield A protezione, fa la differenza. Questo vetro, che si discosta dalla soluzione offerta da Corning, presenta un rivestimento di nitruro di silicio sul vetro a nanocristalli per una maggiore protezione.
Mi tornano in mente alcune clip mostrateci da Honor durante la presentazione di Magic 6 Pro a Shanghai dove il vetro del nuovo top di gamma cinese distruggeva in uno scontro volante il vetro di iPhone 15 Pro Max nell’eterna lotta con Apple.
L’always on display, grazie ovviamente al pannello LTPO 1-120Hz, si arricchisce ora di una funzione che permette di mantenere lo sfondo attivo, proprio come su iPhone. Escluso il vezzo estetico non c’è un reale motivo di preferire questo Always on display rispetto a quello classico, soprattutto pensando a quanto lo smartphone consumi di più.
Da menzione anche l’integrazione con le app terze: su Netflix c’è il pieno supporto all’HDR10, HEVC e Dolby Vision. Attenzione perché seppur ora possiamo fare fregio di 5000 Nits di luminosità al picco in realtà la tipica è di 1600, un numero decisamente alto comunque rispetto i 1200 dell’anno scorso.
SOFTWARE E AGGIORNAMENTI
Sul software sorvoleremo abbastanza in fretta poiché manca un aggiornamento importantissimo che integrerà alcune delle funzioni AI che vi ho raccontato in un contenuto esclusivo qualche settimana fa. Tra una trentina di giorni, appena disponibile l’update, ne riparleremo per bene.
Al momento posso dirvi che comunque la MagicOS 8 è graficamente migliorata ed ha animazioni più fluide. Finalmente Honor ha integrato una funzione base come lo swipe verso il basso per abbassare la tendina delle notifiche o quella dei toggle rapidi. Può sembrare una stupidaggine ma era da anni che si chiedeva questa funzione e finalmente è disponibile.
Manca al momento una parte di editor foto radicato come su Pixel o Samsung con IA Generativa ma dall’altro lato abbiamo Honor Cut: una app di montaggio video che è sovrapponibile a CapCut ma ovviamente totalmente gratuito. C’è qualche funzione smart come il controllo dello smartphone con la mano ma non è nulla di innovativo e ben funzionante. La politica di aggiornamenti purtroppo non cambia e rimangono quindi i tre major update garantiti assieme a cinque anni di sicurezza. Se i cinque anni di patch sono più che in linea con la concorrenza per i major ci saremmo aspettati un anno in più sebbene non sia questo un elemento negativo: sono semplicemente Samsung, Apple e Google che hanno standard di supporto ufficiale incredibilmente lunghi per i major.
SCHEDA TECNICA
- display: OLED LTPO 6,8″ FHD+, frequenza aggiornamento 1-120Hz, 1.600nit picco (5.000nit HDR)
- piattaforma mobile: Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3
- memoria:
- 12GB di RAM
- 512GB interna
- dual SIM: sì
- connettività: 5G, WiFi 7, Bluetooth 5.3, NFC, GPS
- audio: stereo
- resistenza: IP68
- lettore impronte digitali: integrato nel display
- OS: MagicOS 8.0 basato su Android 14
- fotocamere:
- anteriore: 50MP, f/2,0
- posteriori:
- 50MP principale, f/1,4-2,0, OIS
- 180MP tele periscopio, f/2,6, OIS, zoom ottico, 5K
- 50MP ultra grandangolare, f/2,0
- batteria: 5.600mAh, ricarica 80W cablata, 66W wireless
- dimensioni e peso: 162,5×75,8×8,9mm per 229g (vetro), 225g (pelle)
PRESTAZIONI ED ESPERIENZA D’USO
Honor Magic 6 Pro è stato il top di gamma 2024 che più mi ha soddisfatto lato prestazioni al momento. Questa frase è giustificata ovviamente dall’ottimo Snapdragon 8 Gen 3 affiancato da 12GB di RAM LPDDR5X e 512GB di storage UFS 4.0 ma più che altro dal sistema di dissipazione.
Seppur Honor non abbia fatto proclami sensazionalistici sul sistema di dissipazione, vapor chamber e via dicendo è interessante notare come sia stato al momento lo smartphone che gestisce meglio le temperature.
