“Lui è forte a Napoli, noi diventeremo fortissimi a Napoli. Lui dice che è sbagliato chiamarla ‘Vesuvio’ perché non è di cultura campana”, ma la “nostra pizza usa solo prodotti campani
TiscaliNews
Flavio Briatore non può chiamare “Vesuvio” una pizza della sua catena “Grazy Pizza”. Gino Sorbillo, uno dei pizzaioli più noti di Napoli ha sollevato lo scudo. Ad avviso del maestro pizzaiolo partenopeo, infatti, sarebbe una sorta di “appropriazione culturale”.
L’imprenditore ed ex team manager della Benetton in F1 – la cui iniziativa relativa alle pizze si è diffusa velocemente, con apertura di sedi a Londra, Milano, Monte Carlo, Porto Cervo, Roma, Doha, Kuwait City, Rihad, Catania e a breve anche Bahrain – ha tuttavia risposto sfidando Sorbillo. In pratica ha proposto una sorta di duello all’ombra proprio del Vesuvio. Sarebbe pronto in sostanza ad aprire una pizzeria della catena Grazy Pizza proprio a Napoli.
Perché sarebbe sbagliato chiamare la pizza in quel modo?, chiede Briatore. “Lui dice che è sbagliato chiamarla ‘Vesuvio‘ perché non è di cultura campana”, insiste alimentando la polemica. “Ad onor del vero – spiega – non esiste alcun tipo di standard di qualità”.
Di conseguenza secondo Briatore sarebbero ben poche le pizzerie sul pianeta a potersi permettere di chiamare “Margherita” la famosa pizza con salsa di pomodoro e mozzarella.
La Vesuvio prenderebbe quel nome – ad avviso del noto imprenditore – per una ragione: perché utilizza solamente ingredienti campani. Ovvero”mozzarella di bufala di Paestum, provola affumicata dei monti Lattari, provolone del Monaco e pomodorini del piennolo“.
Oltretutto Briatore non ha evitato di affondare il colpo. “Quando Sorbillo fa la pizza con le banane… ah no, erano ananas – dice – Io a Napoli sono stato diverse volte, non ho mai visto delle piante di ananas. Per cui non capisco dove sia la napoletanità dell’ananas“.
Poi il proprietario del Billionaire conclude: “Fa piacere che Sorbillo ci guardi, commenti e poi la grande notizia, che noi apriremo Crazy Pizza a casa sua, a Napoli, così ci confrontiamo sullo stesso terreno. Perché noi dobbiamo sempre giocare coi più forti. Sorbillo è forte a Napoli? E noi diventeremo fortissimi a Napoli. Ci vediamo al Crazy Pizza a Napoli. Viva Napoli”.
Insomma, il guanto di sfida è lanciato.
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