«This is it, this is happening». È così, sta accadendo: questo l’annuncio ufficiale della tanto sospirata reunion degli Oasis apparso sul loro profilo X alle 9 (ora italiana) del 27 agosto. Il pretesto, com’era trapelato nei giorni scorsi, è un tour di 14 concerti che li porterà nelle principali venue di Inghilterra e Irlanda tra luglio e agosto 2025, in occasione del 30ennale dell’uscita dell’album (What’s the Story) Morning Glory?, l’album che li impose all’attenzione del pubblico rock internazionale. Biglietti in vendita da sabato 31 agosto prossimo su piattaforma Ticketmaster, gruppo Live Nation, per chi volesse farci un pensierino.
I primi spettacoli si terranno al Principality Stadium Cardiff il 4 e 5 luglio del prossimo anno. Poi quattro date in casa, al Manchester Heaton Park (11, 12, 19 e 20 luglio), quattro a Wembley (25 e 26 luglio, 2 e 3 agosto), due a Edimburgo, in Scozia, allo Scottish Gas Murrayfield Stadium (8 e 9 agosto) e due al Croke Park Stadium di Dublino (16 e 17 agosto). A convincere i «fratelli-coltelli» Liam e Noel Gallagher, a quanto si dice, un cachet da complessivi 60 milioni di sterline.
Caino e Abele, live in Manchester
La reunion ha luogo dopo la bellezza 15 anni e due carriere soliste non sempre ineccepibili. Una storia vecchia quanto il mondo quella di Liam e Noel: due fratelli che crescono fianco a fianco, si conoscono, si apprezzano, si invidiano e si odiano fino a suonarsele di santa ragione per stabilire chi dei due rappresenta il centro del loro particolarissimo universo. C’è un po’ del mito di Caino e Abele o – se preferite – il duello primordiale di Romolo e Remo. Un mito di fondazione, solo che in questo caso il centro della scena è la tutt’altro che epica Manchester, grigia capitale industriale del Regno Unito: da un lato Noel Gallagher, chitarrista e compositore, dall’altro Liam, soprattutto cantante.
Metti i soldi dove hai la bocca (e viceversa)
Insieme sono stati la mente e il braccio degli Oasis, band di punta del fenomeno Brit-pop – quell’irresistibile revival beatlesiano dei Nineties – per diciotto anni sulla cresta dell’onda, roba da 70 milioni di dischi veduti in tutto il mondo. Ma chissà quante copie avranno fatto (e continuano a far) vendere ai tabloid britannici, perché se le suonano sin da quando erano ragazzini e ogni occasione sembra all’uno buona per ribadire: «Sono io il più bravo dei due». Salvo passare insieme all’incasso, quando l’assegno è bello cospicuo. Oggi si stima che il patrimonio personale di Noel, forte dei diritti d’autore, oscillerebbe sui 70 milioni di dollari, mentre quello di Liam, ragazzo piuttosto prodigo, ammonterebbe ad appena 6 milioni. Tutto questo fino a oggi, perché la reunion del 2025 potrebbe cambiare tutto. Per il talent manager Jonathan Shalit, si può stimare un indotto complessivo fra biglietti, sponsor, merchandising e diritti tv, in circa 400 milioni di sterline. A ciascun fratello potrebbe entrare qualcosa come 50 milioni di pound. Put Yer Money Where Yer Mouth is: metti i soldi dove hai la bocca, per citare il titolo di un loro vecchio pezzo. Ma anche viceversa.
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