La controversia tra OpenAI e Scarlett Johansson sulla somiglianza tra la voce dell'assistente virtuale "Sky" e quella dell'attrice potrebbe costare cari i futuri accordi di Hollywood con l'intelligenza artificiale. Come vi avevamo raccontato, tutto sarebbe nato da un rifiuto da parte dell'attrice nel fornire la sua voce al chatbot, dopo essere stata contattata da Sam Altman di OpenAI.
La società avrebbe quindi ripiegato sull'utilizzo di una voce "decisamente simile" a quella della Johansson, al fine di ottenere il risultato voluto. Non solo, la voce, nota come Sky, avrebbe anche cercato di copiare la cadenza dell'attrice nel film "Her", scatenando le furie della stessa e la reazione di molti utenti, che non hanno potuto fare a meno di notare il magheggio.
OpenAI si attiene alla sua versione, sostenendo di non aver mai avuto intenzione di copiare la voce di Johansson quando ha assunto un'attrice per dare voce alla modalità "Sky" di ChatGPT. L'azienda ha fornito a The Washington Post documenti e registrazioni a sostegno delle dichiarazioni del CEO Sam Altman, che ha respinto le accuse di Johansson secondo cui Sky sarebbe "inquietantemente simile" alla sua acclamata performance in Her.
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