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Tecnologia

il cameraphone a 400 euro

today12 Marzo 2024 9

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Nel 2024 cos’è che ci porta a spendere 1000 o più euro per uno smartphone? Le differenze per quanto riguarda l’ambito fotografico, in primis. Chi compra iPhone spesso lo fa per la sua qualità video sui social e chi comprava S23 Ultra lo faceva per l’esclusiva ottica zoom 10X, seppur sul recente S24 Ultra non ci sia più, come vi abbiamo raccontato in fase di recensione. A breve arriverà sul mercato anche Xiaomi 14 Ultra, un vero e proprio cameraphone con addirittura due ottiche zoom entrambe con funzione tele-macro, un sensore da 1″ stacked e via discorrendo.

Chi non ha quel budget, spesso esagerato per l’acquisto di uno smartphone, ripiega al massimo su soluzioni come i Pixel. Gli smartphone di Google hanno un’eccezionale fotocamera principale, grazie al software che c’è dietro, ma hanno una grave mancanza rispetto alle varianti Pro: l’assenza di un teleobiettivo. Realme 12 Pro+ 5G, lo smartphone che andiamo a recensire oggi, è il primo medio gamma che prova a colmare questo gap andando ad integrare un teleobiettivo 3X, con lunghezza focale di 71mm, che spesso è meglio di quelli che si trovano sui top di gamma del 2023 e 2024. Realme 12 Pro+ 5G viene proposto nei primi giorni di vendita a 400€ nella versione 8/256GB, un prezzo che definirei quasi “senza senso” considerando quanto una soluzione di questo tipo possa rendere superfluo per molte persone spendere più del doppio per comprare un cameraphone.

Ad un prezzo di ingresso così basso abbiamo un pacchetto fotografico super completo: la fotocamera principale è un IMX890 affiancato da OIS e lenti ad apertura f/1.8, soluzione che avevamo osservato l’anno scorso sull’Oppo Reno 10 Pro e ci aveva più che convinto. La fotocamera tele 3X è invece basata su un OV64B con OIS e apertura focale f/2.6, praticamente la stessa osservata su OnePlus 12 e OnePlus Open, due top di gamma che puntano molto al comparto fotografico e costano più del doppio.

Occhio però, perché la scheda tecnica, escluse le fotocamere, è comunque completissima. A bordo di questo Realme 12 Pro+ 5G troviamo un display AMOLED FHD+ da 6.7″ e refresh rate 120Hz con picco di luminosità pari a 950Nits, 5000mAh di batteria con ricarica rapida a 67W, due speaker stereo con Dolby Atmos di altissima qualità, un SOC basato sullo Snapdragon 7s Gen 2 ed una estetica curata da Ollivier Savéo – in collaborazione col Realme Design Studio – ispirata agli orologi di lusso.

INDICE

QUALITÀ COSTRUTTIVA E DESIGN

Realme 12 Pro+ è uno dei medio gamma che più ho gradito lato estetica e design, non risultando per nulla anonimo. Viene ripreso il concetto dell’anno scorso, del Realme 11 Pro+, con un retro in simil-pelle (plastica) ma che a differenza di quella più rigida e “finta” dell’anno scorso restituisce un feeling decisamente migliore. Impugnare questo smartphone è piacevole e il nuovo feeling si tramuta anche in un grip migliore. Il frame rimane identico a quello dell’anno scorso ovvero in plastica a tratti lucida e a tratti opaca. Il peso si assesta a 195g, soltanto 9g in più del precedente modello che però non integrava due fotocamere stabilizzate.

Le fotocamere posteriori sono incastonate in questo oblò che si ispira molto ad un orologio di lusso. Chiunque mi abbia visto con questo smartphone ha avuto apprezzamenti per un design originale e ben riuscito. Seppur l’oblò sia molto sporgente, è apprezzabile come attorno abbia una corona zigrinata che lo contestualizza al meglio e rende iconico uno smartphone appartenente a una fascia di prezzo troppo spessa caratterizzata da look anonimi. La back cover tra l’altro viene divisa a metà da un elemento che riprende il design della corona zigrinata, ma che in questo caso viene nascosto sotto una protezione lucida.

