Una grande storia per un grande investigatore. Il migliore del mondo.
Rufus Cotesworth, brillante investigatore in pensione, si rivolge direttamente a noi, chiamandoci “lettore”. Come se stessimo leggendo un libro giallo. Un libro giallo molto, molto specifico. Perché qui stiamo assistendo a una storia degna di Agatha Christie, proprio nel suo stile. Come un Assassinio sull’Orient Express, ma sul mare: un gruppo di ricchissimi passeggeri, l’equipaggio e il proprietario della nave di lusso, una splendida crociera, un omicidio, tutti i sospettati bloccati a bordo.
E già che citiamo uno dei film in cui Kenneth Branagh è Hercule Poirot: questa serie in 10 episodi, disponibile dal 5 marzo su Disney+, è superiore ai due film seguiti ad Assassinio sull’Orient Express.
Al contrario di Assassinio sul Nilo e Assassinio a Venezia, Morte e altri dettagli tiene molto a restituire un’atmosfera alla Christie, riuscendoci perfettamente.
La trama di Morte e altri dettagli
Imogene Scott, dieci anni, è la figlia di una donna che lavora per la ricchissima famiglia Collier ed è amica della coetanea Anna.
Quando la madre di Imogene viene uccisa, l’uomo celebre come il migliore investigatore al mondo, Rufus Cotesworth (Mandy Patinkin), le promette che troverà l’assassino della sua mamma.
Diciotto anni dopo, Imogen (Violett Beane) e Rufus si ritrovano a bordo di una lussuosa nave su cui la famiglia Collier – il padre Lawrence (David Marshall Grant), la madre Katherine (Jayne Atkinson), Anna (Lauren Patten) e suo fratello Tripp (Jack Cutmore-Scott) – celebra il pensionamento di Lawrence. Ma c’è in ballo anche un accordo multimilionario con la famiglia Chun, anche lei sulla nave.
Tutto sembra andare come previsto, fino a quando uno dei passeggeri viene trovato morto nella sua cabina, assassinato. E così Imogen è costretta a collaborare con l’uomo che odia: l’ex investigatore più abile di tutto il mondo, che non ha mai risolto l’omicidio di sua madre…
Un appassionante murder mystery in puro stile Agatha Christie
Questa nuova murder mystery deriva ovviamente dal successo sensazionale di Only Murders in the Building, alla cui terza stagione ha accettato di partecipare perfino una delle attrici più grandi di tutti i tempi, triplo Premio Oscar: Meryl Streep.
In attesa dell’arrivo della stagione 4, Disney – su Hulu, ma sempre di Disney si tratta – colma l’attesa con questa serie che farà impazzire gli amanti dei gialli classici.
Mandy Patinkin, l’ex e mai dimenticato profiler Gideon di Criminal Minds, ci regala un nuovo investigatore capace di far impallidire Poirot. Ma molto meno petulante e dotato di quei problemi personali che lo rendono favolosamente umano.
Non paga, la nuova serie gli affianca un’assistente – la sorprendente Violett Beane (The Flash), finalmente in un ruolo degno di nota, e un’altra detective, quella inviata a bordo dall’Interpol (siamo in viaggio verso Palermo), Hilde Eriksen, che puta caso è interpretata da Linda Emond, già nel cast di Only Murders in the Building.
Il cast è numeroso e tutti sono perfetti nei panni che sono stati loro assegnati. La responsabile del personale, Teddy (Angela Zhou, Una donna promettente), il proprietario della nave Sunil (Rahul Kohli, volto noto ai fan di iZombie e La caduta della casa degli Usher), la governatrice Alexandra (Tamberla Perry, The Good Fight), il prete di fiducia della famiglia Collier, Padre Toby (Danny Johnson, Daredevil)… Sono moltissimi e sono tutti perfettamente diretti come in una grande orchestra. Un sinfonia di interpretazioni e colpi di scena.
Doppio gioco. Triplo gioco. Tradimento. Omissioni. Accordi miliardari in ballo. Ci aspetta di tutto, nel complicato microcosmo di Morte e altre dettagli.
Una storia complessa in cui, come da tradizione, molti – se non tutti – avevano un movente per uccidere la vittima. Una vittima che, naturalmente, non è chi credevamo che fosse.
Una grande serie, forse solo troppo lunga
Ci sono così tante caratteristiche mutuate dalla più grande scrittrice di gialli di tutti i tempi, che sembra davvero di assistere a una sua opera. Se non fosse per una manciata di scene che lei non avrebbe mai, mai reso esplicite. E, naturalmente, per l’ambientazione contemporanea.
Perché una delle trovate geniali di Morte e altri dettagli è l’inserimento di una storia ambientata ai giorni nostri in un contesto che sembra uscito dritto dritto dagli anni ’50. Costumi, scenografie, arredamento, perfino l’uso della luce: tutto rimanda a quell’epoca, ma si tratta solo di un inganno. Una ricostruzione – nella nave è voluta, per questo così efficace – in forte contrasto con il mondo di oggi. Con tutti i suoi vizi, i suoi mali e le sue moderne diavolerie, come le avrebbe definite Poirot.
Anche la regia si potrebbe definire molto classica, se non fosse per tutti quei movimenti di macchina a stringere e quei piani medi che diventano primi piani e poi tornano indietro, a seconda del focus della narrazione in quel momento. La regia ci dice su chi e cosa dobbiamo concentrarci, guidandoci in un universo narrativo così pieno di dettagli da rischiare di farci perdere.
Mike Weiss e Heidi Cole McAdams firmano la serie come creatori e showrunner, fornendo un doppio punto di vista che arricchisce la psicologia dei personaggi e lo sguardo sul mondo a bordo della nave da crociera.
Peccato solo che gli episodi siano molti, e tutti intensi. Si rischia di bruciare la concentrazione dello spettatore, chiedendogli di mantenerla sempre così alta. L’aiuto della regia non è infatti sufficiente a sbrogliare la matassa della trama, con qualche linea narrativa secondaria che si sarebbe potuta tagliare.
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