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Tecnologia

quando la colonnina fallisce. 450 km in giornata (Milano-Bologna)

today20 Aprile 2024 35

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Viaggiare con un’auto elettrica è fattibile per tante persone, più di quanto si possa pensare e anche chi necessita di muoversi in autostrada. Richiede un piccolo aggiustamento? Sì. Richiede di affrontare qualche ostacolo di tanto in tanto? Sì. Funziona tutto sempre come un orologio svizzero? No.

Il contesto: è un viaggio di lavoro, devo essere a Bologna entro le 9 perché gli orari sono serrati nella scaletta della presentazione con test drive di MG3 Hybrid visto che ho il turno della mattina.

Giunto ormai al mio terzo anno di auto elettrica (Tesla Model 3 Long Range) e superati i 50.000 chilometri sul tachimetro, eccovi una nuova storia di vita reale, forse banale per chi l’auto elettrica già la conosce e la usa. Dalla Brianza a Bologna, un percorso che secondo Google Maps necessita di 2/3 ore (nell’orario impostato), per un totale di 450 chilometri a/r. La parte critica è chiaramente quella della tangenziale milanese al mattino…



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COME HO RICARICATO A CASA


Tante giornate di sole, e qualche periodo di nuvole non eccessive che hanno comunque consentito di produrre, ed ecco la situazione delle ricariche precedenti al viaggio in due screenshot. Nel secondo può sembrare che io abbia ricaricato l’auto il martedì 16, ma è in realtà un bug della Wallbox (recensita qui) che non considera la sessione conclusa finché non si stacca fisicamente il cavo. In realtà l’energia del viaggio per Bologna (sono partito al 100%) arriva da:

  • da sabato 13 a lunedì 15 aprile: ricariche varie con il fotovoltaico, l’auto non è stata sempre ferma ma nel mentre si è anche scaricata per diversi spostamenti
  • lunedì 15 aprile (e la notte del martedì prima di partire): 24,50 kWh ricaricati col fotovoltaico, 8,56 kWh prelevati dalla rete la notte per trovarmi la mattina della partenza con il 100% di batteria

IL VIAGGIO DI ANDATA


L’andata è tutta in discesa, anche letteralmente visto che parto da un’altitudine maggiore. Il traffico alterna fasi davvero lente, la tangenziale, a percorrenze libere dove posso procedere a velocità da crociera. Qualche rallentamento, ma in generale si viaggia bene anche se non c’è mai troppo spazio per correre. Media del viaggio: 100 km/h. Parto alle 6:40, arrivo poco prima delle 9:00, totale 2 ore e 20 minuti.

LA COLONNINA FALLISCE

L’evento MG è ospitato nella sede di Macron, un campus moderno che ospita 6/8 colonnine (vado a memoria). Due sono utilizzabili, le altre sono riservate allo staff di Macron che, come potrò constatare nel corso della giornata, se le contende visto che sono sempre piene.

Chiedo se posso ricaricare e una è disponibile, ma devo condividerla con una MG4 che appartiene probabilmente al team di MG. Dopo averla abilitata mi collego: l’evento dura fino a dopo pranzo, quindi mi immagino di ripartire da Bologna con l’auto al 100% visto che ho a disposizione 6 ore di auto ferma con una colonnina in corrente alternata da 11 kW, fantastico!


Le anteprime di prodotto sono situazioni concitate: hai poco tempo, devi portare a casa un video completo, spesso condividi l’auto con un altro collega… insomma, tutto questo per spiegare perché non ho notato la notifica dell’app Tesla che mi ha detto che alle 9:53 la ricarica si è interrotta. Avrei potuto chiamare qualcuno, sbloccare l’auto da remoto e far riavviare la ricarica, ma stavo facendo il test drive e registrando il video…

Non so il motivo del blocco della colonnina, quel che è certo è che il piano iniziale di tornare a casa senza fermarmi a ricaricare è fallito… Alla sede di Macron riesco quindi a ricaricare per soli 40 minuti passando dal 42% al 52% (7,46 kWh ricaricati a 11 kW in corrente alternata).

  • tempo di ricarica (ad auto ferma): 40 minuti
  • tempo perso apposta per la ricarica: 0 minuti
  • energia immessa: 7,46 kWh
  • potenza media di ricarica: 10,6 kW
  • costo della ricarica: 0€

IL VIAGGIO DI RITORNO


Terminato l’evento, mi rimetto in viaggio alle 14:22. Il ritorno è sempre più energivoro dell’andata, vuoi per il piede più nervoso per la fretta di tornare a casa, vuoi per il fatto che si va verso l’alto (non scalando certo le montagne, eh). Imposto la destinazione e l’auto mi chiede di ricaricare al Supercharger (che ora ha abbassato i prezzi dell’abbonamento).

