di Askanews
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Roma, 23 mag. (askanews) – E’ un film ironico, a tratti surreale e soprattutto commovente “Marcello mio” di Christophe Honoré, presentato in concorso al 77° Festival di Cannes e arrivato contemporaneamente nei cinema italiani. Nell’anno del centenario della nascita di Marcello Mastroianni il regista riunisce la vera famiglia del grande attore: la figlia Chiara, i suoi ex compagni Melvil Poupaud e Benjamin Biolay, e naturalmente la madre Catherine Deneuve, che interpretano versioni in parte reali e in parte romanzate di sé stessi. E accanto a loro c’è un superlativo Fabrice Luchini nel ruolo del migliore amico di Chiara/Marcello.
Si perché nel film l’attrice, in un momento di crisi personale e professionale, decide di trasformarsi, vestirsi come il padre, essere lui, pretendendo di farsi chiamare Marcello, cosa che getta nel panico l’intero entourage. A Cannes, in un’atmosfera divertente e divertita, si è riunito il “clan” Mastroianni per presentare questo film che non è solo un omaggio a lui, ma è un film sull’essere attore, sull’identità e l’elaborazione di un lutto, personale e collettivo. Chiara Mastroianni ha rivelato: “Sono talmente tanti anni che mi sento dire che somiglio così tanto a mio padre che questa trasformazione alla fine non mi ha creato nessun problema, anzi mi è piaciuta moltissimo. No, la verità è che mi è piaciuta così tanto che non ero per niente contenta di tornare me stessa”.Tra episodi commoventi, come quando madre e figlia tornano nella casa parigina dove vivevano con Marcello, ricordi di Chiara bambina e immagini di film dell’attore, si entra un po’ nella vera vita di quella famiglia. E la più coinvolta, ‘vera’ e sorprendente in certi momenti è proprio la Deneuve, che ha confessato: “C’è una scena alla fine del film, ambigua, perché io ho abbracciato mia figlia in una maniera molto brusca, direi. Per me è stato abbastanza sconvolgente, perché era Marcello ma era soprattutto mia figlia. Sì, è stato piuttosto inquietante”.
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