di Ansa
(ANSA) – RAVENNA, 20 GIU – Non ha personaggi, non ha trama,
ha un titolo apparentemente impronunciabile, è un film di culto
e un formidabile affresco visivo-musicale. È Koyaanisqatsi,
nella lingua degli indiani d’America hopi “vita sbilanciata”, il
primo di tre gioielli cinematografici che portano la doppia
firma del regista Godfrey Reggio e del compositore Philip Glass.
Nell’anno in cui Ravenna Festival riflette sul rapporto fra uomo
e natura, il Teatro Alighieri ospita la proiezione di
Koyaanisqatsi (21 giugno), seguita a ruota da quelle di
Powaqqatsi (22) e Naqoyqatsi (23).
Il trittico è proposto con le musiche originali eseguite dal
vivo dal Philip Glass Ensemble, formazione che da oltre
cinquant’anni è insuperabile interprete dell’opera del suo
fondatore, e dall’Orchestra della Toscana con la direzione di
Michael Riesman.
Per la serata di apertura, al Pge e all’Ort si
unisce il Coro della Cattedrale di Siena ‘Guido Chigi Saracini’.
Come in un balletto classico, la colonna sonora si sviluppa in
otto quadri: le coreografie sono i movimenti della cinepresa,
che cattura paesaggi mozzafiato e sconfinati orizzonti quanto la
frenesia delle grandi metropoli. A danzare è l’età dell’uomo,
per un serrato passo a due tra natura e tecnologia.
Nel suo messaggio per il pubblico del Festival, il
compositore scrive che “ognuno di questi tre lavori evoca
un’esperienza unica tra immagine, musica e spettatore. Io e
Godfrey Reggio siamo lieti che Ravenna Festival, del quale sono
stato ospite in passato con il Philip Glass Ensemble, accolga la
Trilogia Qatsi nella sua versione live e più completa mai
presentata prima”. Il Festival è infatti capofila della cordata
che – a inclusione del Barbican di Londra, del Mupa di Budapest
e della National Concert Hall di Dublino – ha commissionato la
versione per orchestra di Naqoyqatsi a coronamento della
trilogia. Grazie anche alla fotografia di Ron Fricke e
all’impiego di tecniche che vanno dallo slow motion al
time-lapse, ‘Koyaanisqatsi’ (1983) è una pietra miliare della
cinematografia: non a caso è stato inserito nel registro
nazionale della Us Library of Congress per il suo valore
culturale, storico ed estetico. (ANSA).
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di Ansa
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