Epic Games Store, nel tentativo di attirare pubblico, ha utilizzato sin dal principio una serie di strategie, come ad esempio regalare settimanalmente dei videogiochi e accaparrasi una serie di esclusive AAA di alto livello.
Ovviamente ogni strategia ha i propri punti di forza e punti deboli, ma alla fine conta solo una cosa: il risultato. Nel caso di Epic Games, alcune tattiche hanno ripagato mentre altre non hanno avuto reale successo.
Le parole del CEO di Epic Games
In una recente conferenza stampa, l’amministratore delegato di Epic Tim Sweeney ha dichiarato che il programma di acquisizione degli utenti è stato “molto economico”. Sweeney ha affermato che “regalare giochi gratuiti sembra una strategia controintuitiva, ma le aziende spendono denaro per acquisire utenti nei giochi. Per circa un quarto del prezzo che costa l’acquisizione di utenti attraverso gli annunci di Facebook o di Google Search Ads, possiamo pagare uno sviluppatore di giochi un sacco di soldi per il diritto di distribuire il loro gioco ai nostri utenti, e possiamo portare nuovi utenti all’Epic Games Store a un tasso molto economico”.
“Si potrebbe pensare che questo possa danneggiare le prospettive di vendita dei giochi sull’Epic Game Store, ma gli sviluppatori che regalano giochi gratuiti in realtà vedono un’impennata nelle vendite dei loro giochi a pagamento sullo store, proprio perché il loro gioco gratuito permette agli utenti di scoprire tale sviluppatore. E spesso gli sviluppatori, quando stanno per pubblicare un nuovo gioco, ci chiedono di lavorare a stretto contatto su una pubblicazione di un gioco gratuito, solo per sensibilizzare gli utenti sul loro prossimo gioco. È stata una cosa fantastica. Ed è stato di gran lunga l’aspetto più conveniente dell’Epic Games Store”.
Sweeney ha aggiunto: “Abbiamo speso molti soldi per le esclusive. Alcune hanno funzionato molto bene. Molte non sono state un buon investimento, ma il programma di giochi gratuiti è stato semplicemente magico”.
Inoltre, Epic Games avrebbe perso un miliardo di dollari nella lotta contro Apple e Google, ma non pare un problema.
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