L’anteprima del racing game futuristico di Aaron McDevitt, quanto di più vicino ad un remake in chiave moderna dell’eccellente terzo capitolo della saga di F-Zero targata Nintendo
Visto che la casa di Kyoto sembra aver rinnegato l’esistenza del buon, vecchio F-Zero (sì, esiste F-Zero 99, ma non lo si può esattamente paragonare ad un nuovo capitolo del franchise), nonostante la popolarità di Captain Falcon, foraggiata dal maestro Sakuraiin Super Smash Bros, tocca come sempre agli indie fare il lavoro sporco e accontentare milioni di videogiocatori (non è vero, i fan di F-Zero entrano in un monolocale ormai).
Sviluppato dal solo Aaron McDevitt, Aero GPX è l’ultima perla del filone di racer futuristici sulla falsariga di Wipeouted F-Zero, per l’appunto, che possiamo provare in forma di demo grazie allo Steam Next Fest. Un campionato per cinque piste, dieci piloti selezionabili, ognuno caratterizzato da statistiche specializzate e un proprio velivolo, due secondi per configurare la run e partire… ed è tutto bellissimo.
Aero GPX emula alla perfezione il feeling di F-Zero GX, tra i tanti, tanto che il sottoscritto, anche senza uno straccio di tutorial, si è subito ritrovato a scivolare in curva e ad applicare i vecchi trucchetti che gli portarono fortuna più di 20 anni fa sulla velocissima e stilosissima collaborazione tra Nintendo e Sega. Le navi antigravitazionali sono leggere e responsive, comandarle è uno spasso, e il level design rispecchia i classici tormentoni come corse sui tubi, salti nel vuoto e sequenze di pedane turbo da raccogliere al volo per accelerazioni paurose.
Le uniche differenze tra il titolo odierno e GX (mostrate sino ad ora s’intende) si riscontrano nella barra del turbo, che ora è separata da quella della salute, che va a togliere quella dicotomia rischio/ricompensa tanto gratificante ma incentiva a darci dentro come non mai non appena si ha una frazione di carburante disponibile, e nella presenza di sezioni di “volo” in cui seguire delle correnti ascensionali ed esibirsi in spettacolari cavatappi per incrementare a dismisura la velocità di picchiata.
Per il resto come abbiamo già asserito più volte, Aero GPX è quanto di più vicino a quell’icona del 2003che in tanti desiderano veder tornare alla ribalta nel panorama videoludico moderno (per Switch è probabilmente tardi, ma c’è sempre Switch 2, vero Nintendo?), dal modello di guida allo stile rockeggiante che caratterizza il cast e la colonne sonora; c’è persino l’attacco rotante per seminare il panico in rettilineo (ma sembra mancare quello laterale per uccisioni chirurgiche).
Non pensate che sia tutta imitazione e niente farina del suo sacco. Oltre alle sue caratteristiche uniche prima menzionate, Aero GPX vanta un design dei circuiti fenomenale, con un paio di idee geniali, come la seconda pista, un enorme rettilineo senza fine (detto così non suona granché, ma fidatevi è una gioia da affrontare), oppure la terza e i suoi saliscendi a mezz’aria, mentre le altre rielaborano temi tipici del franchise di riferimento con tracciati divertenti e ricchi di carattere; lavoreremmo giusto un po’ sui nomi.
La veste grafica in cel-shading è una scelta azzeccatissima per mantenere prestazioni, senso di velocità e volume di auto ed effetti a schermo senza esigere troppe risorse, e il risultato finale non è affatto male. Aiutano inoltre il design dei personaggi, in linea con la filosofia di F-Zero ma tratteggiati in modo da risultare a loro modo unici, il livello di difficoltà elevato ma comunque ben bilanciato (se siete abituati agli standard proibitivi della serie s’intende),e la splendida colonna sonora che mixa rock ed elettronica in modo molto orecchiabile durante le corse e vanta un ritmo galvanizzante. Magari suonerò come un disco rotto, ma non vedo l’ora di mettere le mani sull’opera completa per scoprire cos’altro ha in serbo per noi il buon Aaron. Dategli una chance finché potete.
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