“Rock DJ? Una vera schifezza”. A sostenerlo non un criticone rosicone, bensì Robbie Williams in persona.
Il cantautore britannico, che da poco ha compiuto 50 anni, quando il brano uscì nell’estate 2000 non pensava avrebbe conquistato la prima posizione della classifica di vendita in Gran Bretagna.
A raccontarlo è stato Guy Chambers, intervistato per il magazine NME. Il co-autore e produttore delle canzoni di Robbie ricorda: “Stavamo cercando di scrivere una canzone che potesse essere suonata a un matrimonio. Volevamo che i testi fossero divertenti, stimolanti, ma lui pensava che fossero dannatamente scadenti. Non gli piacevano. Quindi dovevo continuare a dirgli: ‘So che non ti piace, ma penso che potrebbe funzionare’”.
Del resto, come si evince anche dalla recente docu-serie di Netflix, l’artista di Stoke-on-Trent è sempre stato molto autocritico, colpa, forse, anche di certa stampa britannica. Anche su “Feel”, una delle hit più amate di sempre, ha nutrito più di un dubbio. Quel brano, uscito nel 2002 “Escapology” gli sembrava troppo triste. Del resto, racconta Guy, “stava attraversando una vera crisi quando lo scrisse. Ma, grazie a Dio, lo ha fatto e ha lasciato uscire come si sentiva veramente in quel momento, era solo e aveva bisogno di riempire questo enorme buco nella sua vita con l’amore”.
(Foto Getty Images)
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