L’unico elemento che stona è una quarta fotocamera sul retro che in realtà risulta essere finta, probabilmente per rendere simmetrico il design ma che poteva integrare il flash led senza evitare cadute di stile. Il terzo sensore sul retro, che non vi abbiamo citato prima, ovviamente è una fotocamera ultrawide da 8MP Hynix e sensore di dimensioni 1/4″. Sul frame rimane tutto nelle stesse posizioni del precedente Realme 11 Pro+ e troviamo quindi una type-c 2.0, lo speaker principale, due microfoni, il carrellino per due SIM e tasti per il volume e accensione. Da menzione il mancato supporto alla eSIM, un vero peccato.


UNBOXING

Vi cito in qualche riga anche l’unboxing, poiché Realme è rimasta una delle poche aziende ad integrare, oltre che lo smartphone, anche una cover morbida, un cavo type c ed il caricatore da 67W. Apprezzatissimo il fatto di avere un caricatore integrato, poiché la carica rapida di Realme funziona solo con esso. Un peccato invece non avere più la 100W del modello dell’anno scorso. Vi menziono anche una pellicola pre-applicata sul display.

DISPLAY E SBLOCCO

Per sbloccare il Realme 12 Pro+ possiamo sfruttare il buon sensore per le impronte digitali posto sotto al display AMOLED. La resa è pressoché identica a quella ottima dell’anno scorso. La velocità di sblocco è discreta e l’affidabilità è quasi perfetta, con o senza pellicola applicata. Nel caso non si voglia o possa sfruttare il sensore di impronte vi ricordo che c’è a disposizione anche lo sblocco con il volto 2D tramite la selfie camera Sony IMX615 frontale. In questo caso lo sblocco è buono seppur in condizioni di scarsa illuminazione sia quasi impossibile effettuare lo sblocco.

Una volta sbloccato lo smartphone ci troviamo davanti ad un display AMOLED, leggermente curvo ai lati, pressoché identico a quello dell’anno scorso. Mettendo il 12 Pro+ vicino all’11 Pro+ è davvero complicato notare differenze. Entrambi hanno risoluzione FHD+, un refresh rate di 120Hz, luminosità al picco misurata di 950Nits. Cambia il touch sampling rate che ora è di 120/140Hz ma in gaming può arrivare fino a 2000Hz. Questo display, tra l’altro può essere tarato dalle impostazioni anche settando una luminosità minima determinata, così da evitare un display troppo luminoso o troppo poco luminoso.

Seppur i numeri non siano dalla sua, paragonando la luminosità di picco dei rivali come Poco X6 Pro da 1800 Nits, a conti fatti l’esperienza è praticamente la stessa. Questo perché la luminosità media tipica si assesta sugli 800 nits, un valore che hanno anche i rivali che raggiungono quei picchi elevati soltanto per una manciata di secondi o in occasioni particolari. Poco X6 Pro e Nothing Phone (2a) rimangono comunque poco più luminosi. Bene anche il PWM Dimming che si assesta a 2160Hz.

Il display è certificato HDR10+ e proprio nell’app galleria proprietaria possiamo notare come ci sia il supporto all’UltraXDR. Purtroppo in applicazioni come Netflix manca ancora il supporto all’HEVC e HDR10+ ma anche al Dolby Vision come i concorrenti Redmi e POCO. Per quanto riguarda il display io ho personalmente utilizzato il preset “Cinematografico” che permette di esaltare al meglio i colori senza esagerare e fa rendere al meglio la profondità colore di 10Bit di questo ottimo display.

Ad accompagnare le operazioni visive abbiamo anche un eccellente feedback della vibrazione O-Haptics, feedback assente ad esempio sulla versione non plus proprio come l’anno scorso. Il feedback è uno dei migliori disponibili su smartphone, sicuramente sul podio nella fascia media del mercato assieme ai Pixel.

SOFTWARE E AGGIORNAMENTI

Realme 12 Pro+ 5G arriva sul mercato con la “nuova” Realme UI 5.0 basata su Android 14, una piccola rivisitazione della ColorOS 14 che abbiamo visto in un recente articolo dei medio gamma aggiornati ad Android 14 su Oppo Reno 10 Pro e della OxygenOS 14 vista nella recensione di OnePlus 12. Per quanto possa sembrarvi un minus avere una interfaccia condivisa con altri produttori del gruppo BKK, reputo questa scelta perfetta su uno smartphone medio gamma. Così facendo infatti abbiamo tutte, o quasi, le feature sviluppate per smartphone molto più costosi. Questa interfaccia grafica è decisamente personalizzabile, arriva con poco bloatware disinstallabile e più che altro integra qualche chicca software decisamente curiosa.

