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Tecnologia

Firmata la Carta Solare Europea, il primo passo verso il fotovoltaico Made in EU

today17 Aprile 2024 55

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Nella giornata di Lunedì 15 aprile, 23 Stati membri dell’Unione Europea hanno posto la firma sul documento noto come Carta Solare Europea (European Solar Charter, ESC) preposto ad indirizzare sforzi ed iniziative economiche che possano supportare l’industria manifatturiera europea del fotovoltaico, rendendo i prodotti “Made in EU” competitivi rispetto soprattutto ai pannelli di provenienza cinese, ma non solo.

Potenziare una catena di valore comunitaria per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e di altre iniziative green permetterà da una parte di ridurre le emissioni europee di gas ad effetto serra e, dall’altra, di essere meno dipendenti dalla fornitura straniera di combustibili fossili o gas.

L’iniziativa, hanno sottolineato i firmatari, non è da intendersi come una stand-alone, ma piuttosto come il primo passo verso la rotta da intraprendere, cui dovranno seguire azioni concrete e puntuali.

I PASSI SUCCESSIVI ALLA FIRMA

La Carta Solare Europea segue, per alcuni aspetti, il medesimo fine della Carta Europea dell’eolico (European Wind Charter), firmata nel dicembre 2023; ad esprimere il proprio impegno a supporto e sostegno del settore fotovoltaico europeo sono stati i rappresentati di Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna.

Oltre ai governi, anche alcune associazioni di categoria ed aziende hanno espresso la loro adesione all’iniziativa, come l’European Solar Manufacturing Council (ESMC), la SolarPower Europe (SPE) e, per l’industria italiana, Elettricità Futura, Italia Solare, Enel GP, Edison, 3Sun e Nwg Italia.

Johan Lindahl, Segretario generale dell’ESMC, ha dichiarato:

L’ESC è un buon passo iniziale verso la giusta direzione, ma dovrà essere ulteriormente reso operativo da azioni concrete di follow-up per affrontare i bisogni urgenti e le criticità del settore manifatturiero fotovoltaico europeo, attirando la necessaria attenzione politica sulla nostra industria solare nazionale. Sebbene la Carta non sia sufficiente da sola a ricostruire una solida catena del valore del fotovoltaico europeo, ci auguriamo che serva da punto di raccolta per accelerare l’adozione di misure concrete, mandando al contempo un segnale forte e chiaro, ovvero che l’Unione Europea non è ancora pronta ad abbandonare la competizione con Cina, Stati Uniti e India.

COSA COMPORTERA LA CARTA SOLARE EUROPEA

La Carta Solare Europea prevede un ventaglio di iniziative atte non solo a rafforzare la filiera fotovoltaica europea, con la messa a disposizione di finanziamenti, ma anche a rendere più trasparenti le aste solari, aggiungendo criteri diversi dal prezzo (quali: resilienza, sostenibilità, condotta aziendale responsabile) e indagini contro la concorrenza sleale.

Come anticipato, il primo target dell’iniziativa europea è contrastare la massiccia presenza sul mercato locale dei prodotti cinesi, che ad oggi copre “la maggior parte” della domanda europea di moduli solari.

Una situazione, si legge in una nota “che crea rischi a breve termine per la resilienza della catena del valore e rischi a lungo termine per la stabilità dei prezzi dei pannelli solari a causa della dipendenza su fornitori extraeuropei”.

L’ESMS ha dichiarato che i risultati concreti dell’ESC dipenderanno dalla messa in atto di tre azioni essenziali: l’impegno degli Stati membri a raggiungere obiettivi quantitativi di acquisto di moduli fotovoltaici resilienti dell’UE, la scelta da parti di grossisti, distributori ed installatori a includere i prodotti fotovoltaici dell’UE nei loro portafogli e i finanziamenti atti a garantire i necessari investimenti nella produzione fotovoltaica europea.

IL RUOLO DELLINDUSTRIA ITALIANA NEL FOTOVOLTAICO EUROPEO

Lo sviluppo dell’industria solare e fotovoltaica europea vedrà probabilmente 3Sun di Enel Green Power di Catania, la gigafactory siciliana che negli ultimi anni ha ricoperto un ruolo leader nel mercato, giocare un ruolo importante.

All’inizio dell’anno la Società si è infatti aggiudicata un importante finanziamento, pari a 560 milioni di euro, per l’espansione del polo industriale catanese; l’operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione fra la Banca europea per gli investimenti (Bei) e il sostengo di InvestEU, un pool di banche italiane (Bper Banca (Corporate & Investment Banking) e Banco Bpm) con alla guida UniCredit e SACE quale garante dell’80% del credito.

Secondo le previsioni della Società, la capacità di produzione della gigafactory 3Sun passerà dagli attuali 200 MW a circa 3 GW annui entro la fine del 2024, rendendola la più grande fabbrica per la produzione di celle e moduli solari in Europa.



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Scritto da: redazione

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