È una delle fotografe più richiesta sui set, red carpet e premiere di tutto il mondo, Lily Collins si è innamorata di lei e del suo stile durante le riprese romane della nuova stagione di Emily in Paris, tanto da scriverle una dedica personalizzata, Universal l’ha voluta per seguire il loro party privato post Oscar e sono sue le foto di scena di Fast X con degli scatti incredibili a Jason Momoa e Vin Diesel (e qua vi lasciamo la nostra recensione di Fast X). Intervista a Giulia Parmigiani, romana dall’energia incredibile e un uso delicato e allo stesso tempo potente dell’arte della fotografia. Greg Williams è ora che inizi a guardarti le spalle! Ecco allora tutti gli aneddoti, i retroscena e le curiosità del lavoro di Giulia Parmigiani.
Il lavoro di Giulia Parmigiani
Everyeye: Come nasce il suo lavoro?
Giulia Parmigiani: In maniera del tutto casuale, mi sono laureata in un ramo di scienze matematiche, tra gli esami ce n’era uno facoltativo di fotografia per crediti extra, quando l’ho fatto è stato amore a primo scatto. Dopo aver fatto un master in animazione 3D, dove mi hanno proposto un contratto a tempo indeterminato nella società di animazione, ho rifiutato per andare a fare una sostituzione su un set per la prima volta. da lì tutto ha avuto inizio.
Everyeye: Come è riuscita a costruirsi uno spazio in un ambiente così competitivo?
Giulia Parmigiani: Con tenacia, anche quando si è fatto più complicato diventata mamma, ai tempi lavoravo per un’agenzia e sapevo che se non fossi andata io agli eventi, avrebbero chiamato qualcun altro. Nonostante le difficoltà e la paga inadeguata, accettavo lavori, anche impegnativi come il festival di Venezia, portandomi dietro i bambini per essere sempre presente.
Everyeye: Ha iniziato con i set ma poi sono arrivati i festival, ma soprattutto le distribuzioni, come è avvenuto il salto?
Giulia Parmigiani: Ho iniziato come fotografa di scena grazie a mio padre che è produttore, ma diventando madre, avevo delle responsabilità diverse e non potevo assentarmi per lunghi periodi da casa, ho così intrapreso la strada dei festival, essendo da sempre un’amante del cinema, ho iniziato a lavorare direttamente con le distribuzioni come Universal Italia o Disney Italia che da subito mi hanno dato grande fiducia.
Everyeye: Ricorda il primo lavoro che l’ha fatta emozionare?
Giulia Parmigiani: È stato nel 2021 quando Universal Italia ha deciso di affidarmi tutta la parte fotografica di tre grandi film che avevano al festival del cinema di Venezia, mettendomi in contatto diretto con il Global Photography di Universal LA. Da allora mi hanno chiamato per moltissimi progetti, tra cui il set di Fast and Furious. Alla fine la vita ti sorprende e sono tornata a lavorare sì sui set, ma non più per la produzione ma per le distribuzione
Everyeye: Sul set come riesce a muoversi scattando i momenti più significativi senza interferire con la scena?
Giulia Parmigiani: Sono cresciuta sui set cinematografici, grazie al lavoro di mio padre, ho questa fortuna di aver appreso i giusti movimenti e i giusti tempi direttamente dal set. È un ambiente molto faticoso e pieno di regole molto rigide. Ho la consapevolezza che i fotografi non sono ben visti dagli attori o registi, io come loro non amerei esser fotografata in continuazione e quindi ho sviluppato la sensibilità di muovermi un po’ come un bodyguard, il mio sguardo non incrocia quasi mai quello dell’interessato, per non farli sentire osservati, ma con la coda dell’occhio li seguo sempre in maniera tale da riuscire a catturare il momento giusto, in questa maniera basta un semplice clic. Per quanto riguarda le foto di scena cerco di essere più invisibile possibile e so bene ormai quando scattare, se non è necessaria l’inquadratura non faccio pressing. Gli attori apprezzano molto questo approccio, recentemente ho ricevuto una nota positiva da Netflix, era da parte di un’attrice molto nota che mi ha richiesto personalmente nei suoi prossimi set definendomi un ninja.
Everyeye: Il talent che l’ha emozionata di più fotografare?
Giulia Parmigiani: Senza ombra di dubbio Angelina Jolie e Anya Taylor-Joy, due bellezze e portamenti al di fuori del normale! Mi tremavano quasi le mani.
Everyeye: C’è uno scatto che non ha pubblicato ma che quando lo guarda vale tutta la fatica?
Giulia Parmigiani: Troppi, infatti la mia casa è piena di foto che non posso pubblicare ma che mi fanno impazzire! Sono sempre le più belle le unpublished.
