Durante l'ultimo viaggio a New York, dedicato alla scoperta dei nuovi Motorola Razr 50, ho avuto l'occasione di salire a bordo di un'auto che si guida da sola, o perlomeno che guida sotto la nostra supervisione.
Già perché la guida autonoma di Tesla, l'auto che ci ha permesso di fare questa esperienza, è stata rinominata di recente da Full Self Driving Beta a Full Self Driving (Supervised), dove per l'appunto svetta l'aggettivo tra parentesi supervisionata.
Di recente infatti il programma a guida autonoma è sì uscito dalla beta, ma richiede che il guidatore ponga sempre attenzione a ciò che accade attorno a lui. Che sia un pedone che attraversa fuori dalle strisce pedonali, un ciclista, un'auto che frena all'improvviso o tutte quelle situazioni dove l'auto è sì in grado di prevenire la problematica, molto probabilmente, ma non affidabile e reattiva come potremmo essere noi.
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