Le porte chiuse e inaccessibili sono un classico dei videogiochi. Quante volte vi siete fermati a guardarne una usando ogni strumento presente nel vostro arsenale del momento per scoprire se riuscivate ad aprirla? Una delle più celebri è quella della montagna innevata (livello Cool, Cool Mountain) di Super Mario 64 per Nintendo 64, rimasta inviolata per 28 anni. Qualcuno, infine, è riuscito a svelarne i segreti.
La porta in questione è a suo modo interessante perché non è una di quelle chiaramente decorative e false, ma è una porta attiva, che si apre dopo che Mario è scivolato dal bordo della montagna per farlo uscire da una baracca di legno completamente vuota. Il problema, se così lo vogliamo chiamare, è che subito dopo la porta si chiude e diventa inaccessibile.
Sforzi titanici
Naturalmente è una porta non pensata per essere aperta, tanto che viene rimossa la maniglia esterna e che c’è una barriera invisibile che impedisce di interagirci. Del resto, a che servirebbe rientrarci? ma secondo voi questi dettagli hanno smorzato la curiosità dei giocatori? Assolutamente no, tanto che dopo anni di tentativi è stato trovato il modo di accederci, con tanto di video esplicativo sul sistema usato dallo speedrunner Alexpalix, e raccontato dallo youtuber Pannenkoek2012. Viene sottolineato che non sono stati usati hack per riuscire nell’impresa.
Il filmato di suo è davvero impressionante, nel senso che mostra una dedizione rara per la risoluzione di un problema che non è mai esistito davvero. Per riuscire bisogna afferrare un grosso pinguino che si trova nei dintorni e usarlo per creare un glitch che consente di attraversare la barriera invisibile che circonda la baracca e impedisce di raggiungere la porta. Come prevedibile e come già riportato, l’interno dell’edificio è completamente vuoto. Ma questo era già noto grazie all’uso di hack vari che avevano permesso di esplorarla. Del resto gli sviluppatori non volevano che i giocatori ci accedessero, quindi non aveva senso metterci dentro qualcosa.
Evidentemente non avevano previsto che ventotto anni dopo qualcuno avrebbe forzato il gioco e ci sarebbe entrato davvero, dando la giusta conclusione a un’impresa a suo modo epica.
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