La Commissione Europea ha annunciato oggi l’apertura di cinque indagini per non conformità per valutare come Apple, Google e Meta stiano adempiendo alle nuove regole antitrust previste dal Digital Markets Act (DMA). Le indagini nascono dal sospetto che le soluzioni proposte dalle tre aziende non rispettino pienamente le disposizioni del DMA. “Abbiamo il sospetto che le soluzioni suggerite dalle tre compagnie non siano completamente conformi al DMA,” ha dichiarato Margrethe Vestager, capo della politica antitrust dell’UE.
Le indagini si concentreranno in particolare sulle regole anti-direttive nei loro app store da parte di Google e Apple e sulla possibile auto-promozione da parte di Google dei propri servizi all’interno del suo motore di ricerca. Saranno inoltre oggetto di indagine lo schermo di scelta del browser di Apple per iOS e il modello di “pagamento o consenso” di Meta per il targeting pubblicitario. La Commissione prevede di concludere le indagini entro i prossimi 12 mesi. Oltre a ciò, il regolatore dell’UE sta esaminando anche la struttura delle tariffe annunciate da Apple per la distribuzione di app al di fuori dell’App Store e se Amazon stia favorendo i propri prodotti sul suo negozio online. È stato inoltre annunciato che a Meta sono stati concessi sei mesi aggiuntivi per rendere Messenger interoperabile con altri servizi di messaggistica.
Il Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea, entrato in vigore a novembre 2022, mira a regolare le grandi aziende tecnologiche, o “gatekeeper”, che dominano l’attività online e la gestione dei dati degli utenti, per promuovere la concorrenza e assicurare equità e trasparenza. Il DMA impone restrizioni a una vasta gamma di servizi digitali, tra cui motori di ricerca, social network e piattaforme di pubblicità online, con l’obiettivo di livellare il campo di gioco per le piccole organizzazioni e rafforzare le protezioni per i diritti degli utenti e la privacy dei dati. Tra i gatekeeper figurano aziende di rilievo come Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft, che hanno dovuto adattarsi a nuovi obblighi, tra cui l’interoperabilità, la portabilità dei dati, e la trasparenza delle attività di profilazione, entro il 6 marzo 2024. Il DMA si propone di beneficiare i consumatori, le imprese e l’ecosistema digitale nel suo complesso, migliorando l’accesso ai servizi, proteggendo meglio i dati e promuovendo la concorrenza leale.
“Non siamo convinti che le soluzioni di Alphabet, Apple e Meta rispettino i loro obblighi per uno spazio digitale più equo e aperto per i cittadini e le imprese europee,” ha dichiarato il Commissario UE Thierry Breton. Nel caso in cui le indagini concludano l’esistenza di una non piena conformità al DMA, i gatekeeper potrebbero affrontare pesanti multe. Al termine delle indagini, la Commissione comunicherà a ciascun gatekeeper le azioni necessarie per risolvere le preoccupazioni, oltre a quali misure il regolatore prevede di adottare. In caso di mancata conformità, la Commissione può imporre a ciascuna azienda una multa fino al 10% del loro fatturato globale annuo ai sensi del DMA, o addirittura il 20% in casi di “infrazione ripetuta”.
Questo annuncio segue critiche feroci, in particolare su come Apple stia rispettando il Digital Markets Act. Nonostante l’azienda abbia permesso store di app alternativi su iOS, come richiesto dalle nuove regole, lo fa con una nuova struttura di tariffe che i critici affermano dissuaderà gli sviluppatori dalla distribuzione di app al di fuori dell’App Store di Apple. La conformità di Apple è stata definita “una farsa completa e totale” da Spotify, mentre il CEO di Epic, Tim Sweeney, ha etichettato le modifiche come “una nuova istanza di Malicious Compliance”.
Anche il modello di “pagamento o consenso” di Meta è stato oggetto di lamentele da parte di vari organismi di vigilanza dell’UE. L’anno scorso, ha lanciato un nuovo livello a pagamento per Facebook e Instagram nell’UE che consente agli utenti di pagare 9,99 euro al mese per utilizzare ciascun servizio senza pubblicità. L’abbonamento è stato progettato come un modo per ottenere il consenso degli utenti alla raccolta dei loro dati in caso decidessero di non pagare, ma la Commissione è preoccupata per la “scelta binaria” offerta da Meta. La scorsa settimana, Meta ha dichiarato di aver offerto di ridurre il prezzo mensile per l’accesso senza pubblicità a 5,99 euro al mese per placare i regolatori.
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