L’attrice americana Halle Berry è tornata a parlare del suo Catwoman, cinecomic del 2004 da sempre molto criticato dal pubblico e dagli addetti ai lavori. In occasione di un’intervista con Entertainment Weekly, l’interprete ha in particolare preso le difese dell’outfit del film, a suo tempo giudicato ‘troppo esplicito’.
La Berry ha rivelato che, con questo nuovo design, la produzione mirava a dare un tocco innovativo al personaggio, e che all’epoca sembrava la scelta giusta da fare:
“I fan erano contrariati per il costume. Era qualcosa di diverso, e noi ci chiedevamo che senso avesse rifare Catwoman senza correre dei rischi e introdurre qualcosa di nuovo. La bellezza stava nel fatto che era più adatto alla mia versione del personaggio, al mio corpo, a chi ero io e alle mie sensibilità“.
L’interprete ha poi spiegato che, attraverso le sue scelte narrative e di design, questa pellicola avrebbe cercato di fare dei passi avanti nella rappresentazione femminile, portando su schermo un personaggio indipendente che potesse avere lo stesso peso di icone maschili celebri come Batman.
Pur difendendo le scelte artistiche della produzione, la Berry ha però criticato la trama di Catwoman, giudicandola troppo ‘debole per una supereroina“. Per coloro che non ne fossero a conoscenza, il film narra le gesta di Patience Phillips, un’artista che viene resuscitata con i poteri di un gatto dopo essere stata assassinata dalla CEO di una compagna di cosmetici.
Ad ogni modo, l’attrice è anche convinta che le nuove generazioni possano portare a una rivalutazione del suo film su Catwoman, in quanto avranno la libertà di scoprire e apprezzare il film senza la pressione del giudizio dei critici.
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