Le animazioni della UI sono comunque gradevoli, tutto gira alla perfezione e non abbiamo mai avuto crash, bug o freeze dell’interfaccia. L’Always On Display è presente ma non avendo un display LTPO con refresh rate che può scendere a 1Hz, non è ovviamente dei migliori. Manca sempre una modalità desktop wireless dedicata come ad esempio su Motorola Edge 40.

Per quanto riguarda gli aggiornamenti purtroppo non sappiamo ancora il quantitativo di major e anni di patch di sicurezza garantiti. Abbiamo chiesto informazioni a Realme e abbiamo avuto la conferma che non è cambiato nulla dalla scorsa generazione, che si era fermata a due major update e tre anni di patch di sicurezza, un po’ poco. La speranza era di vedere almeno un anno generale in più così da essere in linea con i competitor come Nothing Phone (2a). Il precedente modello, l’11 Pro Plus, si è aggiornato con una cadenza di 60 giorni.


Torniamo però a quelle feature curiose che di cui vi accennavo in precedenza: possiamo attivare un’impostazione con la quale, se la selfie camera rileva che una seconda persona sta visualizzando il display dello smartphone, non verrà mostrato il contenuto della notifica pop-up. C’è poi il Multi Screen Connect per mettere in rapida connessione più dispositivi facenti parte della famiglia Oppo-Realme-OnePlus, oltre al classico Windows Link. Tramite il lettore di impronte possiamo anche misurare il nostro battito cardiaco.

Simpatica inoltre la Flash Capsule che rende più interattive e fruibili alcune funzioni come la registrazione vocale o un timer in background, senza però andare a scimmiottare una finta dynamic island come su Realme C67. C’è nella galleria proprietaria una funzione di copia e incolla in base a ciò che andiamo a tappare in una foto, un po’ come avviene su iPhone. Benissimo anche la gestione del volume audio, selezionabile in maniera fine app per app.

SCHEDA TECNICA

  • display: OLED curvo da 6,7 pollici, risoluzione Full HD+, frequenza di aggiornamento fino 120 Hz, luminosità 950 nit
  • SoC:

    • Realme 12 Pro: Qualcomm Snapdragon 6 Gen 2 da 4nm, octa-core, fino a 2,2GHz
    • Realme 12 Pro+: Qualcomm Snapdragon 7s Gen 2 da 4 nm, octa-core, fino a 2,4 GHz

  • raffreddamento: camera di vapore 3D da 3.394 mm2
  • memorie: fino a 12 GB di RAM su 12 Pro Plus, fino a 8 GB su 12 Pro, fino a 256 GB di archiviazione per entrambi i modelli
  • connettività: 5G dual SIM, Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2, GPS
  • resistenza IP65 (solo Pro Plus)
  • sblocco: lettore di impronte digitali in display
  • audio: Dolby Atmos, cancellazione rumore tramite dual mic, Hi-Res Audio
  • interfaccia utente: realme UI 5.0 con Android 14
  • fotocamere:

    • anteriore:

      • Realme 12 Pro: 16 MP sensore Sony, FOV 83°, f/2,4
      • Realme 12 Pro Plus: 32 MP sensore Sony, f/2,4, FOV 90°

    • posteriori Realme 12 Pro:

      • wide: 50 MP, sensore Sony IMX882, f/1,8, FOV 79°, 26 mm focale equivalente, OIS
      • ultra wide: 8 MP, f/2,2, FOV 112°, 16 mm equivalenti
      • teleobiettivo: 32 MP, sensore Sony IMX709 da 1/2,74″, f/2,0, FOV 49°, 47 mm equivalenti, OIS, zoom ottico 2x

    • posteriori Realme 12 Pro Plus:

      • wide: 50 MP principale, sensore Sony IMX890 da 1/1,56″, f/1,8, FOV 84°, 24 mm focale equivalente, OIS
      • ultra wide: 8 MP, f/2,2, FOV 112°, 16 mm equivalenti
      • teleobiettivo: 64 MP, sensore OmniVision OV64B da 1/2″, f/2,6, FOV 33°, 71 mm equivalenti, OIS, zoom ottico 3x

  • batteria: 5.000 mAh
  • ricarica: 67 watt
  • dimensioni e peso:

    • Realme 12 Pro: 161,5 x 74 x 8,75 mm, 190 grammi
    • Realme 12 Pro Plus: stesse dimensioni ma 196 grammi.

