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Nintendo ci ha preso gusto, e dopo il successo del film di Super Mario, di cui ha già ufficializzato un seguito in arrivo nel 2026, lo scorso novembre ha confermato pure un film su un altro dei suoi franchise più importanti, The Legend of Zelda. Questa volta, però, non si tratterà di un lungometraggio in computer grafica, ma di un live action, con attori in carne ed ossa a vestire i panni di Link, Zelda, Ganondorf e compagnia.
Da grandi franchise, si sa, derivano grandi responsabilità. Ed è naturale che tra i fan, oltre all’hype, serpeggi anche un po’ di paura per come sarà gestita questa trasposizione cinematografica affidata al regista Wes Ball, lo stesso che è stato incaricato di rilanciare la saga de “Il pianeta delle scimmie”, di cui da pochissimi giorni (ovvero dall’8 maggio) è uscito nei cinema l’ultimo capitolo, “Il regno del pianeta delle scimmie”.
A rassicurarli arrivano le parole di Tom Rothman, il boss di Sony Motion Pictures Group, che in un’intervista rilasciata a Deadline non solo ha sottolineato l’importanza del progetto, definendolo “grandioso”, ma ha anche precisato come Shigeru Miyamoto, il papà di Mario e pure di Link e Zelda, stia supervisionando da vicinissimo i lavori, proprio come fatto col film dedicato all’idraulico baffuto:
Stiamo scrivendo e realizzando il film in strettissima collaborazione con Shigeru Miyamoto. È un vero genio del suo settore, ed è fortemente motivato da una visione forte delle cose. Lui ha creato il franchise, e dunque lo comprende a fondo. Basta guardare ai risultati di Super Mario Brothers per accorgersene.
Chi conosce un po’ la figura quasi mitica di Miyamoto sa che c’è da fidarsi delle parole di Rothman. Il buon Shigeru non è abituato ad andare tanto per il sottile, ed è famoso in Nintendo per la sua abitudine (non sappiamo quanto letterale…) a “rovesciare i tavoli da tè”, ovvero sorvegliare i progetti in cantiere costringendo a volte chi ci lavora a cancellare tutto e ricominciare daccapo.
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