Geoff Keighley, il giornalista canadese che negli ultimi anni è diventato il punto di riferimento dell’informazione videoludica, ha fatto una capatina a Boston per visitare gli studi di Ghost Story Games, guidati da un certo Ken Levine ( il papà di System Shock 2 e Bioshock, non so se rendiamo l’idea). Keighley ha avuto modo di provare 5 ore di Judas, FPS narrative-driven in sviluppo presso Ghost Story e ha condiviso le sue impressioni in video.
Judas: la storia e il gameplay
Ambientato in un futuro distopico, Judas segue la storia di una reietta all’interno di una astronave che va disfacendosi. Chi ha giocato a Bioshock troverà una certa familiarità nel setting: ambienti chiusi decorati con uno stile retrò-decadente e popolati di amenità robotiche. Per riuscire a fuggire, la protagonista sarà costretta a scendere a patti con tre entità artificiali dell’astronave, chiamate Tom, Nefertiti e Hope.
Si tratta di tre NPC che influenzano attivamente gli eventi che accadono, a seconda delle scelte compiute dal giocatore: ad esempio, privilegiando il rapporto con uno di questi tre NPC, può succedere che un altro si ingelosisca e intervenga, magari per mettere i bastoni fra le ruote durante una quest. I comportamenti di Tom, Nefertiti e Hope alterano significativamente lo scorrere delle vicende: quindi, se si fanno scelte diverse in un’altra run, si verificheranno sviluppi narrativi ed eventi differenti.
Questo fattore dovrebbe garantire un’alta rigiocabilità. Keighley ha specificato che Judas sia ancora lontano dal completamento, quindi non ci aspettiamo di vederlo a breve; le piattaforme su cui dovrebbe approdare sono PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC via Steam ed Epic Games Store. Se volete saperne di più, di recente Ghost Story Games ha condiviso uno story trailer.
Il trailer di Judas
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