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Gaming

Mixture, recensione videogioco VR – Gamesurf

today16 Aprile 2024 56

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La recensione di Mixture, il videogioco VR, la storia di un’alleanza tra un alchimista e una amazzone esiliata, uniti in un viaggio attraverso mondi fantastici.

La storia di Mixture si svolge in un universo fantasy dove due personaggi, precedentemente nemici, si trovano a formare un’alleanza per sopravvivere e cercare la redenzione in mondi desolati e pericolosi. Sola, un tempo una amazzone chiamata Steel Moth, attraversa i mondi aridi fatti di metalli viventi, minerali e cristalli. In cerca di redenzione, stringe un patto riluttante con Sephairos, un alchimista avido di potere capace di manipolare le proprietà della materia elementare.

Sephairos, noto anche come The Alchemist, è un personaggio silenzioso, arrabbiato, calcolatore e freddo. Dopo essere stato liberato da un medaglione, mira a riacquistare il suo pieno potere e a realizzare le sue antiche ambizioni di diventare un sovrano divino della terra. La loro storia è un viaggio di scoperta e crescita personale, dove affrontano insieme sfide e nemici, e dove la loro relazione si sviluppa in un’amicizia improbabile nel corso del loro viaggio. La narrazione esplora temi come la colpa, la punizione e la possibilità di redenzione attraverso azioni virtuose e coraggiose. Ecco la recensione di Mixture, il videogioco VR.

Mixture: Recensione del gioco VR in cui controllare due esseri
Dobbiamo controllare il nostro avatar da lontano…

Una mente e due corpi

Il progetto di Mixture era, sulla carta, anche una buona idea. Molto carina l’idea di essere una sorta di divinità che segue e protegge la propria “creatura” e nel nostro caso la controlliamo anche. Il gioco infatti ci vede controllare il nostro avatar “falena” guardandolo con una visuale isometrica, ma in realtà non è proprio così. Quest’ultima infatti è agganciata al nostro personaggio, ma non è fissa e cambia in base ai movimenti, ma di fatto è come se fossimo una gigantesca entità che si muove  alle sue spalle, invisibile, ma allo stesso tangibile.

Come dicevo essendo questo un gioco in VR non ci si accontenta dei movimenti ed azione classici di quello che sembra un classico action, ma dovremo intervenire in modo pratico per difendere e aiutare il nostro protetto. Se infatti dovremo saltare oltre certi dirupi, o fermare gli attacchi dei nemici interverremo in modo attivo. Grazie alla mano sinistra e ai poteri associati alla nostra estremità, potremo andare ad attirare le risorse di cristalli e altre risorse utili a fabbricare eventuali pozioni e attraverso la nostra appendice destra potremo andare a selezionare lo specifico potere e lanciarlo (letteralmente) nel mondo di gioco, anche se esiste una funziona che automatizza il processo.

Ecco quindi che può essere utile lanciare una fiala personalizzata che ingloba il nemico in una sorta di bolla e permette al nostro personaggio di colpire i nemici che restano intrappolati, oppure di lanciare una fiala che trasforma una zona in un trampolino per raggiungere aree altrimenti inaccessibili, dato che il nostro eroe non salta, ma attacca direttamente o fa uno “strafe” atto a schivare o lanciarsi di lato, spesso utile quando i nemici attaccano in massa.

Mixture: Recensione del gioco VR in cui controllare due esseri
…ma anche sfruttare i poteri del suo protettore.

Mixture, grafica e problemi

Per quanto questo non sia un progetto particolarmente dispendioso, per gli utenti, è anche purtroppo palese che non lo sia stato come budget di sviluppo, per quanto effettivamente dal punto di vista grafico avrebbe anche potuto starci, dato che la presenza di alcuni boss e un certo lavoro di estetica è anche piuttosto riuscito. Quello che proprio non funziona sono le meccaniche che sono state pensate.

Lanciare magie mentre si è concentrati a combattere, per altro dovendo stare attenti ad essere precisi ed evitare che il nostro eroe muoia male, è assurdo, dato che dovremo guardare in una direzione opposta, scegliere la magia da una ruota e lanciarla, che oltretutto talvolta la compenetrazione impedisce di vedere alcuni elementi correttamente. La precisione nel lancio di una fiala è pessima e sì, esiste la possibilità di fare il tutto in modo automatico e anzi il gioco sembra volervi far puntare a quello, ma se è pensata come logica è giusto usarla, e quasi mai riuscite ad essere precisi nel colpire un avversario o una zona se siete impegnati a fare altro.

La generale legnosità del movimento, gli ambienti spartani e poco entusiasmanti da esplorare chiudono il quadro di un gioco mediocre anche piuttosto noioso, aggiungerei. Si potrebbe parlare dei nemici, che non reagiscono ai colpi o non sono stati pensati per avere il giusto feedback con le giuste tempistiche di tutte le varie meccaniche, ma sembra che le cose siano state buttate un po’ alla rinfusa e vedendo un po’ come andava.



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Written by: redazione

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