Con circa 16-17°C di temperatura esterna ottenere una media di temperatura batteria di circa 22° è assolutamente non male. Il picco si ottiene con circa 27-28°C con utilizzo social intenso e 37°C con utilizzo gaming. Con un uso 5G in roaming misto, tra foto e social, abbiamo toccato i 25°C di media. Anche dopo un’ora intera a videogiocare lo smartphone risulta al più leggermente tiepido in alcune zone: un risultato eccellente.
BATTERIA E RICARICA
La batteria da 5600mAh è forse l’elemento che più di tutti mi ha fatto dire WOW in questa settimana in compagnia di Honor Magic 6 Pro. Se già con tutti i top di gamma del 2024 come Galaxy S24 Ultra, RogPhone 8 Pro e OnePlus 12 si arrivava tranquillamente a sera qui tutto è amplificato.
In una giornata tipica di viaggio con sveglia alle 04:00 sono riuscito ad effettuare 14h di utilizzo con 5h di display attivo con ancora batteria residua a fine giornata. In una giornata standardizzata riesco a concludere la giornata sempre con almeno un 20-30% di autonomia residua mentre con una giornata blanda Wi-Fi riesco a concludere perfettamente due giorni di autonomia con più di 6H di display attivo al giorno. Inoltre ottima la presenza della ricarica ad 80W via cavo e 66W via wireless.
RICEZIONE, MICROFONI E SPEAKER
Honor Magic 6 Pro migliora la gestione dell’audio catturato dai tre microfoni a disposizione. La cancellazione del rumore, sempre poco conservativa sui precedenti modelli, qui è più attenuata e godibile. Galaxy S24 Ultra rimane ancora lo smartphone “da concerti” da battere, ma Magic 6 Pro risulta essere comunque un ottimo rivale.
Non c’è assolutamente competizione, continuando il paragone, parlando però di ricezione. In alcuni tratti autostradali dove lo streaming musicale viene interrotto sul Samsung, causa un segnale instabile, con l’Honor ho una esperienza cristallina e costante. Bene anche lo speaker principale che assieme alla capsula auricolare restituisce un effetto stereo credibile e non troppo sbilanciato.
LE DUE NUOVE FOTOCAMERE
Rimangono tre i sensori fotografici posteriori a disposizione ma i due principali come la wide e tele vengono stravolti. La fotocamera principale potrebbe sembrar peggiorata se pensiamo che il sensore passa da dimensioni pari a 1/1.12″ di Magic 5 Pro ad 1/1.3″ di Magic 6 Pro ma a conti fatti non è così.
Il nuovo modulo OVH9000, il fratello gemello dell’OVX9000 che troviamo su Xiaomi 14 sotto il nome di Light Hunter 900, grazie alle sue capacità HDR native permette a conti fatti di ottenere foto migliori. A coadiuvare il tutto ovviamente troviamo un OIS ma anche un sistema meccanico del controllo del diaframma per passare da f/1.4 ad f/2.0.
La qualità delle foto ottenute sia di giorno che di notte sono più che ottime con una gestione del rumore nei JPEG elaborati dallo smartphone ottime. La possibilità di scattare a f/2.0 o f/1.4 è gestita in autonomia dallo smartphone, a meno che non siate voi a decidere ciò in modalità “Pro”. Seppur il sensore più piccolo della precedente generazione vedrete spesso lo smartphone preferire l’f/2.0, non essendoci tutta questa reale necessità di tanta luce. Grave pecca la possibilità di scattare in RAW soltanto con questo sensore, poiché il tele e la ultragrandangolare non hanno ancora il supporto. Speriamo in un update futuro.
Riguardo la UW poco è cambiato con sempre 50MP a disposizione ed una distorsione non eccessiva. Personalmente non sono un grande amante di questa focale ma vi menziono il fatto che sia possibile registrare video in 4K/60fps ed effettuare il passaggio a tutti e tre i sensori in tempo reale, cosa che per esempio non avviene su Xiaomi o qualche Samsung come S24/Plus.
C’è la messa a fuoco sulla ultrawide ma ove possibile vi converrà effettuare scatti con bokeh naturale e più godibile dagli altri due sensori, essendo decisamente più qualitativi.
