AD
Il motivo è di quelli che stona oggi che si parla tanto di donne in carriera che non devono comunque rinunciare a farsi una famiglia. La super campionessa di ciclismo Laura Kenny ha annunciato il ritiro proprio perché vuole occuparsi di più dei suoi due bambini: “Ho due figli e voglio passare più tempo con la mia famiglia. Stava diventando un sacrificio troppo grande conciliare sport e famiglia. Da un lato mi avrebbe fatto piacere vincere di nuovo, ma l’idea di un altro titolo olimpico non mi dava più l’energia necessaria”.
Il precedente
Il suo caso fa discutere soprattutto perché arriva subito dopo le dichiarazioni della popstar Lily Allen (“Amo le mie figlie ma mi hanno rovinato la carriera”) che ha sospeso la sua attività per anni per occuparsi delle figlie. Premesso che sarebbe auspicabile un mondo del lavoro e dello sport in cui ogni donna viva la maternità come meglio ritiene, che sia un padre a lasciare o limitare il lavoro per i figli è un caso che difficilmente si verifica.
L’addio alle piste
La 31enne britannica in pista ha vinto 5 ori olimpici e 7 mondiali ed è sposata con Jason Kenny, a sua volta pluri-titolato ai Giochi in pista con 7 medaglie d’oro. Per Laura, due ori olimpici nell’inseguimento a squadre, due nell’omnium e 1 nell’americana. E ora questa decisione che a tanti appare anacronistica: non parteciperà ai Giochi di Parigi 2024.
Pubblico sconvolto
Laura Kenny è l’atleta donna di maggior successo nella storia del Regno Unito e la sua decisione ha sconvolto il pubblico. Questa scelta in Gran Bretagna ha fatto discutere riguardo alle condizioni delle donne e alla difficoltà della conciliazione familiare. Già due anni fa la ciclista aveva pensato di abbandonare lo sport dopo un aborto spontaneo e una gravidanza extrauterina. Il marito Jason è già “andato in pensione” dopo le olimpiadi di Tokio: “Invece di pensare voglio andare e vincere pensavo voglio stare a casa con i miei figli”. E continua: “Lasciare i bambini e la famiglia per allenarsi e competere è un sacrificio che ultimamente è diventato più pesante. Ho cominciato a notare che quando i colleghi mi chiedevano dove sarei andata a prepararmi e quali gare avevo intenzione di disputare pensavo alla separazione con dispiacere. Ho sempre saputo che a un certo punto sarebbe arrivato il momento di lasciare”.
Foto Ansa e Instagram
.
Post comments (0)