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La maestra di Ernesto Guevara era italiana: storia di Elba Rossi che crebbe un bambino ribelle

today12 Luglio 2024 28

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Elba Rossi Oviedo Zelaya era originaria di Lucca e più precisamente dell’Isola d’Elba come si capisce dal suo stesso nome. Fu una tra i milioni di migranti che andò a cercare fortuna con la sua famiglia in Argentina. Qui iniziò la carriera di insegnante e sicuramente ebbe una forte influenza sulla formazione di un bambino asmatico che nonostante la sua malattia diventò un atletico giocatore di rugby. Stiamo parlando Ernesto “Che” Guevara. Oggi Elba ha 96 anni e ricorda molto bene quello che poi divenne il più famoso e iconico rivoluzionario della storia, come un bambino vivace e anche un po’ monello, ma dotato di una grande intelligenza e curiosità. Un’indole ribelle e uno spiccato senso di giustizia e leadership già da piccolo.

L’incontro tra i due

Come raccontato su ElbaPress il piccolo Ernesto non poté frequentare le prime classi della scuola primaria per le sue cattive condizioni di salute, mentre le classi successive in scuole pubbliche. La cosa era abbastanza strana visto che la sua era una famiglia agiata. E’ proprio all’Escuela San Martín, che incontrò Elba Rossi, che era la preside della scuola e sua insegnante della terza classe e che è citata anche nel saggio “Companero – The Life and Death of Che Guevara” pubblicato da Jorge G. Castaneda. 
Elba Rossi de Oviedo Zelaya, deve aver avuto un forte ruolo nell’istruzione del Che, visto che è stata intervistata anche da Jon Lee Anderson nel suo libro “Che Guevara – A revolutionary life”, dove ricorda Ernesto Guevara come «Un bambino vivace, un monello, in classe non dava troppo nell’occhio, ma durante la ricreazione mostrava le sue doti di leader sul campo di gioco».
Lo scrittore Javier Machado Garcia che curò una sua biografia scrisse che “Il Che Ha ricevuto la sua istruzione primaria da due pedagoghi competenti; l’istruzione di primo grado gli è stata data dalla professoressa Elba Rossi al Colegio San Martín e il secondo grado dal professor Osvaldo Oviedo Zelaya al Colegio Santiago Liniers, entrambi nella piccola città di Alta Gracia, provincia di Córdoba”.

I compagni poveri

I compagni delle due scuole pubbliche che il Che frequentò ad Alta Gracia erano bimbi poveri della baraccopoli di el campo o altrimenti morochos urbani, spesso i primi ad andare a scuola in famiglie modeste. A quel tempo l’enorme differenza tra l’Argentina e il resto dell’America Latina (ad eccezione dell’Uruguay e forse del Cile), era proprio l’istruzione pubblica, ed Elba Rossi era una delle insegnanti che teneva in piedi questa istituzione egualitaria per eccellenza e dove praticamente il futuro Che ha imparato molto sui rapporti tra classi sociali, gruppi etnici e livelli educativi diversi. Ernesto -ricorda Elba- era competitivo e faceva scherzi. I suoi ex compagni di classe dicevano che beveva inchiostro dal calamaio, mangiava gesso durante le lezioni e si arrampicava sugli alberi nel cortile della scuola e con la banda dei suoi amici proletari giravano per Alta Gracia tirando sassi con le fionde ai lampioni.
Anni dopo, il Che raccontò alla sua seconda moglie, Aleida, che Elba Rossi era un’insegnante severissima e lo sculacciava in continuazione. 

L’incontro con la madre e il padre del Che

La docente racconta di aver conosciuto la madre del rivoluzionario: “Conoscevo solo la madre, era davvero molto democratica, una signora a cui non importava di prendere in braccio un bambino e portarlo a casa, e di aiutare la scuola; aveva un temperamento adorabile… Veniva tutti i giorni e a tutte le riunioni dei genitori, con tutti i suoi figli nella piccola macchina e poi altri bambini che si univano a noi”. Rimase molto impressionata da Celia. Ha infatti ricordato che violava molti tabù per le donne: guidava un’auto – una massiccia vecchia decappottabile Maxwell del 1925 – e indossava i pantaloni, fumava sigarette in pubblico. Tutte cose scandalose per le norme sociali di allora. Ma Celia era anche una donna generosa. Pagava ogni giorno a tutti i bambini poveri della scuola una tazza di latte, consuetudine poi adottata dal consiglio scolastico per garantire che i bambini più poveri ricevessero un po’ di nutrimento durante la giornata scolastica. Mentre “Il padre era un uomo molto distinto che trascorreva molto tempo al Sierras Hotel perché proveniva da una famiglia distinta. Potrei averlo visto una volta per caso; non parlava con gli insegnanti. Sapevo solo che andava spesso al Sierras perché a quel tempo il Sierras era il miglior hotel di Alta Gracia. Con lei ho parlato molte volte, di scuola e di altre cose. Lui non l’ho mai incontrato a scuola, anche se potrei averlo visto in qualche occasione; qualcuno potrebbe aver detto, quello è il Signor Guevara”.

Il rapporto bambino- maestra

La docente toscana rappresenta un pezzo di storia che collega l’Italia alla rivoluzione cubana attraverso l’educazione, dimostrando il potere duraturo delle esperienze scolastiche. Il futuro Che Guevara ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria della maestra, che ha seguito con attenzione il percorso del suo allievo fino alla tragica fine in Bolivia. La docente ha sempre sostenuto che la formazione scolastica sia cruciale per sviluppare personalità forti e determinate come quella di Guevara. La storia di Elba Rossi è emblematica dell’importanza degli educatori nella vita dei giovani, evidenziando come anche i più grandi rivoluzionari abbiano avuto figure di riferimento nei loro anni formativi





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Written by: redazione

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