di Ansa
(ANSA) – LIDO DI VENEZIA, 27 AGO – Una contestazione sul
copyright di sceneggiatura o una questione di censura perchè
politicamente sgradito alla Russia? Alla vigilia dell’apertura
della Mostra del cinema di Venezia un caso sta facendo
discutere, quello del film The Antique, opera seconda della
regista Rusudan Glurjidze, in programma in concorso alle
Giornate degli Autori.
Il film è stato fermato con decreto d’urgenza del Tribunale di
Venezia, accogliendo il ricorso dalle società Viva Film
(Russia), Avantura Film (Croazia) e Pygmalion (Cipro),
produttori di minoranza per presunta violazione di copyright. Il
film era stato inserito nella programmazione delle Giornate
degli Autori il 28 agosto, 30 agosto e 6 settembre, presentato
dal produttore di maggioranza georgiano Cinetech per tramite del
venditore internazionale MPM Premium di Marie Pierre Macia.
Le Giornate degli autori si sono viste costrette oggi, in
accordo con La Biennale di Venezia, intanto a sospendere la
proiezione press & industry prevista per domani, 28 agosto,
“anche se il dispositivo del provvedimento citato non inibisce
la proiezione.
Riteniamo che, nello spirito stesso delle Giornate degli Autori,
il nostro primo dovere, condiviso con le associazioni degli
autori cinematografici italiani promotrici della nostra
rassegna, sia la difesa del diritto d’autore e quindi della
regista Rusudan Glurjidze, presente a Venezia. Riteniamo altresì
che la deliberazione del giudice del Tribunale di Venezia vada
allo stato attuale seriamente presa in considerazione in attesa
di ulteriori sviluppi.
Ciò detto faremo tutto quanto possibile, nel rispetto del
diritto, ma anche della libertà espressiva dell’autrice, per
sostenere l’esistenza stessa dell’opera e la sua visibilità a
Venezia nei prossimi giorni”, sottolineano in una nota i
curatori della sezione indipendente promossa da ANAC e
100autori.
Il sospetto censorio è lecito. The Antique narra di fatti
tragici subiti dal popolo georgiano nel 2006 e dalla stessa
regista di Tblisi Rusudan Glurjidze ossia la deportazione
illegale di migliaia di georgiani condotta dalla Russia.
Glurjidze nelle note dichiarava: “La storia è ambientata nella
San Pietroburgo dei giorni nostri, durante le espulsioni
illegali di massa dei georgiani da parte della Russia. Si
riferisce a eventi reali che hanno causato grande sofferenza a
me e ai miei connazionali. Questa crudele campagna di
deportazioni era rivolta esclusivamente ai cittadini georgiani.
È stata il risultato di un brusco peggioramento delle già tese
relazioni politiche tra i due stati. Nei primi giorni, 2.680
persone furono espulse”. (ANSA).
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di Ansa
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