Nuovo sprint alle eccellenze italiane. Per i prodotti Dop e Igp è arrivato il via libera all’accesso ai fondi da 25 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dell’Agricoltura per la promozione nazionale e internazionale. C’è tempo fino al 15 maggio per presentare le domande. A presentare il decreto venerdì 8, al Masaf, lo stesso ministro Francesco Lollobrigida, secondo il quale il lavoro svolto dai consorzi «permetterà, davvero, di garantire, in prospettiva, una crescita dell’economia nazionale».
Ambito di applicazione
Beneficiari dell’intervento sono i 176 consorzi di tutela delle Dop Igp del settore agroalimentare, anche organizzati in associazioni temporanee. Tra le attività finanziabili rientrano campagne di informazione, azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, partecipazione a fiere ed esposizioni di rilevanza nazionale ed internazionale.
I numeri
L’iniziativa si inserisce in un quadro di un settore in cui l’Italia, con un totale di 855 cibi e vini certificati, è il Paese numero uno in Europa per prodotti Dop (Denominazione origine controllata), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionale garantita), a cui si aggiungono 35 bevande spiritose Ig, per un totale di 890 indicazioni geografiche. Dal punto di vista economico il settore cibo Dop e Igp ha invece un valore-produzione di 8,85 miliardi, un valore al consumo di 17,4 miliardi e un valore- export di 4,65 miliardi. Gli occupati delle filiere Dop e Igp sono 550mila, 176 i consorzi di tutela riconosciuti e 89 mila gli operatori filiere Dop e Igp.
Le proiezioni sull’incremento dell’export
Un sistema delle indicazioni geografiche che, secondo un’analisi di Coldiretti «sviluppa un valore di oltre 20 miliardi di euro». «Io sono convinto che questa nazione non sarà mai competitiva sul piano della quantità, ed è una banalità viste le dimensioni di questa nazione, possiamo invece dedicarci al valore e il valore si riesce ad ottenere esclusivamente puntando su un modello organizzato e sistemico che metta in condizione di produrre sempre bene e di vendere sempre meglio», ha detto Lollobrigida. Ringraziando «tutti quelli che, anche in maniera trasversale, si sono mossi per difendere le indicazioni geografiche e le Dop come concetto che definisce un prodotto di qualità legato indissolubilmente a un disciplinare, a una produzione di carattere territoriale». Alcune proiezioni, ha anche sottolineato, «ci dicono che si può arrivare ad incrementare il mercato del nostro export dai 4 agli 8 miliardi nei prossimi anni continuando a lavorare».
Soddisfazione da parte dei consorzi
«Accogliamo – commenta Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia che conta 78 Consorzi – il risultato dell’azione di Origin Italia che nel post Covid aveva richiesto al ministero misure speciali per sostenere il rilancio dei consorzi di tutela, sollecitando su questo il ministro di allora Stefano Patuanelli e di seguito l’attuale ministro Francesco Lollobrigida, che ringraziamo per il loro impegno», anche a favore dei consorzi in fase di start-up. «Crediamo che il sistema nazionale delle Ig – afferma Cesare Mazzetti, presidente della Fondazione Qualivita – debba accogliere con grande favore questo nuovo provvedimento destinato ad amplificare gli effetti positivi della recente riforma europea».
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