La vera rivelazione è stato il nuovo teleobiettivo periscopico da 180MP e dimensioni pari a 1/1.5″. L’apertura focale non è ampissima, fermandosi a f/2.6 dove alcuni competitor sono scesi anche a f/2.0 su queste lunghezze focali, ma per fortuna c’è l’OIS a supporto. Questa nuova fotocamera “parte” da una lunghezza focale di 68mm, rispetto i 27mm della principale, coprendo quindi uno “zoom” di 2.5X.
Honor Magic 5 Pro aveva a disposizione uno zoom di 3.5X ma non c’è da disperare poiché grazie al sensore e lenti nettamente migliori riusciamo ad avere un range coperto 2.5X-10X decisamente più qualitativo, proprietà ottiche escluse. Passando da S24 Ultra a questo non vi nascondo come ho gradito molto di più le fotografie ottenute, al netto della grave mancanza dei RAW per gli scatti dal teleobiettivo che sul lungo tempo ha un peso non da poco.
Avere un 2.5X è comodo in molte situazioni come alcuni close-up che si riescono a fare semplicemente dove con una 3.5X era impossibile. Anche a livello di ritratti una lunghezza focale di 77mm può essere decisamente più gradevole e facile da utilizzare seppur vi menziono come nella modalità bokeh digitale ci sia la possibilità di scattare anche ad un 5X “digitale”.
Le performance video sono buone di tutti e tre i sensori a disposizione con un buon 4K a 30 o 60fps ma c’è da migliorare ancora quel jittering/micro-mosso causato da un EIS troppo aggressivo e mal ottimizzato assieme all’OIS a disposizione. I selfie rimangono come qualità identici alla precedente generazione e manca una modalità cinema dedicata (limitata al 1080p solo con la fotocamera principale) e abbiamo notato che ogni tanto c’è una desincronizzazione tra audio e video.
CONCLUSIONI
Tirare le conclusioni per quanto riguarda questo Honor Magic 6 Pro è piuttosto semplice. Nella riprova di Magic 5 Pro ci aspettavamo qualche miglioramento hardware ma quelli messi a disposizione su questa nuova generazione hanno sicuramente superato le aspettative. A conti fatti non c’è alcuna mancanza ed in molti casi, come il display e la batteria, ci troviamo a due vere eccellenze del panorama smartphone attuale. Rimane un grande punto interrogativo ovvero il software poiché non ci è stato possibile provare in anteprima le nuove funzioni di IA. In attesa di una riprova come detto tra circa un mese, essenziale per valutare quell’aspetto, possiamo sicuramente dire che le basi su cui costruire sono più che ottime.
Honor comunque decide, come anche OnePlus e Xiaomi, di non inseguire il trend dei 7 anni di aggiornamenti intrapresi da Google prima e Samsung poi. Oggettivamente può essere una scelta condivisibile o meno ma resta il fatto che passare da 3 major update a 4 era sicuramente ciò che ci si sarebbe aspettato, così da uniformarsi comunque a tutti gli altri produttori cinesi. Il prezzo di offerta posto a 999€ è sicuramente un buon incentivo al day one per tutti quelli che magari si erano interessati poco fa ad un Magic 5 Pro a circa 800€ ma hanno desistito dall’acquisto.
Per chi ha un Magic 5 Pro o un top di gamma del 2023 difficilmente è consigliabile il passaggio, non trovandoci comunque di fronte ad una rivoluzione totale. Occhio come sempre al lungo tempo perché se pur di poco gli Honor tendono a calare di prezzo pian piano, restando quindi competitivi in tutto il loro arco di presenza sul mercato.
VOTO: 8.7
Il nuovo Honor Magic6 Pro è disponibile da oggi, 25 febbraio con protezione schermo inclusa per 6 mesi, e aggiungendo €39,90 l’utente potrà scegliere tra:
- Cover + Wired Charger 100W
- Wireless Charger 100W
- 29,90 in aggiunta per avere entrambi
Dal 1 Marzo sarà disponibile presso Mediaworld e Unieuro.
Fino al 31 marzo, utilizzando il codice AHDBLOGM6P, si potrà avere uno sconto di 300 euro.
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