Provo a cancellare la sosta dall’itinerario, ma scopro che con il mio “piede pesante” non arriverei a casa visto che ho sempre usato l’elettrica come userei una termica. Prima corsia a 90 all’ora? Non fa per me, grazie. In meno di un quarto d’ora sono a Modena, la stazione di ricarica è proprio fuori dal casello: evviva il Telepass (o UnipolMove per par condicio).

Quest’anno sto sperimentando le quattro stagioni (CrossClimate) per vedere in quanto tempo un’auto elettrica potente e non certo leggerissima (anche se fra le più leggere nel segmento) le finisce. Quindi i miei consumi sono maggiori rispetto alle ottime Pilot Sport 4 EV che avevo come pneumatici di primo equipaggiamento.

La ricarica dura esattamente 17 minuti. Non scendo neanche dall’auto perché ho mille mail a cui rispondere e messaggi nelle varie chat di lavoro da recuperare: sono “fortunato” perché posso usare il tempo della soste per lavorare; anzi mi fa comodo, altrimenti avrei dovuto attendere altre due ore per rispondere alle mail lavorative più urgenti.

  • tempo di ricarica: 17 minuti
  • tempo perso apposta per la ricarica: 17 minuti
  • potenza media di ricarica: 76 kW
  • potenza di picco di ricarica: 100 kW
  • energia immessa: 30 kWh
  • costo della ricarica: 14,40 €

Dalla partenza all’arrivo a casa, includendo la ricarica, passano esattamente 2 ore e 27 minuti per percorrere i 228 km del tragitto di ritorno con una media di 116 km/h (da Supercharger a casa, da Bologna al Supercharger è stata di 90 km/h causa traffico). Il traffico era scorrevole ma intenso e con diversi rallentamenti, difficile alzare ulteriormente la media ma non mi sono mai trattenuto quando avevo strada libera (si vede dal grafico).

PENSIERI SPARSI E Q&A

Chiudo con un flusso di coscienza e con alcune risposte a domande possibili da parte di chi non ha mai seguito questa serie di articoli.

Innanzitutto 450 chilometri a/r in giornata non sono una percorrenza da tutti: sono tanti e molti non li macinano neanche in una settimana. Se consideriamo che per fare questi 450 km è stata necessaria una sola sosta di 17 minuti (facciamo anche 20) e che questa sosta poteva essere evitata, è chiaro che ci sono tantissime situazioni in cui l’auto elettrica diventa pratica tanto quanto l’auto termica. Anzi più pratica visto che le ricariche rapide in autostrada o ai Supercharger sono, almeno per me, qualcosa di sporadico pur facendo spesso viaggi in giornata da 200, 300 o più chilometri per lavoro.

Dovevo per forza uscire dall’autostrada per ricaricare? No, l’uscita dall’autostrada è stata funzionale alla ricarica al Supercharger, che oggi ha le tariffe tra le migliori per quanto riguarda la ricarica rapida. Avrei potuto sfruttare le colonnine presenti nelle stazioni di servizio autostradali, qui quelle di Free To X:


Ho viaggiato con particolari accorgimenti? No, in tre anni di auto elettrica ho sempre avuto il piede pesante godendomi la potenza di un’auto come la Model 3 Long Range… altrimenti avrebbe poco senso. C’è chi viaggia con piede molto più felpato, e fa consumi record che reputo irrealistici. Non che siano irraggiungibili, semplicemente mi prude il piede a tenerlo troppo sollevato…

E il climatizzatore? Sempre acceso, la Model 3 ha il tetto in vetro che, pur fatto per filtrare i raggi solari e ridurre l’esposizione, aumenta la percezione di calore nell’abitacolo. Quindi il climatizzatore è d’obbligo in giornate soleggiate.

In tre anni quali sono stati i problemi principali? La rete di ricarica è cresciuta molto, ma ci sono diverse criticità da risolvere. Per chi viaggia, ad esempio, è ancora limitato il numero di hotel che mette a disposizione una presa, non capendo che ai clienti “elettrici” basterebbe anche una ricarica lentissima da un paio di kW. E lo stesso vale per le città, servono tante ricariche lente sparse per chi parcheggia l’auto in strada.

Il tema dei prezzi in crescita esiste, ultimamente abbiamo visto degli aumenti, e bisogna stare dietro a tariffe ed abbonamenti, cosa che capisco benissimo possa dare fastidio a molti. Personalmente conosco le offerte e sono abbastanza aggiornato, ma sono pigro e ho notato che uso talmente poco le ricariche rapide che posso anche permettermi di pagare il prezzo più alto quando sono in viaggio, esattamente come pagavo il diesel a costo autostradale (e non da pompa bianca) quando viaggiavo con la mia auto precedente.



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Written by: redazione

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