La Borsa di Tokyo inizia la seduta in calo, appesantita dalla chiusura mista degli indici azionari Usa e in attesa delle indicazioni sul rialzo dei prezzi al consumo in Giappone. In apertura il Nikkei cede lo 0,52% a quota 39.566,58, con una perdita di 206 punti. Sul mercato dei cambi lo yen arresta momentaneamente la fase di svalutazione e recupera leggermente terreno sul dollaro, a 151,70, e sull’euro, a 164,70.
La Borsa di Hong Kong torna agli scambi con una buona apertura in attesa della diffusione del dato Usa sull’inflazione, importante ai fini delle relative indicazioni della Fed in materia di tassi: l’indice Hang Seng sale nelle prime battute dello 0,58%, a 16.926,02 punti.
Le Borse cinesi tornano agli scambi in territorio negativo: l’indice Composite di Shanghai perde in avvio lo 0,08%, a 3.045,96 punti, mentre quello di Shenzhen cede lo 0,23%, a quota 1.746,83.
Fitch ha tagliato il suo outlook sul rating sovrano della Cina a «negativo» a causa dei rischi legati alle finanze pubbliche mentre l’economia è alle prese con le maggiori incertezze nel passaggio a nuovi modelli di crescita, nel pieno della crisi immobiliare. L’agenzia di valutazione stima che il disavanzo pubblico debba salire al 7,1% del Pil nel 2024 (dal 5,8% del 2023), al livello più alto dall’8,6% del 2020, alimentato dalle rigide misure anti-Covid di Pechino. Pur avendo rivisto al ribasso l’outlook, indicando quindi che un downgrade è possibile nel medio termine, Fitch ha tenuto il rating Idr della Cina ad A+.
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