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Umberto Galimberti (Foto Ansa)
Può sembrare una provocazione quella lanciata da Umberto Galimberti in un colloquio con Corrado Augias, durante l’ultima puntata de La torre di Babele, ma non lo è. “Non basta un concorso, che valuta la sola cultura, per gli insegnanti serve un test di empatia”. Di fronte a un Augias quasi incredulo che chiedeva “scusi, che significa?”, il professore ha spiegato che una persona che non sia empatica non può fare l’insegnante.
Cos’è l’empatia
“L’empatia è la capacità pensare cosa passa nel cuore e nella testa della persona che ho di fronte. Non tutti ce l’abbiamo e quelli che non hanno questa benedetta empatia, non sono in grado di relazionarsi ai ragazzi. Vanno lì a svolgere il loro ruolo ma se avessero dei figuranti al posto dei ragazzi farebbero la stessa identica lezione perché non partecipano emotivamente con gli studenti. Ma questa partecipazione emotiva è essenziale”.
Istruire o educare?
Insomma “la scuola italiana, quando ci riesce, istruisce, ma non educa. I professori aprono il cuore degli studenti? Al posto di parlare con i genitori, i professori devono parlare con gli studenti”. E non finisce qui perché per Galimberti gli insegnanti dovrebbero pure fare una scuola di teatro perché “la cattedra è un palcoscenico, pure senza arrivare a insegnare la Divina Commedia come Benigni”.
Le reazioni
Nel post Instagram della trasmissione, in tanti fanno notare che agli insegnanti viene già chiesto tanto per uno stipendio non conforme agli sforzi profusi, ma c’è pure chi rilancia: “Test del l’empatia e aggiungerei anche perizia psichiatrica, perché molti insegnanti non in pace con se stessi a livello psichico, rovinano molti bambini e giovani persone”. E la discussione continua.
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