Dopo l'approvazione da parte del Parlamento europeo dello scorso marzo, arrivata a 9 mesi di distanza da quella del testo, anche il Consiglio europeo ha approvato all'unanimità l'AI Act dando il via libera alle prime norme mondiali sull'intelligenza artificiale che ne disciplinano lo sviluppo, l'immissione sul mercato e l'utilizzo in Europa.
La legge detta una serie di obblighi a fornitori e sviluppatori di sistemi di AI in base ai diversi livelli di rischio identificati. I sistemi che presentano solo un rischio limitato saranno soggetti a obblighi di trasparenza molto leggeri, mentre i sistemi di IA ad alto rischio saranno autorizzati, ma soggetti a una serie di requisiti e obblighi per ottenere l’accesso al mercato dell’Ue.
I sistemi di intelligenza artificiale come, ad esempio, quelli che prevedono la manipolazione cognitivo comportamentale e il social scoring (ossia la valutazione di azioni, comportamenti e le interazioni che possono essere utilizzati per limitare la libertà) saranno banditi dall’Ue perché il loro rischio è ritenuto inaccettabile. La legge vieta inoltre l’uso dell’intelligenza artificiale per la polizia predittiva basata sulla profilazione e sistemi che utilizzano dati biometrici per classificare le persone in base a categorie specifiche come razza, religione o orientamento sessuale.
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