Musashi vs Cthulhu è un roguelike dove impersonare il più famoso samurai giapponese nella lotta al terribile orrore nato da Lovecraft!
Quando i samurai sfidano l’orrore più profondo
Duro il lavoro del creativo. D’altronde, come si dice, tutto è già stato inventato e anche il mondo videoludico fatica a trovare sempre nuove idee. I ragazzi del team Cyber Rhino hanno, evidentemente, preso molto seriamente la missione della ricerca dell’originalità e per ambientare il loro nuovo titolo hanno pensato a un crossover tra il Giappone feudale e… gli orrori lovecraftiani di Chtulhu! Musashi vs Cthulhu nasce così e senza ricevere particolari spiegazioni veniamo calati nei panni di Miyamoto Musashi, uno degli spadaccini più letali e famosi della storia nipponica, immerso in una situazione quantomai .
Il plot vede l’ombra del terribile Chtulhu, la divinità blasfema e potentissima creata appunto dal maestro della narrativa horror H.P. Lovecraft, comparire in Giappone proprio in contemporanea con la vita di Musashi. Iniziamo dunque a comparire mostri di ogni tipo e diverse persone vengono corrotte dal potere oscuro di Chtulhu diventandone cultisti. Musashi diventa così l’unico baluardo in grado di difendere il paese del Sol Levante, ma a causa del malefico influsso del Grande Antico (uno dei vari epiteti di Chtulhu) si ritrova impossibilitato a camminare, potendo unicamente sferrare colpi di spada o calci a destra e sinistra.
Il gameplay di Musashi vs Cthulhu è tipicamente roguelike e ci vede bloccati al centro dello schermo ad affrontare orde nemiche che arriveranno da destra e sinistra. Avremo a disposizione tre attacchi per entrambi i lati visto che i nemici saranno vulnerabili solo se colpiti in specifici punti deboli, ben visibili a schermo e posizionati in alto, in basso o al centro del loto corpo, fermo restando che alcuni saranno degli insettoidi che potranno essere feriti solo in base a dove saranno: quelli volanti in alto o al centro dello schermo, quelli striscianti solo in basso. I pulsanti per gli attacchi a destra sono triangolo (attacco alto), cerchio (attacco a mezza altezza) e ics (attacco basso) e trovano i loro omologhi per gli attacchi a sinistra nella croce direzionale rispettivamente da premere in alto, a sinistra o in basso.
Musashi vs Cthulhu si riduce a premere i giusti tasti con il tempismo necessario, in modo da battere gli avversari nell’ordine in cui arriveranno. Esistono alcune lievi variazioni sul tema, come mostri che necessiteranno di più di un colpo per morire o altri capaci di teletrasportarsi alle nostre spalle, ma la sostanza rimane la stessa. Musashi può resistere solo a due colpi avversari e subito il terzo cederà davanti alla schiacciante forza delle schiere di Chtulhu, oltre ad avere una lanterna magica che si riempirà a ogni nemico sconfitto e una volta colma farà da scudo a un attacco nemico, ma attenzione: più la useremo, più sarà difficile riempirla nuovamente. Una volta morti, tutto sarà finito e si dovrà ricominciare a giocare da zero, proprio in stile roguelike vecchia scuola.
Non ci sono potenziamenti da portarsi dietro e la sequenza di nemici è sempre differente, con Musashi vs Cthulhu che si riduce a essere quasi un rhythm game che non segue nessuna musica, ma richiede ottimi riflessi combinati tra vista e movimenti. La presenza dei propri record e delle classifiche mondiali portano ad un certo desiderio di continuare a giocare per riuscire a segnare punteggi sempre più alti, ma anche a causa di una varietà non proprio eccelsa dei nemici, l’effetto sfidante non dura più di qualche ora, per quanto il gioco non sia assolutamente facile e dovrete patire per molto prima di vedere tutto quello che Musashi vs Cthulhu ha in serbo per voi, ma non aspettatevi nulla di trascendentale. Qualche interessante scelta stilistica e un prezzo relativamente basso (poco meno di cinque euro) non riescono a elevare un gioco che non ha poi troppo da dire e non riesce a dare assuefazione come altri roguelike o roguelite sul mercato. Forse Musashi dovrà sfidare ancora qualche altro orribile mostro, prima di trovare la pace interiore.
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