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Food

Riviera restaurant, il gioiello del fine dining di Rana

today29 Agosto 2024 25

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Un indirizzo di fine dining in una cornice di grazia naturale, Punta San Vigilio, sulle sponde venete del lago di Garda. Qui ha aperto Riviera, la nuova insegna affidata a un talentuoso chef quale è Francesco Sodano, già alla guida del ristorante Famiglia Rana, a Vallese di Oppeano, nella campagna veronese. Il locale, curato nei minimi dettagli, perfeziona l’anima triplice del progetto Riviera, fondato sulla Terrazza panoramica, sul Riviera Beach Club e, appunto, sul ristorante di impronta mediterranea per pranzi e cene dal mercoledì alla domenica.

Le invenzioni dello chef

L’idea creativa espressa qui da Sodano, che nel ristorante dei Rana ha condotto la brigata sul solco della cucina d’avanguardia e di ricerca costante, qui si concretizza in un menù originale con sguardo sul mare. Il respiro del Mediterraneo si avverte negli omaggi continui ai piatti della tradizione e nei ricordi di vacanze estive intrise di cultura gastronomica italiana. Ecco la percezione di sale, dono del mare campano, nel “Pacchero con coccio e peperoncino verde” o nella sentita “Devozione, pasta al pomodoro corbarino”.

C’è poi il sapere della tavola spagnola, esattamente galiziana, nel “Polpo alla griglia con emulsione alla gallega e clorofilla di prezzemolo”. O si può restare fra le dolci acque lacustri grazie a una “Trota, panna acida, frutto della passione e clorofilla d’aneto” con una materia prima iperlocale che lascia il palato stupito prima di un nuovo viaggio.

Lo chef affronta volentieri i piatti tipici senza rinunciare al suo imperio creativo. La cotoletta alla milanese trova una rivisitazione in condivisione per due nella “Milanese di pesce spada”. E non si può perdere l’assaggio di un altro intrigante tributo al Belpaese: il risotto, cotto in estrazione di basilico con crema di Parmigiano Reggiano 30 mesi e pesto di mandorle trapanesi.

Viaggio nell’eleganza del gusto

L’abbinamento con il vino si avvale di una carta che inserisce le bolle francesi come quelle italiane, per poi annoverare i bianchi nostrani di ogni tipologia dai territori più vocati quali Friuli-Venezia Giulia, Campania, Liguria e Trentino-Alto Adige. Ci sono Chardonnay, Sauvignon Blanc e Pinot Grigio ma si affiancano Ribolla, Timorasso e Fiano. Naturalmente per matrimoni altrettanto riusciti con le portate di pesce, sono presenti i rosati. Chi ama i rossi trova quelli iconici nazionali e francesi.

Una selezione di vini dolci che include il Passito di Garganega e il Recioto compenetra il momento dei dessert più rinomati di Sodano: il “Tiramigiù” e la “Cheesecake al lampone”, per citare i più celebri. Ma non è tutto: la carta dei gelati preparati da zero è fondata sul legame con il frutteto del ristorante Famiglia Rana, con la succulenza di susine, lamponi e more di gelso.

L’architettura e l’arte

Il senso dell’ospitalità di famiglia è palpabile. Lo si apprezza già dal restauro conservativo della casa, lunga e stretta, che tre secoli fa fu abitazione per la servitù e oggi rinasce come sede del ristorante. Antonella Rana, nelle due sale interne ha abbracciato più linguaggi per assicurare a ogni commensale un pacifico porto di gusto e bellezza. C’è naturalmente il linguaggio gastronomico forgiato delle sapienti mani di chef e brigata attraverso ingredienti d’eccellenza, accanto a uno botanico dovuto al meraviglioso giardino e a uno artistico, grazie alle opere d’arte.

Nel segno di una ricerca che include artisti e artigiani di pregio, le sale accolgono una collezione d’arte imperniata sulle tematiche di vaso, memoria e trama. Si spalanca uno spazio di coabitazione per discipline artistiche di norma distanti tra loro: scultura antica greca e romana, letteratura, fotografia contemporanea, artigianato, fiber art e wood art. Il vaso, materico eppure interiore, conduce alla prima umanità impegnata alla raccolta di quanto è prezioso: dal cibo, al medicamento e agli amabili resti dei propri cari. Il camino del Riviera Restaurant diventa allora palcoscenico per gli omaggi a Giorgio Morandi nei marmi preziosi di Salvatori di Querceta. Appunto vasi-tributo alle nature morte del grande pittore del Novecento, improvvisamente evocato negli scatti sensibili di Gianni Berengo Gardin che ha fotografato lo studio di Morandi nella sua casa bolognese. L’ospite si trova così immerso in un dialogo quasi sospeso.

La presenza dell’imperatore Adriano

Un dialogo che afferra nuove tracce di memoria per attrarre l’antico in quanto radice, ma anche pulsante di vita presente e nutrice del futuro in arrivo. Si configura nel volto dell’imperatore Adriano che emerge da una testa marmorea scolpita nel secondo secolo dopo Cristo. La sua voce giunge a noi grazie al lavoro della scrittrice Marguerite Yourcenar, colta in bianco e nero dalla fotografa Paola Agosti. Sorride, con lo sguardo teso alla prima edizione italiana del libro Memorie di Adriano. Intanto sembrano percorrere la via della simbiosi, per connettere radici e umanità, le due opere dell’artista tedesca Diana Sherer, domatrice di intricati radicati vegetali che mutano in arazzi botanici color crema.

