di Ansa
(di Danilo Nardoni)
(ANSA) – PERUGIA, 21 LUG – Un’altra edizione da primato per
Umbria jazz. Il festival archivia la 51/a edizione con numeri da
record assoluto: oltre 42.000 biglietti venduti con un incasso
lordo di due milioni e 400 mila euro, e quindi poco sotto quello
per i 50 anni. E poi circa 250 eventi distribuiti su dieci
giorni, per la maggior parte gratuiti, 12 diverse location
(molto apprezzato il nuovo spazio della terrazza del mercato
coperto), 87 band in cartellone con quasi 600 musicisti.
Nell’ultima giornata del festival è arrivata puntuale la
conferenza stampa di bilancio con il presidente di Uj Gianluca
Laurenzi che ha ricordato come sia stato “ampiamente battuto” il
record del 2019, quando il numero assoluto dei biglietti venduti
era stato di circa 40 mila. “Ancora più dei numeri – ha aggiunto
– parla il clima che si respirava nelle vie e nelle piazze
dell’acropoli perugina con quel mix di festa, qualità della
vita, musica che la città offre a cittadini e turisti durante
Umbria jazz”.
Successo per il festival anche dal punto di vista musicale,
con i grandi nomi impegnati all’Arena Santa Giuliana che hanno
regalato al pubblico serate magiche e indimenticabili, con i
quasi 12 mila per Lenny Kravitz e i 5 mila sia per i Toto che
per Nile Rodgers con i suoi Chic che proprio ieri sera hanno
fatto ballare tutto il pubblico dell’Arena.
Inoltre, il Teatro Morlacchi, dedicato al jazz più
ortodosso, ha totalizzato oltre 5 mila paganti.
Notevoli anche i dati alla Sala Podiani della Galleria
Nazionale dell’Umbria, con oltre 2 mila biglietti.
Per Carlo Pagnotta, direttore artistico di Uj, se si parla
di emozione quella “ce l’ha data Charles Lloyd al Morlacchi”. “A
dimostrare – ha aggiunto – che questa è sempre Umbria jazz e non
Umbria rock come qualche rosicone insiste a dire”. “Tutti i
festival più importanti hanno delle contaminazioni” ha inoltre
sottolineato Pagnotta, il quale si è poi augurato che dal Comune
di Perugia arrivino presto notizie sugli ex cinema Pavone,
Turreno e Lilli. “Umbria Jazz e la cultura hanno bisogno di
spazi e possibilmente con aria condizionata perché far fare una
sauna a chi fa il biglietto non è bello” ha affermato.
Si è detta felice per i risultati ottenuti nell’edizione
2024 anche la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei,
che ha voluto poi tratteggiare il percorso di questi ultimi
anni. “Abbiamo affrontato momenti di difficoltà – ha ricordato –
con il Covid che ha colpito anche il festival ma visto che si
era avviato un percorso di rilancio, la Regione sia nel 2020 che
nel 2021 ha lasciato il contributo fisso e questo ha consentito
alla Fondazione di partecipazione di rimettere a posto i
bilanci. Quando c’è stato bisogno di maggiori risorse per UJ la
Regione non si è tirata indietro perché la nostra politica è
quella di sostenere i grandi eventi”.
Anche la neosindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha
parlato di una edizione “straordinaria”. “Umbria Jazz – ha detto
– ogni anno riesce a sfidare obiettivi sempre più grandi e
viverla da sindaca è stato bello perché è sempre uno dei momenti
più magici della città. Perugia in questi giorni mette in scena
la sua anima che è quella di apertura verso il mondo, apertura
che deve ripartire dalla cultura che è il più grande motore
della città”.
A caratterizzare UJ 2024 sono state anche le iniziative per
i più giovani, come i seminari di formazione, con i 221 iscritti
alle clinics della Berklee, le iniziative e laboratori per i
bambini targati UJ4Kids, e il Conad Jazz Contest, che ha visto
vincere lo Scannapieco-Geremia 5et.
Ora i prossimi appuntamenti del festival sono per Umbria Jazz
Weekend a Terni, dal 12 al 15 settembre, e per Umbria Jazz
Winter a Orvieto, dal 28 dicembre al primo gennaio 2025. (ANSA).
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