Sono le 3 del mattino e, come spesso mi capita, sono sveglia nel cuore della notte nel silenzio più totale. Non so se leggere o ascoltare musica come sempre, ma questa volta no, è diverso. Decido di accendere la lampada, prendere il quaderno e la penna e scrivere di me a te. Oggi è il 25 maggio 2021 e per me inizia il conto alla rovescia! Mancano esattamente due mesi al mio quarantesimo compleanno! È quasi un anno che penso a quel giorno, a quel “traguardo”. È tempo di bilanci e di domande: Chi sei? Cosa hai fatto? Cosa avresti potuto fare, cambiare, migliorare? Cosa vuoi dalla vita? Oggi sono una splendida trentanovenne, single, alta, castana, con un sorriso smagliante, spesso a dieta e con un paio di sogni da realizzare.
Le domande degli altri, invece, sono sempre le stesse: E quando ti sistemi? E quando ti fidanzi? E quando lo fai un figlio? Cosa aspetti? Il tempo passa. Come se trovare un compagno e fare un figlio fosse facile come andare al supermercato a comprare gli ingredienti per una cena! Quando ho soffiato sulle candeline dei miei primi vent’anni, ho desiderato avere una vita “perfetta”: la laurea, il matrimonio, una famiglia, dei figli, pensando che tutto questo mi avrebbe portato a essere felice. Ma oggi ho capito che non era quello che realmente volevo perché oggi io sono l’esatto opposto di quello che avevo immaginato. Nel tempo e negli anni, ho cercato di comportarmi sempre “bene”, ho cercato di non urtare la sensibilità altrui, ho sempre detto di “sì”, anche quando avrei voluto dire un “no”, urlare un “no”! Ho sempre pensato che il tempo avrebbe aggiustato ogni cosa, ma così non è stato.
Fino a quell’8 settembre 2019 quando ho urlato il mio “no”, forse alla persona sbagliata, a quella che si è presa tutti i “no” che fino a quel momento non avevo avuto il coraggio di pronunciare. La chiamano “la notte dell’anima”, quella notte in cui capisci che non sarai mai più quella persona. Quella notte in cui ti rompi in mille pezzi. Senti il cuore che accelera i suoi battiti all’impazzata, fino a quasi scoppiarti nel petto, un profondo senso di nausea ti assale, le lacrime scendono senza che tu te ne accorga, pesi 100 kg, non ti guardi allo specchio da mesi e inizi a urlare perché pensi di non essere vista né sentita dal tuo interlocutore. Lo stomaco si attorciglia, senti il sangue pulsare nelle vene, il respiro corto e affannato e perdi il controllo e il cuore fa crash. Il corpo mi stava parlando in qualsiasi modo, da mesi, ma io non volevo ascoltarlo! Nell’ultimo anno avevo accumulato 20 kg (con tutti i problemi fisici che ne conseguono), avevo una brutta dermatite seborroica, sempre forti emicranie, soffrivo di insonnia (riuscivo a dormire un’ora a notte), mi capitava di vomitare almeno una volta al giorno e in qualsiasi luogo mi trovassi e a qualsiasi ora. Non mi truccavo più e mi vestivo solo perché dovevo uscire di casa e andare al lavoro. Poi è arrivata la notte dell’anima e con essa la liberazione e il cambiamento.
E siccome nulla accade per caso, un giorno ho incontrato qualcuno che mi ha ascoltata, che mi ha insegnato ad ascoltarmi, a fermarmi e ad accogliere i mille segnali che il mio corpo mi inviava ma che non riuscivo a capire. Una donna che mi ha accolta e mi ha insegnato ad amarmi e accettarmi. Lei è una professionista che mi ha “insegnato” a essere la madre della mia bambina interiore, di quella bambina che piangeva e voleva solo essere abbracciata, una donna e una professionista che mi ha ispirato a essere come lei. La prima persona nella vita che mi ha detto che posso essere qualsiasi persona io voglia, che mi ha infuso serenità e al tempo stesso la sicurezza e la voglia di sognare e desiderare sogni e obiettivi. Ogni giorno della mia vita ho camminato per raggiungere la donna che oggi sono. Oggi ho una consapevolezza diversa del mio corpo e di me stessa, della donna che sono e di quella che un giorno mi piacerebbe essere: più bella, più proattiva, più sicura di me stessa, più libera e indipendente. Ogni giorno compio un passo in più verso quella donna che mi aspetta, sì avete capito bene: c’è sempre un’altra te che ti aspetta lì da qualche parte nel tuo futuro. Quando guardo le mie (poche) e vecchie foto, riguardo i miei occhi e non mi riconosco, ma amo e sono grata a quella donna che cercava di comunicare la sua inadeguatezza. Lei non si amava, ma io ho imparato ad amarla con tutte le sue fragilità.
Se non ci fosse stata lei con tutto il suo dolore, ora io non sarei quella che sono, fiera e orgogliosa dei miei risultati raggiunti. Non vedo l’ora di conoscere la mia futura “me” e vederla celebrare i suoi favolosi traguardi. Trova la forza per amarti sempre, nonostante tutto e nonostante tutti. Ama l’energia che sprigioni e, se qualcosa non ti piace nella tua vita, trova la forza e il coraggio di ribellarti e di cambiare. Perché, spesso, la felicità passa dal dolore. Ora sono pronta ad accogliere quello che la vita mi riserverà. Sono sicura che a volte sarò sul punto di mollare, ma quando mi fermerò un attimo per guardare quello che ho passato e conquistato, troverò la forza per non fermarmi e non farmi abbattere! E come cita quella famosa canzone: per quanta strada ancora c’è da fare, amerai il finale…! Ti aspetto 25 luglio e quando soffierò sulle candeline, questa volta, saprò esattamente quale desiderio esprimere. Ci deliziamo nella bellezza della farfalla ma raramente ammettiamo i cambiamenti a cui ha dovuto sottostare per raggiungere quella bellezza (Maya Angelou). E come dico sempre: “Non fartelo raccontare, ma raccontalo!”.
È INIZIATO IL CONTO ALLA ROVESCIA di MARIANNA PORCARO tratto dal libro MI RACCONTO PER TE.
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