Everyeye: Ci racconta l’esperienza degli Oscar? Come ci è arrivata?
Giulia Parmigiani: È stata un’esperienza che definirei surreale. Sono stata trattata come un talent, era un sogno divenuto realtà. Ho lavorato spesso per Universal in eventi mondiali ma sempre su territorio italiano, poi ho iniziato a fare delle anteprime a Londra con la scusa che ho una casa lì, e devo dire che i social hanno molto aiutato in questo, perché sono stati un’ottima vetrina avendo contatti con tutti su Instagram, hanno potuto vedere il mio viaggiare come un’opportunità e hanno iniziato a chiamarmi per coprire i BAFTA. Quello è stato il mio primo lavoro per Universal fuori dall’Italia, anche in quel caso penso sia stata apprezzata la mia discrezione durante l’after party, avvenuto un mese dopo la chiamata per gli Oscar.
Everyeye: Una vera e propria avventura.
Giulia Parmigiani: Assolutamente sì! anche perché inizialmente stavo dicendo di no, mi ero appena operata alla spalla e dovevo stare ferma, ma tutti, soprattutto i miei famigliari che di solito mi dicono di riposare, mi dicevano di andare, allora ho tentato la fortuna con un braccio quasi immobilizzato, ma ce l’ho fatta, ed è stato stupendo, forse anche di più!
Everyeye: Sta avendo un successo enorme anche sui social, se dovesse dare un consiglio a chi vuole intraprendere la sua professione quale sarebbe?
Giulia Parmigiani: Non sono brava sui social, penso che potrei fare molto di più, la verità è che non ho tempo! Fosse per me farei solo la fotografa ma i social, come dicevo prima, giocano un ruolo fondamentale: tenerci in contatto visivo e continuativo con persone da tutto il mondo. Per questo mi espongo tanto sui miei canali, fa parte del gioco. Un consiglio? Non date mai l’esclusiva della vostra arte a nessuno, nemmeno per un milione di dollari. Io da quando ho scelto la libertà ho trovato la mia via.
Everyeye: Perché spesso usa il b/w? Cosa le piace di più di questa tecnica?
Giulia Parmigiani: Devo esser sincera il mio mentore è sempre stato Greg Williams, ma già da prima di conoscerlo avevo questa tendenza a scattare in B/W, ma non sempre, solo quando penso che alcuni scatti in particolare riescano a trasmettere emozioni forti, con determinati tagli di luci amplificati dal B/N. Anche se onestamente mi sto stufando perché ormai è diventata una sorta di moda, e io odio le mode! Un bravo fotografo si vede prima nelle foto a colori.
Everyeye: Essendosi confrontata molto con l’estero, secondo lei in cosa l’Italia dovrebbe cambiare nel suo settore?
Giulia Parmigiani: Io e l’Italia abbiamo un rapporto complicato. Magari è lo stile diverso che abbiamo, ma per esempio non ho mai lavorato per distribuzioni italiane, solo pochissimo per piccole produzioni italiane e solo perché ero figlia del produttore, questa è la verità. Ovviamente escludo dal discorso le major con cui collaboro da tanto perché non le ritengo italiane seppur con sede in Italia, hanno mentalità e setting aziendale estere. Ho provato a propormi in diversi set qui da noi, soprattutto quando c’è stato lo sciopero in America, ma nessuno mi ha valutato la cosa. In Italia funzionano le cose istituzionali, è difficile vedere qualcosa di diverso e innovativo. Devo ringraziare però invece Disney Italia che mi ha affidato shooting importanti per delle loro produzioni Italiane, realizzati un po’ all’americana ovvero On Set, con luci da set dove svolgevo in contemporanea il ruolo di regista, DOP, scenografa e fotografa: un sogno!
Everyeye: Un lavoro che ancora non ha fatto e che sogna di fare?
Giulia Parmigiani: Un set come Game of Thrones, dove c’è una fotografia meravigliosa e il genere fantasy, che è il mio preferito!
Everyeye: Le piacerebbe pubblicare un libro di raccolta?
Giulia Parmigiani: Certo, ma spero lo facciano i miei figli un giorno. A breve però mi piacerebbe realizzare una mostra particolare dei miei scatti, ma non posso dire di più.
Everyeye: Come concilia la sua vita professionale con la vita da mamma?
Giulia Parmigiani: Non è facile, ma neanche impossibile. Sono spinta dalla passione nei confronti del mio lavoro e al tempo stesso dall’amore nei confronti della mia famiglia. Non ho mai il lusso di riposare, ma sono felice così. Sento di dare ai miei figli un grande esempio, quello di non rinunciare mai alle proprie passioni, essere una madre presente non equivale ad esserci per 24 ore al giorno, ma essere felici insieme.
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