La compensazione delle emissioni di CO2 nel settore aereo rappresenta un tema centrale tra le iniziative pro sostenibilità. Per affrontare la questione, più d’una compagnia ha dichiarato di essere impegnata nella compensazione attraverso progetti climatici o l’uso di combustibili sostenibili. Di recente, però, è emerso che l’Unione Europea ha messo sotto indagine una ventina di compagnie aeree per sospette pratiche di greenwashing ovvero di aver divulgato informazioni incomplete, non veritiere o non scientificamente validate circa le proprie attività di compensazione di CO2. Tra i nomi riportati da Reuters, risulterebbero anche Air France, Klm e Brussels Airline, controllata da Lufthansa. Per tale motivo, l’UE ha richiesto la validazione scientifica delle loro informazioni riguardo le attività di compensazione che i vettori avrebbero intrapreso. Tutte le compagnie sopra citate hanno confermato di aver ricevuto un avviso da parte della Commissione europea e di aver preso in carico le richieste.
Come avviene la compensazione di emissioni
Sul fronte della sostenibilità dei voli, secondo quanto riportato nel 2023 Air Transport IT Insights di SITA, società di consulenza nel settore dei trasporti aerei, il 77% delle compagnie ha rinnovato la propria flotta in ottica di riduzione dell’impatto ambientale. Tra le altre iniziative adottate con riferimento al miglioramento delle prestazioni degli aeromobili, il 61% delle linee aeree ha ottimizzato la fase di rullaggio, il 57% quella di atterraggio e di decollo. In più, oltre la metà delle compagnie (54%) ha adottato una forma di compensazione delle emissioni di CO2 a carico dei passeggeri sotto forma di costo aggiuntivo del biglietto aereo o attraverso un sistema di contribuzione SAF ovvero per l’acquisto combinato di un carburante per l’aviazione sostenibile. Per contro, dal report, risulta che a livello globale solo il 27% delle compagnie ha implementato misure per valutare e attenuare l’impatto ambientale e il 22% ha affermato di non aver alcun piano d’azione da mettere in atto prima del 2026. In quanto ai piani ESG, il comparto aereo risulta ancora piuttosto indietro: il 41% ha adottato iniziative ambientali, il 31% sociali e solo il 21% di governance. Ricordiamo, infine, che la definizione di emissioni nette zero entro il 2050 allo stato attuale non significa che gli aeremobili e gli aeroporti non emetteranno più CO2, ma che le emissioni saranno compensate con progetti e interventi di diverso genere, come ad esempio l’impegno nella riforestazione di determinate aree che dovrebbe contribuire ad assorbire parte dei gas immessi in atmosfera dal trasporto aereo.
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