Come sappiamo, venerdì scorso abbiamo dovuto fare i conti con uno dei blackout informatici più grossi della storia, che ha mandato in tilt aeroporti, banche e perfino supermercati un po in tutto il mondo; e tutto a causa di un aggiornamento buggato rilasciato da CrowdStrike, una delle più diffuse società di cybersicurezza attualmente in circolazione. Se la prima priorità è stata risolvere lemergenza con la massima tempestività, ora è giunto il momento di capire per bene cosa sia successo – e trovare i responsabili.
Date le enormi proporzioni dellincidente, è piuttosto comprensibile che questa fase non interessi solo lazienda stessa, ma che coinvolga anche le autorità. Per esempio, nelle scorse ore il Garante della Privacy italiano ha annunciato di aver avviato gli accertamenti sul possibile impatto del blackout sui dati personali degli utenti. LAutorità italiana, inoltre, si riserva ulteriori interventi qualora si ravvisassero specifiche violazioni che possano riguardare gli utenti italiani.
Negli USA intanto lamministratore delegato di CrowdStrike, George Kurtz, è stato convocato a testimoniare al Congresso dalla commissione per la sicurezza interna. Il governo statunitense vuole capire con precisione come sia potuto succedere un incidente di questo tipo, e quali iniziative saranno implementate per far sì che non succeda mai più.
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