Non c’è concerto che non inizi in ritardo, anche di due ore. Alla fine qualche fan si è infastidito e ha deciso di portare in tribunale Madonna. Sotto accusa, tre concerti del suo tour Celebration a Brooklyn lo scorso dicembre: anziché cominciare alle 20,30 come programmato, hanno preso il via alle 22,30. La maggior parte degli spettatori “se ne è andata dopo l’una di notte, con gravi disagi sul fronte della logistica”, si legge nella causa che sottolinea come per molti “poche ore dopo cominciava la giornata lavorativa”. In particolare, Michael Fellows e Jonathan Hadden, hanno accusato Madonna e Live Nation, la multinazionale che promuove e gestisce la vendita dei biglietti, di “pubblicità ingannevole, rappresentazione negligente e pratiche commerciali sleali e ingannevoli”, proponendo una class action mirata a rappresentare migliaia di persone che hanno vissuto la stessa esperienza.
Secondo quanto riportato dal magazine Billboard, in risposta a tali accuse, gli avvocati di Madonna avrebbero “esortato un giudice federale ad archiviare il caso, in quanto, “non sarebbe stata violata alcuna legge”. A detta loro, infatti, quella presentata dai due fan non sarebbe un tipo di “lesione” legale tale da poter sfociare in una causa: “i querelanti ipotizzano che i possessori di biglietti che hanno lasciato il locale dopo l’una di notte potrebbero aver avuto difficoltà a trovare un passaggio per tornare a casa o potrebbero aver avuto bisogno di alzarsi presto il giorno successivo per andare al lavoro” si legge “non si tratta di un danno riconoscibile”.
Di opinione diversa, naturalmente, Fellows e Hadden, che sottolineano come migliaia di spettatori, dopo aver pagato tanti soldi, hanno dovuto abbandonare il concerto nel bel mezzo dell’esibizione perché non avrebbero più trovato i trasporti pubblici in funzione, i garage aperti, senza contare gli impegni con babysitter o di lavoro, il giorno successivo”. Dall’altra parte, la replica è chiara: “invece di subire un danno, i fan avrebbero ottenuto proprio quello per cui hanno pagato. Vale a dire uno spettacolo completo e di alta qualità firmato dalla Regina del Pop”. Non è la prima volta che Madonna si deve difendere in tribunale per aver cominciato un concerto in ritardo. Nel 2019 la cantante era stata denunciata per aver iniziato uno show della tournee Madame X a Miami oltre due ore dopo l’orario stabilito.
(Foto Getty Images)
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