PRESTAZIONI, BATTERIA E USO GENERICO

All’interno di questo Realme 12 Pro+ 5G troviamo lo Snapdragon 7s Gen 2, un SOC che non avevamo mai provato prima d’ora. Seppur il nome possa trarre in inganno in realtà siamo ben lontani dallo Snapdragon 7+ Gen 2 che abbiamo osservato l’anno scorso sul POCO F5. Il SOC è prodotto da Samsung, anzichè TSMC, proprio come lo Snapdragon 6 Gen 1 a cui somiglia molto. Difatti potremmo definire questo Snapragon 7s Gen 2 come uno “Snapdragon 6 Gen 2”, poiché le due soluzioni sono quasi identiche. Ad accompagnare il tutto abbiamo 8GB o 12GB di RAM LPDDR4x e 256 o 512GB di storage UFS 3.1

La struttura, l’ISP, il model, la GPU e l’architettura generale è tutto come su Snapdragon 6 Gen 1. Abbiamo giusto un clock leggermente più alto. A conti fatti comunque ci troviamo tra le mani una soluzione nettamente migliore al Mediatek Dimensity 7050 dell’anno scorso, che altro non era se non un rebrand del vecchio Dimensity 1080.


Il precedente Realme 11 Pro+ 5G faceva fatica a far girare un Honkai Star Rail a 30fps anche con dettagli medi, mentre qui possiamo spingerci ai 60fps seppur non stabilissimi. Purtroppo lato grafico dobbiamo comunque accontentarci, non arrivando mai alle prestazioni di uno Snapdragon 7+ Gen 2 che può essere quasi assimilabile ad un top di gamma. Giocando a qualche titolo meno impegnativo, come Black Clover M, possiamo alzare i dettagli grafici anche al massimo.

Resta comunque uno smartphone che non si acquista come gaming phone, un po’ come il Nothing Phone (2a) che abbiamo analizzato qualche giorno fa. L’uso social, lavorativo e generico è comunque più che ottimo, con praticamente assenza di micro lag. Le temperature, che data la produzione Samsung sul nodo 4nm potrebbero spaventare, in realtà sono contenute. Lo smartphone in uso pesante e prolungato diventa leggermente tiepido nella parte centrale, zona dove una vapour chamber da 3.394 mm² posta sopra la scheda madre dissipa al meglio il calore. Abbiamo registrato più di 160h di temperature batteria e abbiamo avuto una temperatura minima di 17°C, una massima di 37°C per una media di circa 24°C nel nostro periodo di stress test durato due settimane.

BATTERIA E RICARICA

Grazie a delle temperature relativamente contenute possiamo ben sperare per la durata nel tempo della nostra batteria. Per darvi qualche dato in più, dopo 40 minuti di Honkai Star Rail eravamo ad una temperatura di 34°C. Con 40 minuti di editing foto su Lightroom siamo arrivati a 35°C e abbiamo consumato il 10% di batteria. Per il resto i 5000mAh di questo Realme 12 Pro+ 5G si comportano piuttosto bene. In una delle nostre classiche giornate stress da recensione abbiamo ottenuto 4h57min di display attivo su più di 15 ore di tempo d’attività. In questa giornata abbiamo osservato più di 200km di spostamente in auto con cambi celle costanti in 5G, android auto wireless, apple music loseless e google maps. Sempre nella stessa giornata abbiamo effettuato una sessione di street photography in centro a Roma dalle 16:08 alle 17:13 consumando il 20% di autonomia residua. A fine giornata, come potete vedere dai grafici in basso, abbiamo raggiunto una temperatura media di 22°C. La ricarica via cavo passa dai 100W dell’anno scorso ai 67W, peccato.

MICROFONI, RICEZIONE E CONNETTIVITA’

I microfoni di questo Realme 12 Pro+ 5G sono due e si sono comportati bene, essendo praticamente identici al modello dello scorso anno che avevamo portato con noi a qualche concerto “da stadio”. Vi lascio una piccola nota vocale qui sotto in modo che possiate farvi una idea. La ricezione è più che ottima grazie al sistema “Antenna Matrix Array” che ricorda molto da vicino quello che vi avevamo raccontato nel OnePlus 12, uno dei migliori smartphone da quel punto di vista. Presente poi il Wi-Fi 6E ed il Bluetooth 5.2 con anche l’NFC a disposizione.

