di Askanews
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Venezia, 4 set. (askanews) -E’ un film pop “Diva Futura”, opera seconda di Giulia Louise Steigerwalt e quarto film italiano in concorso alla Mostra di Venezia. Nessuno scandalo o provocazione nel modo in cui viene raccontata la storia di Riccardo Schicchi, re del porno in Italia negli anni ’80 e ’90, ma molta leggerezza e ironia. La regista ci riporta nell’agenzia del manager interpretato da Sergio Castellitto, Diva Futura, tra le pornostar diventate icone, come Moana, Cicciolina, Eva Henger.
E in quel mondo inserisce una segretaria-factotum, interpretata da Barbara Ronchi, che in quell’agenzia trova una seconda famiglia allegra e fragile, persa, cialtrona, ma con un grande cuore . La regista ha spiegato: “Era un caleidoscopio di voci, di punti di vista, di confusione, e per questo volevo mettermi nei panni ed empatizzare con ognuno dei personaggi per portare lo sguardo di ogni personaggio nel film, senza giudizio, ma poi lasciare allo spettatore questa giostra che erano”.Il film è pieno di sfaccettature, tocca dramma e commedia, e raffigura anche un’epoca del nostro Paese. “Quando Cicciolina è stata eletta in Parlamento ed è stata eletta in Parlamento era proprio perché c’era la volontà di rottura, anche con il partito dei radicali, certi schemi, certi tabù e quindi serviva qualcosa di molto forte. – ha detto Steigerwalt – Però poi dopo c’è stato un relegarle a quello che erano e non permetterle di fare altro”.
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