Alfa e Roberto Vecchioni hanno emozionato tutti con il loro duetto sulle note della toccante canzone Sogna, ragazzo, sogna, eseguita durante la serata delle cover al Festival di Sanremo. Ebbene, a grande richiesta, quel duetto ha avuto un seguito. I due hanno infatti pubblicato la versione in studio del duetto, disponibile sulle piattaforme digitali a partire da oggi 6 marzo, offrendo agli appassionati della musica la possibilità di godere di questa intensa collaborazione in qualsiasi momento.
Il brano, originariamente scritto da Roberto Vecchioni nel 1999 e incluso nell’album omonimo, è un inno alla vita che si rivolge alle nuove generazioni, incoraggiandole a non arrendersi mai di fronte alle sfide della vita. La performance sul palco dell’Ariston ha rappresentato un emozionante confronto generazionale che ha messo in luce e in risalto tutta l’esperienza di Vecchioni e i sogni ancora da realizzare di Alfa, nato nel 2000.
Il pezzo, attraverso il suo testo significativo, incita i giovani ad affrontare con coraggio e determinazione le prove che la vita presenta loro. Alfa ha aggiunto una strofa inedita al testo originale, contribuendo a creare un dialogo musicale tra diverse generazioni. Questa nuova versione in studio promette di catturare l’essenza della performance al Festival di Sanremo, offrendo una traccia intrisa di significato.
L’uscita digitale della canzone rappresenta un momento atteso per i fan di entrambi gli artisti, consolidando la collaborazione che ha catturato l’attenzione del pubblico durante la prestigiosa kermesse musicale italiana. Sogna, ragazzo, sogna diventa così un ponte tra il passato e il presente, tra la maestria consolidata di Roberto Vecchioni e la freschezza e l’energia di Alfa.
Alfa che dopo l’esperienza sanremese ha rilasciato anche il suo nuovo album Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato e, archiviata la data al Forum, è pronto a tornare in tour nei palazzetti a partire da aprile. Ma tutti noi siamo ancora con il cuore a quell’esibizione sul palco dell’Ariston.
E anche per lui sembra essere lo stesso, dato che in un’intervista ha affermato, ripercorrendo quei momenti: “È stata l’esperienza più forte della mia vita, nonostante anni di lavoro alle spalle non avevo capito quanto fosse un frullatore, a livello fisico e mentale. Sono cresciuto come professionista, reggere quel peso alla mia età è stato importante, poi mi è venuta la febbre alta. La cover con Roberto Vecchioni mi ha dato una grande autostima, collaborare in questo modo con uno dei cinque più grandi viventi mi ha dato forza, potevo venire schiacciato: mi ha detto vai e mi ha lasciato il palco!”.
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