DOPPIO SPEAKER E DOLBY ATMOS

Il doppio speaker ricorda molto da vicino la soluzione dello scorso anno se non fosse che ora lo speaker principale, quello inferiore, restituisce un volume più alto ed un audio più corposo. Superiormente rimangono i tre forellini che aiutano a fluire meglio l’audio dal secondo speaker superiore. L’audio ovviamente rimane sbilanciato verso il basso.

LE FOTOCAMERE DA TOP DI GAMMA

Ed eccoci arrivati a ciò che fa davvero la differenza su questo Realme 12 Pro+ 5G e che rende il suo acquisto davvero intrigante: il comparto fotocamere. Certo nel 2023 tra Pixel 7A (ma anche il redivivo 6A) e vari smartphone come Realme 11 Pro+ 5G, Honor 90 e Redmi Note 12 Pro+ 5G abbiamo notato come si possono avere fotocamere principali di livello, ma mai fotocamere secondarie degne. Dei quattro smartphone citati, soltanto l’Honor ed il Pixel avevano una secondaria sulla carta buona, seppur essendo una fotocamera ultrawide passa in secondo piano.

Quasi tutto il resto dei medio gamma del 2023 può essere ricordato, dal punto di vista fotografico, come gli smartphone da “2MP di macro camera e 8MP di ultrawide”, sensori spesso messi lì a far numero e con una qualità dubbia. Anche questo Realme integra una ultrawide da 8MP, un sensore piccolissimo da 1/4″ che fatica molto. Il sensore è un Hynix Hynix Hi846W ed assieme all’apertura focale f/2.2 fatica tantissimo di sera, seppur con un piccolo editing su Lightroom le foto risultano accettabili anche ad alti ISO. Le foto in modalità notturna infatti sono altamente sconsigliate assieme ad un sensore di questo tipo, creando troppi artefatti e micro-mosso irrecuperabile.

Ciò che però eleva questo Realme 12 Pro+ 5G e lo rende il primo medio gamma a poter gareggiare con i top di gamma da 1000 e più euro è proprio l’altra fotocamera secondaria: il teleobiettivo periscopico 3X, da 71mm, basato sul sensore OV64B da 64MP e delle lenti con OIS e apertura focale f/2.6. Questo tele è lo stesso che abbiamo già analizzato su OnePlus 12 e su OnePlus Open, il primo foldable definito dalla critica come “cameraphone”. Nella recensione di OnePlus 12 vi ho raccontato come reputo questa fotocamera in effetti ottima, in grado di rivaleggiare con molti smartphone da 1000€, seppur non sia la migliore in assoluto.

Se a 969€ di OnePlus 12 o 1849€ di OnePlus Open questa fotocamera risulta già ottima, figuratevi giudicarla su uno smartphone che ne costa 400/500€ in offerta, è quasi come fare una gara a sé con gli altri medio gamma. Nel 2023 gli unici smartphone che hanno provato qualcosa di simile sono stati Oppo Reno 10 e Oppo Reno 10 Pro con una 32MP 2x, circa da 50mm,dedicata ai ritratti. Anche i top di gamma 2023 economici come Xiaomi 13 e Samsung S23 che sono stati attorno anche ai 600€ sono 2-3 generazioni dietro questo teleobiettivo periscopico.

Parliamo ora però della qualità degli scatti di questo teleobiettivo. Nei close up non se la cava male, meglio per dirvi del mio iPhone 14 Pro e di ex-top come Xiaomi 13 e Galaxy S23 che vi ho citato in precedenza. Lo sfocato naturale è gradevole, seppur non al livello degli Xiaomi Pro ed Ultra che però costano 1000 euro di più. Personalmente ho scattato sempre in .HEIF, se non per una sequenza di quattro foto RAW che trovate qui sopra. Ho tenuto attiva la modalità notturna e hdr automatica (con supporto all’UltraHDR) per la fotocamera principale ed il teleobiettivo, non per la ultrawide come vi dicevo in precedenza.

