Secondo i dati pubblicati dal Global Wind Energy Council all’interno del documento Global Wind Report 2024, il 2023 è stato l’anno d’oro per le installazioni eoliche (sia onshore che offshore) a livello globale, con una crescita del +50% su base annua rispetto al 2022.
La crescita da record ha portato l’eolico ha raggiungere globalmente 1 TW di potenza installata; per quanto si tratti di un traguardo importante, mostra al contempo un terribile ritardo rispetto alla tabella di marcia per contrastare i cambiamenti climatici, mantenendo la temperatura del Pianeta entro il limite del + 1,5°C di aumento rispetto ai dati del periodo pre-industriale.
Per restare entro questa soglia, infatti, è necessario che il solo settore eolico arrivi a 3 TW di potenza installata entro il 2030; dati alla mano, significa che nei prossimi sei anni le installazioni devono registrare almeno 320 GW di nuovi impianti ogni anno.
Come sottolineato da Ben Backwell, amministratore delegato di Global Wind Energy Council:
Ci sono voluti più di 40 anni per raggiungere la soglia di 1 TW di energia eolica installata in tutto il mondo…Ora abbiamo solo sette anni [ndr, che scendono a sei se si considera l’anno corrente] per installare i prossimi 2 TW
I PAESI PIU VIRTUOSI
La medaglia d’oro per gli investimenti delle rinnovabili va’ alla Cina, che con 75 GW di nuove installazioni, copre da sola il 65% della crescita del settore a livello globale, portando (assieme all’India) la regione Asia-Pacifico a segnare un record di aumento del 106% anno su anno di nuovi impianti eolici.
Subito dopo la regione asiatica si trova l’America Latina che, grazie al lavoro del Brasile (al terzo posto nella classifica globale, con 4,8 GW di energia eolica installata nel 2023) registra una crescita anno su anno del settore pari al 21%.
Anche Africa e Medio Oriente stanno portando avanti politiche virtuose nel campo delle energie rinnovabili, segnando a loro volta una crescita importante, pari a +182% delle installazioni nel 2023 rispetto ai dati del 2022.
Fanalini di coda, Nord America ed Europa, con le uniche eccezioni di Stati Uniti e Germania.
La crescita a macchia di leopardo delle FER a livello globale potrebbe diventare un’arma a doppio taglio, segnando non solo un enorme gap fra le condizioni sociali ed economiche dei Paesi in via di sviluppo rispetto a quelli industrializzati (o con economie molto forti) ma rendendo anche molto difficile raggiungere i prefissati obiettivi per la produzione energetica da fonti rinnovabili, come messo in luce anche dal report “Renewables 2023” di IRENA.
I DATI DEGLI ANNI PASSATI E LE PREVISIONI DI CRESCITA DELLEOLICO
GWEC ha rivisto le proprie previsioni di crescita delle installazioni eoliche globali per il periodo 2024 – 2030 con un +10% rispetto alle ipotesi precedenti ( ovvero + 1.210 GW), in seguito ai dati raccolti fra il 2022 e il 2023 grazie a “una maggiore ambizione politica” da parte dei Governi mondiali.
A dare spinta e slancio al settore, secondo l’ente, sono in particolare le nuove politiche ambientali promosse dai Paesi più industrializzati, lo sviluppo dell’eolico offshore (in cui Scozia, Gran Bretagna e Danimarca hanno investito largamente) e l’impegno delle Nazioni emergenti.
Nel 2021 sono stati realizzati 21 GW di impianti offshore, e il 2023 ha visto il superamento dei 100 GW di potenza installata.
Nello specifico, durante i passati 12 mesi sono stati installati 106 GW impianti eolici onshore e 10,8 GW di eolico offshore, per un totale di 117 GW parchi eolici in mare aperto (+ 50% di crescita rispetto al 2022).
IL PUNTO DI SVOLTA DELLEUROPA
Guardando al Vecchio Continente, la firma della Carta Eolica Europea (cui è seguita questa settimana la firma della Carta Solare Europea) supporta a sua volta la previsione al rialzo di GWEC rispetto alla crescita del settore eolico prevista per i prossimi anni.
Il documento si pone un triplice fine, ovvero stimolare la competitività globale del settore delle tecnologie pulite all’interno dell’Unione, rendere più trasparenti i criteri di assegnazione degli appalti ed infine snellire l’iter burocratico relativo ai permessi di installazione.
Nello specifico, seguendo le linee guida della direttiva sulle energie rinnovabili Red III (Renewable Energy Directive III), verranno attuate modifiche alla progettazione delle aste e alle autorizzazioni per la produzione degli impianti fotovoltaici, oltre alla presenza di importanti garanzie circa la non assegnazione di fondi europei ad aziende sospettate di riciclaggio di denaro.
In merito alle aste di assegnazione dei progetti eolici, gli Stati membri si impegnano a usare maggiormente i criteri di prequalificazione in settori quali la sicurezza informatica e l’indicizzazione dei prezzi, impegnandosi a migliorare visibilità e trasparenza attraverso previsioni su un arco temporale di dieci anni.
Si lavorerà anche sulla messa a punto di un iter più snello e agevole per la ricezione dei permessi per la costruzione degli impianti, con un accesso diretto ai finanziamenti attraverso il Fondo per l’Innovazione.
La Banca europea degli investimenti (BEI), infine, si farà garante sull’interruzione di rapporti con clienti ritenuti a rischio di riciclaggio.
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