Se ogni materiale utilizzato è una testimonianza

Il tempo si tiene vivo nelle due sale interne, tra i tavoli in marmo blu e azzurro che riprendono l’andamento imprevedibile dell’acqua e sulle pareti dai toni lattei, con pennellate mosse e corpose, in antitesi al pavimento di cotto esagonale, realizzato a mano in una calda sfumatura amaranto da Cantieri Creativi. Sui muri interni trovano collocazione anche i paesaggi immaginifici dello scultore britannico Wycliffe Stutchbury che, nei suoi pannelli di betulla, riporta la sua campagna in ordinate geometrie. Le ondulate simmetrie riaffiorano poi nella testa marmorea di una giovinetta greca, scolpita tra il IV e il II secolo prima di Cristo, nella sua veste di pietra movimentata. Le pieghe dell’abito quasi proseguono nell’opera fotografica “Studi sulla natura” creata dall’alto da Mario Giacomelli per intrappolare i solchi della terra cruda.

Una natura mozzafiato che abbraccia l’arte

In spazi intimi e armoniosi la galleria d’arte di Riviera unisce vissuti di umane esistenze all’anelito di eternità e di perpetua ricerca di bellezza. Attraverso le porte finestre, gli otto tavoli inseriti in questa suggestione di dialoghi incessanti volgono al giardino fiorito e al sentiero di ciottoli che conduce al molo. Fuori la distesa di profumi tra erbe selvatiche e fiori eduli, racchiusa dalle mura cinquecentesche di mattoni a vista, riporta a un Eden finalmente vicino. Accanto, nel benessere donato dal verde delle piante e dell’erba, è disposto un patio di cristallo, ossia la terza sala del ristorante con altri dodici tavoli di marmo. I colori si sommano alle tonalità di verde: smeraldo e verde Francia a fianco del verde acqua e del verderame. Brillano le sponde del lago con la spiaggia di ciottoli bianchi e sabbia bagnata dal moto delicato delle onde. Attorno lo stormire dei rami di ulivi secolari, i versi di gabbiani e anatre e il canto delle cicale che coronano questo tempo di vacanza. Una natura lussureggiante avvolge Riviera, intenso progetto della famiglia Rana nella penisola di Punta San Vigilio con un’accoglienza che, dopo il Beach Club sulla riva lacustre, può contare adesso anche sul ristorante fine dining e sull’esclusiva Terrazza panoramica.

Riviera e le sue tre anime, con Beach Club e terrazza panoramica

A ridosso della riva, il Beach Club, aperto dalle 9 alle 19, è il luogo ideale per prendere il sole sul prato all’inglese sotto gli ombrelloni o sotto gli antichi ulivi e trascorrere una giornata di relax, dalla colazione appena sfornata sino all’aperitivo al tramonto con vista d’incanto sul Garda. Cinquecento comodi lettini e sei cabane con morbidi teli di spugna color guada, sono disposti in una tavolozza di tinte che virano sui verdi e sui turchesi fondendosi ai toni del lago e della vegetazione.

Due i punti ristoro: il Garden Bar, perfetto per la pausa pranzo, e il Beach Bar, con il suo piacevole pergolato e una ricca offerta di cocktail, tradizionali e analcolici. Il menù articolato del Garden Bar propone i piatti della tradizione, per esempio Spaghetti allo scoglio e Gnocchi alla sorrentina. E vanta una selezione di pizze gourmet, tre tipologie di Burger gourmet e un’originale scelta di insalate, sandwich e snack. Il Beach Bar è un punto di osservazione privilegiato per un brindisi quando il cielo di stelle cala sulla sera.

La favolosa Terrazza, immersa nel verde dell’uliveto secolare e aperta dalle 18 fino a tardi, permette di godere di momenti conviviali ed esclusive celebrazioni private davanti alla piscina a sfioro, tra le splendide cabane e i lettini dai colori che vanno dal mattone al ruggine, in avvolgenti rimembranze di tramonti estivi. D’altronde il panorama è sorprendente dalle isole salotto che danno sul lago, accomodati ai magnifici tavoli di ceramica fatti a mano in Puglia e firmati Antonio Marras, che da anni condivide con i Rana amicizia e progettualità. L’apprezzato stilista e creativo sardo ha realizzato anche poltrone, divani e pouf per il massimo comfort, tra gli arredi da esterno ideati con Nodo Italia. I dettagli – con tessuti, intrecci e maglieria nelle tonalità feticcio, bordeaux, crema e blu – accompagnano il pensiero verso le variopinte e intrecciate reti dei pescatori.

L’aperitivo è declinato come fine dining contemporaneo, ricco di tapas creative fra “Trota affumicata al legno di faggio con burro all’aneto e pane di segale”, “Crocchette di baccalà con emulsione al limone” e “Crocchette di melanzane con emulsione di pomodoro e cacio ricotta salato”. Sono ideali in accostamento allo Champagne, a uno dei vini e alle creazioni di mixology per un brindisi alla spensieratezza.

Il sito: www.rivieralake.com

L’indirizzo: Punta San Vigilio, 37016 Garda, Verona (IT)

I contatti: +39 045 45 00 536, info@rivieralake.com 





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Scritto da: redazione

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