Un artista innovativo, rivoluzionario, attuale, amato da un pubblico trasversale, che include anche i giovanissimi che, pur non avendo vissuto l’epoca della sua carriera, lo apprezzano e ne conoscono le canzoni: la figura di Rino Gaetano supera le generazioni e si rivela ancora, attraverso la sua musica, in tutta la sua universalità. Aspetti che la prima grande mostra a lui dedicata – visibile fino al 28 aprile al Museo di Roma in Trastevere, quartiere che il cantautore calabrese frequentò fin dai tempi del Folkstudio – sottolinea, ripercorrendo la sua storia, la sua vita e la sua carriera, con un’esposizione ricca di materiali e con una grande attenzione nell’allestimento.
“Nuntereggae più”
A curarla, Alessandro Nicosia e Alessandro Gaetano, nipote di Rino che, insieme alla sua famiglia, ha dato la possibilità di entrare nel mondo di questo artista unico: proprio la sorella del musicista, Anna, ha concesso alcune rarità che arricchiscono questo percorso. E sono tanti i materiali in mostra, molti dei quali inediti: foto, documenti, video, dischi, strumenti, manifesti, abiti, oggetti particolari come il frisbee con la sua immagine o le palette utilizzate per il brano “Nuntereggae più”.
Ma, come si diceva, è l’allestimento a colpire: lo spazio “Sanremo 1978”, dedicato alla presentazione di “Gianna”, in cui le foto della storica esibizione si intersecano con l’esposizione del cilindro e dell’asciugamano usati in scena dal cantautore e con il video della performance; quello riservato agli strumenti sembra ricostruire, con le chitarre e al centro la tastiera, un piccolo studio. E ancora: l’accappatoio indossato al Festivalbar e la foto di quella serata; la collezione dei cappelli, mostrata quasi come un’unica opera d’arte, circondata dalle immagini in cui li utilizzava; i concerti, la tv, la radio, le fonti di ispirazione: ogni momento della carriera restituisce con arte un mondo.
Cui si aggiunge anche l’aspetto personale dell’artista, con lo spazio dedicato alla vita familiare, agli amici.
Parti di un percorso creativo e umano che descrive l’originalità, l’unicità e l’universalità, appunto, di una personalità poliedrica e attenta all’umanità circostante e alla società che ritrae con sarcasmo e puntualità, ma senza dimenticare l’innovazione musicale.
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