Anche a distanza di quarant’anni, Notte prima degli esami continua a emozionare e a toccare le corde più profonde del nostro cuore. E’ la colonna sonora di un’estate indimenticabile, di un periodo della vita in cui tutto sembrava possibile e l’avvenire si apriva davanti a noi come un mare da solcare a vele spiegate. Un inno alla vita, all’amore e all’amicizia che saluta un appuntamento importante, quello a cui tutti siamo chiamati: gli esami di maturità.
E Venditti si trasformò nel Santo dei maturandi
E se quelle note non dovessero bastare, ecco che Antonello Venditti si inventa un’immagine ironica e un messaggio di sostegno per i maturandi. Il cantautore romano, autore della celebre canzone, si è fatto ritrarre con l’indice puntato e lo sguardo severo — come lo Zio Sam del celebre manifesto “I want You for U.S. Army” — con sotto la scritta “Il protettore dei maturandi”. Ne ha fatto un santino, insomma, e questa mattina li ha consegnati in otto licei romani e milanesi. Sul santino, oltre alla sua foto, c’è la scritta “Notte prima degli esami – Antonello Venditti – In bocca al lupo per la maturità 2024”. “L’idea di questo santino è nata per scherzare un po’ con i ragazzi e per portare un po’ di leggerezza in questo momento di tensione – ha spiegato Venditti -. Ma è anche un modo per dire loro che non sono soli e che ce la possono fare”.
La maturità del cantautore romano
Per Antonello Venditti, che proprio in questi giorni festeggia i 40 anni dell’album “Cuore” alle Terme di Caracalla, la maturità non fu solo un esame da superare, ma un vero e proprio incubo. Lo confessa lui stesso, quando manca appena qualche mese al ricevimento della Lupa Capitolina in Campidoglio, un riconoscimento al suo immenso contributo alla cultura italiana. Era il 1966 o forse il 1967, l’ultimo anno in cui si portavano all’esame tutte le materie. Per Venditti l’incubo più ricorrente è non esser stato interrogato in la chimica: “Se mi sgamano devo rifare tutto daccapo“, pensava con terrore. Invece, la fortuna sorrise al giovane cantautore, che si diplomò con una media del sette.
Così nacque la canzone
Dei suoi due “Notte prima degli esami” – uno per gli scritti e uno per gli orali – Antonello Venditti ricorda solo il secondo. Era l’esame di matematica, materia per lui meno ostica della fisica. Insieme all’amico Oliviero Bartoletti, affrontò l’esame e poi, su una moto, si diresse a Firenze per un breve giro. Arrivarono just in time per gli orali al liceo Giulio Cesare. Proprio da quei ricordi, intensi e vividi, nacque il brano cult che ha segnato generazioni di maturandi. “È un sogno, è visionario”, racconta Venditti. “Ancora oggi ho la sensazione che Oliviero fosse lì con me, durante l’interrogazione. “La gioventù, quando la vivi, può sembrare un inferno, prosegue il cantautore. Ma quando la ricordi, diventa un paradiso”.
Quei ‘quattro ragazzi simbolo di sogni e speranze’
“Canto Notte prima degli esami per chi arriverà”, dice, dedicando la sua musica ai giovani che si apprestano ad affrontare la maturità. E non solo a loro, ma anche a quei “quattro ragazzi con la chitarra e il pianoforte sulla spalla”, simbolo di sogni e speranze. Senza nostalgia, però. “Sono fortunato, la mia storia la porto con me”, afferma Venditti. “Le mie canzoni sono senza tempo. Io sono l’inno della Roma e ho scritto brani che rimarranno per sempre. Tra qualche anno, anzi, si ricorderanno soltanto di quelle, ormai di un ‘anonimo romano'”.
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