In scenari notturni complicati, con pochissima illuminazione ambientale o contrasti forti di luci e ombre, ho preferito disattivare la modalità notturna ed intervenire manualmente con Lightroom per avere una pulizia del rumore meno digitale possibile che ok elimina il rumore ma anche i dettagli. Essendo una recensione vi pubblico soltanto gli scatti con gestione ISO e rumore automatica, così da poter osservare ciò che potete ottenere senza modifiche manuali.

Insomma la qualità è impressionante, soprattutto negli scatti a 6X che tengono un dettaglio niente male, come potete notare dalle ultime due foto caricate qui sopra. Le ho postate nelle mie Instagram Stories, tra l’altro, ed alcuni hanno addirittura pensato si trattasse di Xiaomi 14 Ultra. Non è da snobbare però anche la fotocamera principale, un IMX890 alla base, apertura focale f/1.8 e sensore da 1/1.55″. Purtroppo la stabilizzazione ottica rimane carente lato video, proprio come avevamo già osservato su OnePlus Nord 3 e Oppo Reno 10 Pro. Passare dai 200MP di Realme 11 Pro+ 5G ai 50MP di questo nuovo modello significa avere una gestione migliore del rumore e delle foto con meno effetto “finta nitidezza” causata da tutta quella densità di pixel su un sensore così piccolo. Possiamo ovviamente scattare a piena risoluzione con 50MP sulla principale e 64MP sulla tele periscopica.


I video che vi ho citato purtroppo non sono il massimo della qualità. I limiti del SOC e dell’ISP in questo frangente si notano molto di più ed otteniamo massimo un 4K/30fps non bellissimo come quello ottenibile con un top di gamma. Manca ovviamente in questa massima risoluzione lo switch tra una fotocamera e l’altra durante la registrazione continua. La selfie camera Sony IMX615 non è assolutamente niente male, restituendoci ottime foto ed una modalità ritratto ottimizzata e ben fatta. I due esempi che trovate in basso sono abbastanza esemplari: nella prima foto ho ottenuto uno scontornamento quasi perfetto con la modalità bokeh digitale, mentre nella seconda ho preferito tenerla disattivata avendo inserito un secondo soggetto non umano.

CONCLUSIONI E PREZZO

Il prezzo lancio per questo Realme 12 Pro+ 5G è decisamente aggressivo. Per portarsi a casa la versione 8/256GB c’è da sborsare 399€ mentre per la 12/512GB arriviamo a 499€. La spesa non è irrisoria ma al netto della scheda tecnica e delle fotocamere è indubbio che ci troviamo di fronte al primo smartphone di fascia media che fa avvertire il meno possibile il distacco dai top di gamma. L’unico ambito vero e proprio che rimane deficitario è quello del gaming, dove con i titoli più impegnativi del Play Store non riusciamo a spingerci al massimo della grafica e a mantenere il massimo delle performance.

Ci fosse stato all’interno uno Snapdragon 7+ Gen 2 o un Mediatek 8200 Ultra ci saremmo trovati di fronte al best buy definitivo, al netto delle mancanze come la eSIM o la ricarica wireless. Proprio in questi giorni Samsung ha lanciato il suo Galaxy A55, uno smartphone che viene proposto sempre a 500€ ma che, se leggete la scheda tecnica, non è lontanamente comparabile lato fotografico a questo smartphone. I competitor al momento, esclusi l’A55 appena citato, sono POCO X6 Pro e Nothing Phone (2a).

Peccato per gli aggiornamenti, avere un 3+4 sarebbe stato super mentre 2+3 risulta essere un po’ poco. Vi anticipo che a breve vi renderemo partecipi di un blind test, un sondaggio dove sarete voi a votare le foto migliori. In questo esperimento abbiano inserito il Realme e tutti i top di gamma attuali. Mettendo a confronto le foto, senza sapere lo smartphone di origine, già noi abbiamo fatto estremamente fatica a riconoscere quale fosse lo smartphone che costa 1/2/3 volte meno gli altri e sarà decisamente curioso vedere se questo risultato si rifletterà anche nelle vostre votazioni. In attesa di ciò vi aspettiamo qui sotto nei commenti!

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VOTO: 8.8*

*NOTA BENE: abbiamo appreso da Realme solo dopo la pubblicazione la politica di aggiornamento, ragione per cui il voto è stato abbassato di 0.2 punti. Tutte le altre considerazioni restano valide come precedentemente espresse.

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Scritto da: redazione

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