Lo scorso marzo, THQ Nordic ha pubblicato il reboot di Alone in the Dark, lo storico franchise che nei primi anni ’90 ha gettato le basi di quello che oggi conosciamo come il genere survival horror. Lo sviluppo è stato affidato a Pieces Interactive, un piccolo studio svedese (circa 40 effettivi) che in precedenza aveva lavorato sulle serie di Titan Quest e Magicka. Purtroppo, il risultato ottenuto dallo studio non è stato dei migliori, come rileviamo nella nostra recensione.
La chiusura di Pieces Interactive
Le vendite del reboot di Alone in the Dark si sono rivelate deludenti, come ammesso dalla casa madre Embracer nel più recente report finanziario. Da circa un anno, Embracer ha intrapreso un percorso di ridimensionamento, che ha portato alla vendita/chiusura di diversi studi, con i conseguenti licenziamenti. L’ultima vittima è proprio Pieces Interactive, che annuncia la chiusura dopo 17 anni di attività ed è molto probabile che il flop di Alone in the Dark sia stato determinante per la scelta.
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